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La Realtà Virtuale come nuova metodologia dei dati storico-archeologici. Il caso-studio del Foro romano

Ad un occhio poco esperto, infatti, i Fori Imperiali possono apparire come una serie di monumenti ed edifici antichi differenti (ma talvolta anche molto simili tra loro) ammassati in una qualsiasi zona della città; il visitatore potrebbe avvertire un senso di smarrimento.
In suo aiuto per fortuna accorrono persone, di certo competenti in materia storico-archeologica, preposte a guidarlo in questa “selva oscura” di monumenti, spiegando anche in maniera chiara ed esaustiva la storia dell’area e di ogni singolo edificio e costruzione.
In tal modo, però, il senso di smarrimento e spaesamento sono allontanati dal visitatore in maniera momentanea, cioè solo per il tempo che si ha a disposizione durante la visita guidata. Ma alla fine del percorso, e in un immediato futuro, cosa rimarrà in fatto di conoscenza al visitatore?
Come cercare allora di ripristinare questo gap comunicativo e conoscitivo? In che maniera, e attraverso quali mezzi, si possono aiutare i futuri visitatori dell’area archeologica dei Fori di Roma a destreggiarsi all’interno di quell’intricato percorso archeologico nel quale monumenti di qualsiasi tipologia ed epoca si trovano in stretta connessione spaziale l’uno con l’altro?
Una valida risposta è offerta dall’utilizzo delle più recenti tecnologie digitali, le cosiddette ICT (Information and Communication Technology), e in particolare della Realtà Virtuale.
In effetti la visione diretta di un modello tridimensionale - per quanto possibile fedele e conforme ai più recenti dati di studio e scavo - di tutta l’area archeologica e dei suoi monumenti, offrirebbe all’utente una maggior trasparenza e, soprattutto, visibilità di dati e un più facile e durevole apprendimento degli stessi da parte dell’utente rispetto a quando questi si trova ad apprenderli ascoltandoli durante la semplice visita guidata dell’area.

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4 INTRODUZIONE “Roma non è stata costruita in un giorno” dice un famoso detto popolare. Nulla di più vero. Roma è una città che ha avuto un’evoluzione urbanistica fin da tempi remotissimi, e che ancora oggi è in fase di sviluppo. Ma se questa moderna fase di crescita è sotto gli occhi di tutti, meno visibile è lo sviluppo topografico ed urbanistico dell’antica Roma, di quell’Urbe che aveva il suo centro socio-politico e giuridico nel Foro, oggi area archeologica di grande prestigio per la Capitale e meta di milioni di turisti italiani e stranieri. Non si fraintendano queste parole: tutti sappiamo quanto, e in che modo, siano visibili i singoli monumenti presenti nell’area del Foro romano e dei Fori imperiali. Ciò che intendo dire è che è poco comprensibile e leggibile - dal mio punto di vista - all’occhio del semplice visitatore e turista dell’area archeologica, la cronologia edificatoria delle due aree forensi romane. Ad un occhio poco esperto, infatti, i Fori possono apparire come una serie di monumenti ed edifici antichi differenti (ma talvolta anche molto simili tra loro) ammassati in una qualsiasi zona della città; il visitatore potrebbe avvertire un senso di smarrimento. In suo aiuto per fortuna accorrono persone, di certo competenti in materia storico- archeologica, preposte a guidarlo in questa “selva oscura” di monumenti, spiegando anche in maniera chiara ed esaustiva la storia dell’area e di ogni singolo edificio e costruzione. In tal modo, però, il senso di smarrimento e spaesamento sono allontanati dal visitatore in maniera momentanea, cioè solo per il tempo che si ha a disposizione durante la visita guidata. Ma alla fine del percorso, e in un immediato futuro, cosa rimarrà in fatto di conoscenza al visitatore? Cosa rimarrà nella sua mente? Poco o niente, perché raramente rimarranno impressi al visitatore dati storici ed archeologici e nozioni cronologiche, al contrario della magnificenza e dello splendore di ogni singolo edificio. E soprattutto, non rimarrà impresso in lui un quadro completo di come sia andato evolvendosi l’antico Forum.

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Informazioni tesi

  Autore: Livia Romano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
  Corso: Beni culturali
  Relatore: Manuela Viscontini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 88

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museo
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