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Taranto Oggi. Una Ricerca Empirica per un Progetto D'Intervento

Nel corso degli ultimi anni si è assistito, e assistiamo tuttora, a rapidi e profondi mutamenti sociali in gran parte dovuti alla crisi economica che continua a manifestarsi in tutta la sua drammaticità sull'intero Continente: pensiamo ad esempio al sempre crescente numero di suicidi tra comuni cittadini e piccoli imprenditori.
L’attuale crisi economica viene spesso paragonata alla grande recessione del 1929, ma questa volta intervengono ulteriori fattori sconosciuti in passato: minacce ecologiche senza precedenti, livelli di povertà mondiale inediti, inarrestabili sviluppi scientifici e tecnologici e, infine, il declino dei sistemi morali e politici in grado, un tempo, di garantire una certa coesione sociale.
Dunque, dalla crisi economica alla crisi di valori il passo è breve: Z. Bauman parla di società “liquido-moderna”, ovvero, le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure.
Partendo da tali considerazioni di carattere generale ho voluto nel mio lavoro “tastare il polso” all'attuale situazione socio-culturale e valoriale della città di Taranto, al fine di poter tratteggiare un profilo provvisorio della città e avanzare delle proposte di intervento in ambito educativo.
Per far ciò ho elaborato un questionario di ricerca che vede coinvolti un numero totale di 200 cittadini, di cui 50 di età compresa tra i 9 e 11 anni e 150 di età compresa dai 12 anni in su. Alla ricerca hanno inoltre partecipato 3 scuole elementari presenti in vari quartieri della città: il rione Tamburi, il quartiere Paolo VI e la circoscrizione S.Vito-Talsano-Lama. In realtà la ricerca avrebbe dovuto estendersi in più scuole, ma non tutte hanno mostrato la medesima disponibilità.
Nello specifico il questionario di ricerca è suddiviso in 2 parti: la prima è formata da 6 domande a risposta multipla riguardanti tematiche cruciali per il territorio tarantino come il mare, la cultura, l’industria, i giovani e la politica; mentre nella seconda parte sono elencati 15 valori (come ad esempio la famiglia, il lavoro, la fede, ecc.) a cui ogni intervistato potrà indicarne un massimo di cinque, cioè quelli che risultano essere punti di riferimento nella vita di ognuno.
Ovviamente il questionario di ricerca è il frutto di un’indagine campione precedentemente svolta tra cittadini e bambini.
I risultati della ricerca meriterebbero di essere analizzati punto per punto ma visti i tempi ristretti mi limiterò a riportate quelli più rilevanti: La famiglia si presenta come valore assoluto sia per adulti che per bambini, in linea con i valori di riferimento del Sud; mentre, la fede religiosa occupa una posizione del tutto marginale, facendo di Taranto una “anomalia” del Mezzogiorno; il lavoro viene prima della salute e, valori come la solidarietà e l’altruismo sono molto lontani dall'essere considerati veri punti di riferimento, confermando i risultati di precedenti ricerche effettuate in passato sul territorio tarantino.
Il mare è risultato essere uno dei punti più importanti da cui ripartire e far ripartire Taranto, il mare non più visto come minaccia ma al contrario come possibilità di sviluppo e di crescita.
Ecco allora che per avanzare delle proposte d’intervento educativo è necessario partire dagli elementi caratteristici del territorio, ovvero una contestualizzazione della pratica educativa: non sarebbe azzardato considerare il mare come fondamento ontologico dell’educazione tarantina; la famiglia, vista la sua importanza, dovrebbe assumere un ruolo di maggiore spessore nella vita formativa di ogni educando; e infine la classe politica dovrebbe sostenere e aiutare le scuole e le Università presenti sul territorio a divenire uno strumento efficiente al servizio di una nuova Taranto, soprattutto ampliando le ambizioni lavorative di ogni ragazzo.

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1 Introduzione Negli ultimi anni si è assistito, e si assiste tuttora, a profondi mutamenti sociali, economici, politici, tecnologici, che, data la rapidità con cui essi avvengono, difficilmente riescono ad essere del tutto assimilati dalla gente che finisce per vivere una sorta di smarrimento sociale. Scrive Z. Bauman: «Una società può essere definita liquido-moderna se le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure» (Bauman, 2005, p.VII). Esserci lasciati coinvolgere da una società in evoluzione, perché sempre più tecnologica e quindi più complessa, ma anche più contraddittoria, e dove il profitto e il consumo sembrano valori dominanti, ci ha portato a perdere contatto con una più intima e segreta coscienza depositaria di preziosi valori. La mancanza, in maniera considerevole e forse irreversibile, di rispetto verso i valori, ha generato l‟eclissi del senso, con il sopraggiungere della tendenza ad adattarsi in maniera acritica ai vari messaggi veicolatici e a non reagire alle inaccettabili leggi del consumo e del profitto (Gemma, 2011, p.277). Sul piano economico, la crisi internazionale iniziata nel 2007 nella sola area degli USA e manifestatasi in tutta la sua gravità a partire dal 2008 a livello internazionale continua a non risolversi, abbattendosi pesantemente sui Paesi dell‟Eurozona, tra cui l‟Italia, la Grecia, la Spagna, il Portogallo e Cipro; la politica a sua volta non riesce più ad essere credibile, concretamente propositiva, mostrandosi unita nel superare le difficoltà del Paese e dei cittadini; la tecnologia continua ad avanzare a passi da gigante, spesso utilizziamo macchinari tecnologici solo per moda e non per utilità, veicolando contenuti asettici privi di criticità. Dunque vi è la necessità da parte dei cittadini di adeguarsi rapidamente ai cambiamenti, di cercare o riscoprire i valori a cui fare riferimento. Quale ruolo ricoprono oggi gli istituti che da sempre hanno il compito di trasmettere il sapere, i valori in cui credere, come la Scuola e l‟Università? Partendo da queste premesse, e dalla premessa secondo cui l‟attuale crisi economica è caratterizzata da minacce ecologiche senza precedenti accompagnate da catastrofi naturali attribuite ai cambiamenti climatici e livelli di povertà mondiale anch‟essi inediti, il mio lavoro consiste nel trasferire tali considerazioni in ambito locale, cioè su Taranto, effettuando una ricerca sul territorio tarantino ponendo dei questionari che vedono coinvolti cittadini di diversa età (dai 10 anni in su) e di diversa professione.

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Informazioni tesi

  Autore: Mattia Pace
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Cosimo Laneve
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 102

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