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Il Trattato di Lisbona e la traduzione comunitaria

Il Trattato di Lisbona e la traduzione comunitaria costituiscono i temi affrontati in questo elaborato. Inizialmente si potrebbe pensare che tali argomenti non abbiano alcun nesso, al contrario possono essere ben inseriti nello stesso contesto, cioè quello delle sfide che l'UE si troverà ad affrontare nel XXI secolo.

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2 INTRODUZIONE Nel 2007, l’Unione Europea ha festeggiato il 50° anniversario. La firma dei trattati che istituiscono la Comunità Economica Europea e l’EURATOM, che ha avuto luogo a Roma il 25 marzo 1957, ha portato alla nascita dell’UE. All’epoca, soltanto sei paesi, ovvero Germania, Francia, Italia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, avevano accettato la sfida di rinunciare a una parte della loro sovranità affinché fosse esercitata da un’entità sovranazionale. Non si trattava della prima forma di organizzazione internazionale, ma la novità consisteva nel carattere multilingue delle Comunità. Nei Trattati si faceva riferimento al regime linguistico. Infatti, secondo il regolamento n°1 del 1958, la lingua ufficiale di ogni Stato membro diventa automaticamente lingua ufficiale all’interno delle Comunità. Si può subito pensare che i temi del Trattato di Lisbona e della traduzione comunitaria non abbiano alcun legame ma, al contrario, il rapporto tra di essi riguarda le sfide che l’Unione affronterà nel XXI secolo. Il miglioramento dell’Europa dal punto di vista politico, sociale, culturale ed economico costituisce una grande sfida per il futuro. Il Trattato di Lisbona rappresenta quindi uno strumento giuridico necessario per raggiungere tale obiettivo. Nello stesso tempo, il principio del multilinguismo, essenziale nella traduzione comunitaria, è veramente fondamentale non soltanto per salvaguardare le relazioni commerciali e politiche tra gli Stati membri, ma soprattutto per intrattenere relazioni umane stabili con gli altri popoli, conoscere le varie culture e rinforzare il sentimento di tolleranza. Nel primo capitolo, verrà analizzato il Trattato di Lisbona; all’inizio, verranno spiegate le ragioni per le quali è stato istituito il trattato e il percorso compiuto. In seguito, verranno descritte le innovazioni apportate dal Trattato al funzionamento delle istituzioni e alla legislazione europea. Nel secondo capitolo, si discuterà della traduzione comunitaria; una prima parte sarà dedicata al principio fondatore dell’Unione, ossia il multilinguismo, per analizzare in seguito il metodo di formazione del « gergo comunitario », descrivendo infine alcuni procedimenti di traduzione. La descrizione di questi procedimenti sarà subordinata ad un criterio di utilità teorico-pratica. Di conseguenza, sono state escluse teorie interessanti e valide poiché ridondanti al fine dello studio.

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Informazioni tesi

Traduttore: Marco Casella
  Autore: Tangari Valeria
  Tipo: Traduzione
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Massimo Del Pizzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 28

Questo documento è una traduzione dall'originale:

"Le Traité de Lisbonne et la traduction communautaire"

FAQ

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