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Diagnosi di Disturbi Psicotici - Confronto tra test di Rorschach e MMPI-2

Questo lavoro nasce dalla curiosità, maturata in questi anni da studentessa, di verificare se e in che modo i due test più conosciuti e utilizzati nella pratica clinica (e non solo) pervengano ai medesimi risultati nell’assessment dei disturbi psicotici, trattandosi l’uno di un test proiettivo e l’altro di un test oggettivo.
Il lavoro è diviso in una parte prima di natura teorica e una parte seconda a carattere sperimentale.
Il capito primo prende in esame i disturbi psicotici: nel primo paragrafo si introduce una visione del disturbo di origine psicodinamica che vede nella psicosi in generale, e nella schizofrenia in particolare, il risultato di un mancato processo di differenziazione nella primissima infanzia fra Sé e non-Sé.
Vengono esaminati i quadri clinici dei diversi disturbi psicotici, con attenzione particolare riservata alla schizofrenia, tenendo in considerazione la classificazione diagnostica nosografica del DSM-IV-TR.
Sono presi in considerazione anche i Disturbi di Personalità del cluster A in quanto spesso associati ai disturbi psichiatrici dell’Asse I, e da diversi autori considerati epifenomeni della stessa condizione patologica con analoga eziopatogenesi. Infine viene fatto un accenno all’epidemiologia, all’eziologia e alle possibilità di trattamento farmacologico, psicoterapico e psicosociale.
Il capitolo secondo è dedicato al primo dei due strumenti utilizzati nella ricerca: il test di Rorschach. Dopo aver accennato alle origini, alla sua rapida diffusione e ai diversi metodi di siglatura, viene descritto il processo di risposta che dalla percezione porta alla proiezione, e ci si soffermerà maggiormente sul valore diagnostico attribuibile alle risposte del soggetto.
Il capito terzo presenta il secondo strumento utilizzato nella parte sperimentale, il Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2 (MMPI-2), dalle sue origini fino allo sviluppo della seconda versione. Questa trattazione vede descritte solo le scale cliniche di base e le scale di validità, ossia quelle utilizzate nella ricerca.
Con il capitolo quarto si entra nel vivo della ricerca: dopo aver esplicitato gli obiettivi e le ipotesi, vengono illustrati i dati relativi alla somministrazione del test di Rorschach e del MMPI-2. Infine dopo una sintesi relativa ai risultati ottenuti dai singoli strumenti, si è proceduto con la discussione e sono state tratte le dovute conclusioni.

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  5     Introduzione Questo lavoro nasce dalla curiosità, maturata in questi anni da studentessa, di verificare se e in che modo i due test più conosciuti e utilizzati nella pratica clinica (e non solo) pervengano ai medesimi risultati nell’assessment dei disturbi psicotici, trattandosi l’uno di un test proiettivo e l’altro di un test oggettivo. Il lavoro è diviso in una parte prima di natura teorica e una parte seconda a carattere sperimentale. Il capito primo p r e n d e i n e s a m e i d i s t u r b i p s i c o t i c i : nel primo paragrafo si introduce una visione del disturbo di origine psicodinamica che vede nella psicosi in generale, e nella schizofrenia in particolare, il risultato di un mancato processo di differenziazione nella primissima infanzia fra Sé e non-Sé. Vengono esaminati i quadri clinici dei diversi disturbi psicotici, con attenzione particolare riservata alla schizofrenia, tenendo in considerazione la classificazione diagnostica nosografica del DSM -IV-TR. Sono presi in considerazione anche i Disturbi di Personalità del cluster A i n q u a n t o spesso associati ai disturbi psichiatrici dell’Asse I, e d a d i v e r s i a u t o r i considerati epifenomeni della stessa condizione patologica con analoga eziopatogenesi. Infine viene fatto un accenno all’epidemiologia, all’eziologia e alle possibilità di trattamento farmacologico, psicoterapico e psicosociale.

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Bausano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Catania
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Psicologia
  Relatore: Santo Di Nuovo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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