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Il Pubblico Ministero nel Processo Civile

La tesi consiste in un lavoro di approfondimento della figura del Pubblico Ministero nel processo civile anche dal punto di vista storico con particolare attenzione alla materia dell'ordinamento giudiziario e delle prospettive di riforma, in relazione alla possibilità di estromissione del PM dal processo civile voluto dalla dottrina, all'accettabilità della riforma Castelli che ha introdotto l'ordinamento gerarchico all'interno degli uffici di procura ed infine alla critica sulla separazione delle carriere di giudici e procuratori.

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~ 1 ~ Introduzione Il termine “Pubblico Ministero” si ritiene derivi dal latino manus, inteso nel senso di forza esecutrice chiamata a garantire la tutela pubblica 1 . Questo termine designa l'ufficio e non già anche i funzionari che lo esercitano, che sono denominati procuratori e sostituti procuratori. L'ufficio del Pubblico ministero è istituito presso ogni tribunale, corte d'appello e presso la Corte di cassazione. I procuratori appartengono all'ordine dei magistrati, e si contrappongono ai giudici per le loro funzioni requirenti, avendo il compito di vigilare sull'osservanza delle leggi, sulla regolare amministrazione della giustizia e soprattutto di promuovere la repressione dei reati. A differenza del processo penale nel quale riveste un ruolo centrale, nel processo civile, il Pubblico ministero, svolge delle funzioni più circoscritte ma parimenti molto importanti, ha infatti il potere d'azione e d'intervento in tutti quei casi concernenti i diritti o lo stato delle persone, sottratti alla disponibilità delle parti, la cui tutela risponde ad interessi di natura pubblicistica. Le origini del Pubblico ministero sono sempre state oggetto di disputa: la maggior parte degli studiosi 2 oggi ritiene che questa figura, strutturata in modo non dissimile a quella moderna, nasca in Europa, precisamente presso le corti francesi del XIV secolo. I “Procuratori regi”, in un primo tempo rappresentarono i principi nei loro interessi strettamente fiscali, e in un secondo momento con lo sviluppo del regime monarchico, rappresentarono la forza esecutiva della legge e del diritto, personificata nella figura del principe. Altri studiosi 3 ritengono, invece, che gli albori di questa istituzione, seppure in forma primordiale possano ravvisarsi addirittura nel periodo medievale. Per lo più per quanto riguarda le attribuzioni penali, si cerca di intravedere l'idea del Pubblico Ministero negli actores dominici presenti nei capitolari di Carlo Magno 4 . Un’altra visione 5 , invece, ritiene far risalire il Pubblico ministero alla legislazione canonica che nel V secolo creò l'istituto dell'Avogaria al quale venivano delegati 1 Così BORTOLOTTO, Ministero Pubblico (materia penale), voce del Dig.it., XV, Torino, 1911, 526, riportando il pensiero di NICOLINI. 2 V. SCARSELLI, Ordinamento giudiziario e forense, Milano, 2010. 311. 3 V. BATTISTA, Ministero pubblico (materia civile), voce del Dig. It., XV, Torino, 1911, 514. 4 Così BORTOLOTTO, Ministero Pubblico (materia penale) , cit., riportando il pensiero di MERLIN. 5 V. ancora BATTISTA, Ministero pubblico (materia civile), cit.

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Informazioni tesi

  Autore: Immacolata Mecca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Foggia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Mario Fuiano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

codice civile
pubblico ministero
processo civile
procuratore
ordinamento giudiziario
separazione carriere
codice procedura civile

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