Skip to content

La privatizzazione degli enti pubblici creditizi in Italia: il caso delle Casse di Risparmio

Le Casse di Risparmio rappresentano un settore particolare del credito principalmente per motivi storici in quanto la loro origine è riconducibile al settore della beneficenza e non a quello tipico dell'impresa commerciale. Nel corso del secolo, però, una serie di fattori hanno avvicinato l'operatività di questi istituti a quella delle banche commerciali; successivamente, lo stato, attraverso un iter legislativo culminato in particolare con la legge bancaria del 1936, ha inteso appropriarsi del controllo di tali istituti cosi da limitarne fortemente l'operatività facendo così confluire le Casse di Risparmio nel più ampio settore degli Enti Pubblici Creditizi (Cap.I).
La Forme giuridiche tipica delle Casse di Risparmio in Italia sono quelle di "Fondazione" e "Associazione", che rappresentano modelli istituzionali tipici della disciplina del codice civile; ma analizzando la disciplina propria delle associazioni e fondazioni del codice civile con quella delle "sorelle" bancarie si notano subito una serie di differenze, sia di forma che di sostanza, che rendono una riforma di queste ultime particolarmente difficile: la maggiore differenza risiede nell'attività di impresa bancaria, propria delle fondazioni e delle associazioni bancarie, che mal si presta al perseguimento di finalità di tipo no-profit, settore che lo stato vorrebbe attribuire a queste istituzioni (Cap.II).
In ogni caso, nel corso del secolo, l'operatività delle Casse di Risparmio è andata avvicinandosi a quella delle altre banche commerciali senza però disporre dei mezzi idonei per competere con queste ultime; alla luce della sempre più presente disciplina comunitaria, in seguito, si è aperto il dibattito circa le modalità da seguire per far recuperare competitività al settore, soprattutto dal lato patrimoniale, poiché la mancanza di un azionariato diffuso, ha costretto le Casse di Risparmio ad operare con bassi indici di patrimonializzazione. Durante gli anni '80 si è ricorso allo strumento statutario per ovviare tale problematica, attraverso la creazione di titoli atipici che permettessero l'ingresso di capitali privati senza però scalfire la proprietà saldamente in mano alle Fondazioni e alle Associazioni; Tutta l'esperienza dei titoli atipici ha però mostrato tutta la sua inefficacia così da convincere il legislatore ad intervenire attraverso una legge di riforma (Cap.III).
Nel 1990 ha così inizio un intenso Iter Legislativo che fa il suo debutto con legge Amato n.218 del 1990 fino a concludersi con il recente decreto legislativo 153/1999. Scopo di questi interventi è quello di privatizzare le Casse di Risparmio attraverso la loro trasformazione in S.p.A. e la successiva dismissione della proprietà, trasferendola gradualmente dalle fondazioni all'azionariato diffuso; alle fondazioni di conseguenza è riservato il settore della pubblica utilità. I passi più importanti della riforma si possono riassumere in:
- legge n.218 del 1990;
- Decreto legislativo n. 356 del 1990
- Decreto del Ministro del tesoro del 26 novembre 1993
- Decreto legge 332 del 1994
- Legge 474 del 1994 e direttiva del 18 novembre 1994
- Decreto ministeriale del 1 febbraio 1995
- Legge 461 del 1998
- Decreto Legislativo 153 del 1999 e l'atto di indirizzo sugli statuti delle fondazioni del 5 agosto 1999.
L'analisi dei dati normativi permette così di tracciare un quadro completo della situazione (Cap.IV).
Tutto L'iter normativo degli anni '90 ha finalmente rimosso gli ostacoli che limitavano l'ingresso di capitali privati nelle Casse di Risparmio ma allo stesso tempo ha alimentato una serie di incertezze soprattutto per la scarsa incisività di alcuni interventi. Il problema si è posto soprattutto per il mancato obbligo di dismissione imposto alle fondazioni dalla legge 218/90 e per l'obbligo solo formale imposto dagli altri interventi; si è creato quindi un "deficit di contendibilità" che non ha stimolato il concreto ingresso di nuovi capitali nelle Casse di Risparmio e che ha ritardato di molto la reale privatizzazione. In effetti le fondazioni sono rimaste proprietarie delle Casse anche attraverso quote di minoranza e ciò ha innescato un ampio dibattito. Per le Fondazioni, invece, si è posto il problema di stabilire cosa esse saranno dopo la dismissione delle Partecipazioni bancarie poiché il loro ingresso a pieno titolo nel terzo settore appare ancora ostacolato da un eccessivo timore da parte delle fondazioni stesse. L'ultimo intervento normativo, la legge 468/98 sembra aver finalmente dato il via ad una privatizzazione sostanziale del settore anche se non poche sono ancora le difficoltà: tutto ciò porta a concludere che anche se il processo legislativo sembra giunto al termine, ciò non deve necessariamente tramutarsi in un abbandono di ogni controllo di fatto da parte del legislatore, e allo stesso modo, grande dovrà essere l'impegno degli altri soggetti coinvolti.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
5 Introduzione Quello delle Casse di Risparmio è un settore particolare del credito, e uno studio approfondito presuppone l'analisi di molteplici aspetti di questi enti: l'aspetto storico circa la loro natura di enti bancari o meno; l'aspetto giuridico riguardo l'appartenenza alla disciplina di diritto pubblico o di diritto privato e infine l'aspetto economico circa l'operatività nel settore del credito. Indagare riguardo la privatizzazione delle Casse di Risparmio, lungo un cammino evolutivo durato più di un secolo, conduce a fare delle considerazioni: Innanzitutto, nell'ambito della disciplina degli enti pubblici creditizi, le Casse di Risparmio svolgono un ruolo peculiare rispetto ad altri istituti; l'evoluzione giuridico-economica, inoltre, è stata il risultato di compromessi storici, di leggi troppo timide e inconcludenti e, infine, di numerose incertezze. A nessuno sfugge il forte legame fra Casse di Risparmio e comunità locali, e sarebbe impossibile superare tale presupposto. Ma ciò non può e non deve rappresentare un freno ad un processo ormai iniziato dal mercato, che deve essere agevolato dalle leggi, onde evitare inutili e dannose distorsioni. È indubbio che i problemi istituzionali delle Casse di Risparmio sono di non facile soluzione: la storia ha voluto

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Raponi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Bancaria, Finanziaria ed Assicurativa
  Relatore: Alessandro Lucchetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 214

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

casse di risparmio
diritto pubblico dell'economia
enti pubblici creditizi
legge amato
legge bancaria
privatizzazioni
fondazioni di origine bancaria
legge ciampi-visco
legge n. 218-1990

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi