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Il Made in Italy e il settore alimentare: l'eccellenza italiana nel mondo attraverso il caso ''Barilla''

In un mondo ormai diventato Villaggio Globale il Mercato Locale, con i suoi prodotti autoctoni, non ha perso d'importanza, come inizialmente era stato ipotizzato, ma ne ha acquisita ed ha avuto la grande possibilità di essere conosciuto e ri-conosciuto all'estero come vera e propria eccellenza del Paese d'origine, incrementando così non solo la reputazione del prodotto specifico ma anche quella del Paese stesso.
Il "Made in Italy" agroalimentare ha proprio lo scopo non solo di proteggere i prodotti già noti dalle contraffazioni, ma anche quello di portare nel mondo i prodotti caratteristici che anche gli italiani stessi per molto tempo hanno trascurato. Il "Made in Italy" quindi, gioca e giocherà un ruolo chiave per l'uscita del nostro paese dalla crisi economica mondiale.
Agli occhi del consumatore i cibi e il vino sono la "garanzia" di un prodotto nato e prodotto in Italia. Quindi a un prodotto alimentare "Made in Italy" è attribuito il significato "ciò che mangio e ciò che bevo proviene da agricoltura italiana, da terra italiana" . D'altro canto, è anche vero che i consumatori non sembrano badare troppo all'origine dei prodotti, e a volte preferisce addirittura prodotti stranieri; altre volte ancora, invece, perché ha trovato il prodotto nel supermercato di cui si fida tanto, compra il prodotto senza leggere l'etichetta. C'è, quindi, un rapporto ambivalente nei confronti del cibo italiano: da una parte il consumatore professa interesse o preferenza per un prodotto di origine italiana, allo stesso tempo, però, sembra informarsi poco e leggere poco le etichette per capire se effettivamente il prodotto che lo interessa è Italiano. Oggi, però sembra essere in atto un cambiamento del consumatore, che assume sempre più una posizione critica: legge, ascolta, naviga per informarsi e per scegliere un prodotto che lo rappresenti e che rappresenti il suo stile di vita. Ci si rende sempre di più conto dell'importanza che hanno le scelte di consumo non solo su noi stessi, ma anche sugli altri e sull'intero Pianeta.
Barilla si è dimostrata fin dai suoi esordi un'azienda attenta alla qualità e alla comunicazione. In un certo senso si può dire che il suo modo di fare impresa è stata precursore delle tematiche etiche proposte dai "nuovi consumatori", e l'attenzione al capitale umano ha preceduto uno dei temi che oggi sta a cuore parlando di business: la Corporate Social Responsability. Attenzione al profitto, dunque, ma anche alla qualità, con la consapevolezza che un'impresa non è solo affari, ma anche etica, sostenibilità e patrimonio sociale.
Per affrontare i temi etici che stanno emergendo, soprattutto in campo alimentare, è nato nel 2009 il "Barilla Center for Food and Nutrition": centro di pensiero e ricerca scientifica. Sul presupposto che i risultati ottenuti dal BCFN debbano essere stimolo per le imprese, Barilla ha modificato le etichette dei suoi prodotti in modo che siano fornite informazioni più chiare e complete sui propri prodotti.Oltre alla riprogettazione dei packaging Barilla ha intuito le potenzialità offerte dal Web e dai Social Media, e tutt'ora utilizza questi mezzi per comunicare con i propri consumatori e con i proprio stakeholder., Barilla ha scelto anche di effettuare interventi di formazione sul territorio. Il lavoro compiuto in questi anni da Barilla dimostra che c'è un legame tra alimentazione, stili di vita e salute delle persone. Alla luce di ciò l'azienda ha cercato di fornire risposte efficaci ai diversi stili di vita delle persone con prodotti adeguati alla domanda e opportunamente sostenuti da campagne di comunicazione coerenti e responsabili. In conclusione, quindi, si può affermare che il Made in Italy e il settore alimentare potranno uscire e superare positivamente il periodo di stallo aprendosi maggiormente agli imperativi del mercato globale, cercando di mantenere e valorizzare i prodotti tradizionali e la storia dei territori; tutto questo cercando di coinvolgere maggiormente i consumatori, mettendoli al centro del processo produttivo in modo che siano i primi estimatori e appassionati del "saper fare italiano".

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1 INTRODUZIONE Ogni paese è spesso associato a una specifica capacità e caratteristica dell’area manifatturiera: la Germania è conosciuta in tutto il mondo per le sue automobili, gli Stati Uniti sono considerati i migliori nei prodotti di tecnologia, ad esempio computer e smartphone. E l’Italia? Che ruolo gioca il nostro paese nel mercato globale? L’Italia porta il suo nome nel mondo grazie a diversi settori in cui riveste un ruolo di eccellenza: la moda, il design, il lusso e soprattutto l’enogastronomia. Da qui l’approfondimento riguardo l’importanza che il settore agroalimentare riveste in Italia; in particolare quanto il “Made In Italy” rappresenti un tassello fondamentale sia per l’economia del nostro paese, sia per l’immagine positiva che i “buoni” prodotti italiani portano all’estero. In un mondo ormai diventato Villaggio Globale il Mercato Locale, con i suoi prodotti autoctoni, non ha perso d’importanza, come inizialmente era stato ipotizzato, ma ne ha acquisita ed ha avuto la grande possibilità di essere conosciuto e ri-conosciuto all’estero come vera e propria eccellenza del Paese d’origine, incrementando così non solo la reputazione del prodotto specifico ma anche quella del Paese stesso. Oggi prodotti alimentari o vitigni che per molto tempo sono stati trascurati hanno ripreso a essere curati e prodotti grazie a quella nuova imprenditoria che crede proprio in questo concetto: sono i prodotti locali, originali e unici che possono consentire a un paese di essere riconosciuto. Il “Made in Italy” agroalimentare ha proprio lo scopo non solo di proteggere i prodotti già noti dalle contraffazioni, ma anche quello di portare nel mondo i prodotti caratteristici che anche gli italiani stessi per molto tempo hanno trascurato. Il “Made in Italy” quindi, gioca e giocherà un ruolo chiave per l’uscita del nostro paese dalla crisi economica mondiale, e il settore enogastronomico sembra già dare il suo contributo: in un rapporto Coldiretti si legge che nel 2012 le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani hanno, per la prima volta, superato quelle del settore automobilistico. Come futuri esperti di comunicazione e relazioni pubbliche sarà nostro dovere comunicare e gestire i

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Informazioni tesi

  Autore: Martina Lombardi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2012-13
  Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
  Facoltà: Relazioni Pubbliche e comunicazione di impresa
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Mauro Guglielmo  Ferraresi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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