Skip to content

Persona diversabile e progetto di vita

L’espressione “disabilità” sottolinea il deficit, quello che manca rispetto ad un’ “abilità”, rispetto, cioè, ad un’idea di “normale”. Ma la normalità esiste? E cos’è? Queste parole, tratte dal romanzo “Nati due volte” di G. Pontiggia, sembrano ben rispondere a questa domanda:

“Chi è normale? Nessuno. Quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di accettarla, ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalità. La normalità non esiste. Il lessico che la riguarda diventa a un tratto reticente, ammiccante, vagamente sarcastico. Si usano, nel linguaggio orale, i segni di quello scritto: "I normali, tra virgolette". Oppure: "I cosiddetti normali'".[...] La normalità - sottoposta ad analisi aggressive non meno che la diversità - rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi funzionali intermittenze, anomalie. Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia ancora più temibile alla finestra. Si finisce così per rafforzarlo, come un virus reso invulnerabile dalle cure per sopprimerlo. Non è negando le differenze che lo si combatte, ma modificando l'immagine della norma. ”.

Molto spesso si pensa alla “normalità” come ad un’ uniformità fissa, in cui non c’è spazio per qualcosa che si distingua da tutto il resto. La norma diventa, così, staticità, rigidità. Tutto ciò che appare diverso è visto come anomalia da “curare”, per farla rientrare il più possibile in quell’uniformità, oppure come un vero e proprio “nemico” da discriminare, combattere, negare. Nella storia dell’uomo, molto cammino è stato fatto, e certamente molto dovrà essere ancora fatto, per accettare e rispettare le “differenze”, di qualsiasi natura esse siano (di razza, di status sociale, culturali, di status economico, ecc.). Si può dire che proprio accettando, riconoscendo ed enfatizzando le diversità progressivamente si modifica l’immagine della normalità: da uniformità fissa sta diventando, così, pluralità di differenze.
Sulla scia di questa evoluzione di pensiero, anche il concetto di “disabilità” sembra dover lasciare il posto ad un’altra espressione.
Disabilità sottolinea, in un’accezione negativa, che qualcosa non va, non funziona, non è perfetta, pone l’attenzione solo e soltanto su ciò che manca per “essere normali”. Disabilità è quella parola che, nella maggioranza delle volte, fa pensare all’uomo in carrozzina che non riesce a salire sul marciapiedi, all'adolescente con ritardo mentale che non riesce a inserirsi a scuola, alla bambina affetta da sindrome di down presa in giro dai compagni di classe per il suo modo di porsi. Insomma, fa fermare il nostro sguardo solo al deficit e oscura il valore della persona nella sua essenziale umanità.
Molti studiosi oggi propongono, come alternativa, la parola “diversabilità”. R. Ghezzo la definisce come termine positivo e propositivo, e afferma che “iniziare a usarlo possa aiutare a vedere le persone con deficit in una prospettiva nuova, meno immediata nella constatazione del deficit, meno medica, più attenta a una storia, a un cammino di acquisizione di abilità”. Della stessa idea è anche Claudio Imprudente, presidente del Centro Documentazione Handicap di Bologna, per il quale “diversabilità” è “… un nuovo biglietto da visita. Il termine disabile è un biglietto da visita che parte già male. E' come se uno bussasse alla porta e vi dicesse: "Buongiorno: sono una persona non abile". Il biglietto da visita deve cambiare: bisogna sottolineare le abilità e non le disabilità” .
Soltanto concependo la disabilità in questa nuova luce si può comprendere l'importanza, per la persona disabile, di poter organizzare al meglio la propria vita, di progettarla a partire dalle risorse di cui dispone. A tale scopo, la Legge 328/2000 (“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”), all'art. 14, prevede che, affinché si ottenga la piena integrazione scolastica, lavorativa, sociale e familiare della persona disabile, i singoli interventi di integrazione siano tra loro coordinati, attraverso la realizzazione di progetti individuali e personalizzati, predisposti dal Comune, d'intesa con la ASL.
Il progetto, così come definito dalla legge 328, è uno strumento innovativo che guarda alla persona con disabilità non più come ad un semplice utente di singoli servizi, ma come ad una persona con le sue esigenze e le sue potenzialità da alimentare e promuovere.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
5 Introduzione L’espressione “disabilità” sottolinea il deficit, quello che manca rispetto ad un’ “abilità”, rispetto, cioè, ad un’idea di “normale”. Ma la normalità esiste? E cos’è? Queste parole, tratte dal romanzo “Nati due volte” di G. Pontiggia, sembrano ben rispondere a questa domanda: “Chi è normale? Nessuno. Quando si è feriti dalla diversità, la prima rea- zione non è di accettarla, ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalità. La normalità non esiste. Il lessico che la riguarda diventa a un tratto reticente, ammiccante, vagamente sarcastico. Si usano, nel linguag- gio orale, i segni di quello scritto: "I normali, tra virgolette". Oppure: "I cosiddetti normali'".[...] La normalità - sottoposta ad analisi aggressive non meno che la diversità - rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi fun- zionali intermittenze, anomalie. Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia ancora più temibile alla fine- stra. Si finisce così per rafforzarlo, come un virus reso invulnerabile dalle cure per sopprimerlo. Non è negando le differenze che lo si combatte, ma modificando l'immagine della norma. 1 ”. Molto spesso si pensa alla “normalità” come ad un’ uniformità fissa, in cui non c’è spazio per qualcosa che si distingua da tutto il resto. La norma di- venta, così, staticità, rigidità. Tutto ciò che appare diverso è visto come a- nomalia da “curare”, per farla rientrare il più possibile in quell’uniformità, oppure come un vero e proprio “nemico” da discriminare, combattere, ne- gare. Nella storia dell’uomo, molto cammino è stato fatto, e certamente molto dovrà essere ancora fatto, per accettare e rispettare le “differenze”, di 1 Pontiggia G., Nati due volte, Mondadori, Milano, 2000.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Francesca Romano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Sociali
  Corso: Scienze del servizio sociale
  Relatore: Marianna Paciocco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 65

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

disabilità
progetto
rete sociale
problem solving
lavoro di rete
relazione di aiuto
legge 328
legge 104
anffas

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi