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Analisi semiotica di sette Tv Ads della campagna di pubblicità comparativa 'Get A Mac'

Il mio studio si è proposto di analizzare il linguaggio pubblicitario seguendo il modello “Apple”.
L’ obiettivo è stato quello di analizzare sette video, di pubblicità comparativa, della campagna “Get a Mac”, che vede come rivali i computer Mac con i computer PC.
Per poter eseguire un’ accurata analisi, ho dovuto reperire gli strumenti adatti.
Ho quindi iniziato il mio lavoro introducendo il concetto di pubblicità, con lo scopo di poter capire le sue origini e avere una chiara idea dei suoi scopi, sia a livello aziendale che a livello comunicativo.
Ho dedotto che il termine pubblicità deriva dal latino “advertere”: “portare l’ attenzione di qualcosa o qualcuno”. Le sue origini risalgono alla nascita delle prime forme di mercato e durante i secoli ha subito diverse trasformazioni, adattandosi ai nuovi mezzi di comunicazione e avvalendosi sempre di nuove tecniche per riuscire a suscitare interesse su di essa, rappresentando attualmente il 50% dei contenuti dei mass-media.
I primi spot televisivi consideravano il consumatore un essere ragionevole e quindi si preservavano il compito di illustrare tutte le funzioni del prodotto in questione.
Ora invece, grazie anche all’ aiuto di discipline come la psicologia, sociologia, il cinema e la musica, la pubblicità ha il compito di attribuire significati, identità e personalità alle cose ed ai prodotti quotidiani; infine inizia a parlare meno del prodotto e più di se stessa cercando di creare una complicità con il ricevitore. Essa predispone e stimola l’ acquirente ad una sola azione: comprare.
Il mio lavoro prosegue concentrandosi sul linguaggio pubblicitario che è il tema principale di questa tesi. Ho voluto illustrare accuratamente da cos’è composto, quali sono gli scopi della pubblicità, di quali tecniche si avvale per raggiungerli e quando uno spot può essere considerato “efficace”.
Ho dedotto che la pubblicità è una presenza costante nella vita di tutti i giorni e statisticamente un aumento delle spese aziendali in pubblicità del 10% fa mediamente salire le vendite del 2%.
Sul piano comunicativo gli obiettivi della pubblicità solitamente sono: attirare l’ attenzione su di sé, far comprendere le informazioni del prodotto trasmesse, ottenere l’adesione al contenuto del messaggio e suscitare una risposta/reazione affettiva o emozionale.
Invece sul piano della situazione d’ acquisto gli obiettivi sono: far scattare una motivazione d’ acquisto, creare notorietà, suscitare un atteggiamento favorevole, stimolare la propensione all’ acquisto verso il prodotto marca.
Per ideare un ottimo spot pubblicitario ci deve essere una grande creatività e un’ ottima conoscenza ed esperienza delle tecniche pubblicitarie, del prodotto in questione e la consapevolezza del target a cui ci si vuole indirizzare. Un’ altra qualità importante che ogni pubblicità dovrebbe avere è la naturalezza, quindi riuscire ad essere sincera senza la ricerca di testi elaborati o contenuti complicati.
Per quanto riguarda il parlato, dovrebbe essere simile al modo di comunicare quotidiano della gente comune per riuscire a rimanere facile ed accessibile a tutti, seguendo uno schema logico e un ordine, ottimizzando anche le parole. Si preferiscono le frasi brevi a quelle lunghe senza superare le venti parole e si dovrebbero evitare quelle inutili e le ripetizioni.
Dato che come esempio ho scelto la Apple, ho ritenuto importante parlare di come un marchio riesce a diventare un’ icona e quali benefici ne riesce a ricavare facendo anche esempi importanti.
La gente si identifica fortemente con le icone culturali, considerandole un elemento importante della vita di tutti i giorni.
Un mio intento era capire a cosa servisse un marchio e ho dedotto che di per sé il prodotto non ha una storia e un’ identità. Ad esempio quando comprerò un cellulare sarò sicuramente condizionato oltre dalle caratteristiche del singolo prodotto, dal rapporto che ho con quel marchio, se lo ritengo affidabile, se mi attrae e se lo conosco bene.

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3 Intorno alla tesi Questo studio si propone di analizzare il linguaggio pubblicitario seguendo il modello “Apple”. L’analisi prende in considerazione sette video, di pubblicità comparativa, della campagna “Get a Mac”, i quali negli ultimi decenni sono stati trasmessi dalle televisioni degli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda e diffusi in lingua originale e a volte tradotti in tutto il Web. Campagna che vede come rivali i computer Mac con i computer PC. Per avere gli strumenti adatti a compiere tali analisi, la tesi inizia introducendo il concetto di pubblicità, spiegando le sue origini e come è cambiata nel tempo e quanto è presente nella vita di tutti i giorni. Il mio lavoro poi prosegue concentrandomi sul linguaggio pubblicitario che è il tema principale di questa tesi. Ho cercato di illustrare accuratamente da cos’è composto, quali sono gli scopi della pubblicità, di quali tecniche si avvale per raggiungerli e quando uno spot può essere considerato “efficace”. Dato che come esempio ho scelto la Apple, ho ritenuto importante parlare di come un marchio riesce a diventare un’ icona e quali benefici ne riesce a ricavare facendo anche esempi di icone importanti. Dopo aver illustrato quali sono i principali mezzi di comunicazione, ho ritenuto fondamentale far capire da quale punto di vista sono stati analizzati i video. Al fine di comprendere tale punto, ho ritenuto doveroso fare un’ introduzione sulla semiotica, spiegando di cosa si occupa, di cosa si compone e quali aspetti e funzioni si avvale nell’ audiovisivo pubblicitario . Dato che sono tutti video della campagna “Get a Mac” ho illustrato tutte le caratteristiche principali di questa campagna presentando i due attori che interpretano il Mac e il PC nella campagna americana.

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Informazioni tesi

  Autore: Miki Corsetti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Mediazione lingusitica
  Relatore: Renata Morresi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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