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Profili penali nell'attuale società multiculturale

É evidente come il fenomeno della globalizzazione abbia da tempo cominciato ad interessare aspetti ulteriori rispetto a quelli originari dell'economia e della finanza. Si assiste da tempo ad un travaso culturale tra popoli, in un processo inarrestabile che trova alimento nelle estrema mobilitá raggiunta dalle genti del mondo. Si assiste, in altre parole, ad un fenomeno definibile in termini di multiculturalismo. Invero, e qui sta la questione che il presentando lavoro intende affrontare, se lo scambio culturale è un fattore quantomai sano ed auspicabile in alcuni ambiti sociali come l'arte e la scienza, non altrettanto può dirsi con riferimento al settore giuridico, nel quale maggiormente emergono contraddizioni e problematiche prodotte dall'integrazione culturale. Beninteso, esistono alcuni rami del diritto, ad esempio quello dei diritti fondamentali, che fortunatamente vivono un processo di integrazione, seppur lenta, in quasi tutti gli angoli del globo. Tuttavia, tale enfatica affermazione non può essere compiuta per tutti i settori giuridici. Infatti, esistono almeno due rami del diritto che, se li si osserva con attenzione, conservano ancora le caratteristiche dei diritti "localizzati", dei diritti, cioè, fortemente legati al sostrato culturale del territorio in cui sono prodotti: ci si riferisce al diritto della famiglia e al diritto penale.
Il diritto penale, in particolare, rappresenta il nocciolo duro della cultura e della tradizione giuridica di una nazione, perché più di qualsiasi altro insieme di norme sostanziali (dal diritto civile al diritto amministrativo a quello costituzionale) costituisce al tempo stesso causa e conseguenza dell'identità culturale e, si badi, non solo giuridica, di un popolo. Ecco perché il rapporto tra il diritto penale e i fenomeni della globalizzazione e del multiculturalismo fornisce aspetti fortemente problematici: ciò avviene per via della tensione esistente tra due forze quasi contrapposte. Da una parte, infatti, il diritto penale, forse ultimo baluardo dell'identità storica, culturale e giuridica di una nazione, portatore di valori riconosciuti da una comunità come irrinunciabili e sanciti quasi sempre nelle costituzioni, dall'altra parte la globalizzazione che spinge senza sosta all'apertura verso l'esterno, con l'incontro di nuovi valori, di nuovi schemi e di nuove influenze.
Quale, allora, il rapporto tra le due forze? Forse di reciproche, acritiche concessioni? O magari di auto-esclusione, senza tener presente l'ormai mutata realtà politica, economica e sociale in cui viviamo? Ovviamente la risposta non è facile, e forse ancora non esiste. Tuttavia, qualunque essa sia, l'interprete e prima ancora il legislatore dovranno mettere in conto nuove sfide fino ad ora sconosciute, il cui esito si ripercuoterà inevitabilmente anche sul diritto sostanziale.
Attualmente, l'atteggiamento della giurisprudenza, a fronte di una normativa che ancora non ha affrontato esplicitamente questi problemi, è piuttosto disomogeneo e ambiguo, perché condizionato a volte da spinte "assimilazioniste", in forza delle quali il desiderio di concessioni e forzature giuridiche pro reo è assai scarso, altre volte da forze più marcatamente "multiculturaliste", grazie alle quali il dato culturale assume una valenza, in favore dell'imputato, quantomeno nella determinazione della pena finale.
Stando così le cose, allora, emerge con chiarezza l'importanza del ruolo degli interpreti del diritto. Si tratta di dare una risposte ed indicazioni che consentano di avvicinarsi il più possibile ad una soluzione capace di conciliare il rispetto della diversità culturale con il rispetto della uniformità e della credibilità del sistema penale.

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4 Premessa Trascorsi quasi dieci anni dall’inizio del terzo millennio è senz’altro possibile affermare che numerosi aspetti dell’attuale “vivere comune” sono fortemente e irreversibilmente influenzati da fenomeni come il multiculturalismo e la globalizzazione. Meritano attenzione, in modo particolare, gli ambiti economico, sociologico e politico, nei quali la rapidità e la facilità degli scambi culturali, a qualsiasi livello, tra i popoli del mondo, ha avuto effetti dirompenti, tanto da comportare la revisione e la creazione di innumerevoli categorie dogmatiche da parte delle scienze che li studiano. In linea di prima approssimazione si nota come le scienze giuridiche non siano esenti da tali tipi di influenze esterne. Tuttavia esistono almeno due rami del diritto che, se li si osserva con attenzione, conservano ancora le caratteristiche dei diritti “localizzati”, dei diritti, cioè, fortemente legati al sostrato culturale del territorio in cui sono prodotti: mi riferisco al diritto della famiglia e al diritto penale. Il diritto penale, in particolare, rappresenta il nocciolo duro della cultura e della tradizione giuridica di una nazione, perché più di qualsiasi altro insieme di norme sostanziali (dal diritto civile al diritto amministrativo a quello costituzionale) costituisce al tempo stesso causa e conseguenza dell’identità culturale e, si badi, non solo giuridica, di un popolo. Ecco perché il rapporto tra il diritto penale e i fenomeni della globalizzazione e del multiculturalismo fornisce aspetti fortemente problematici: ciò avviene per via della tensione esistente tra due forze quasi contrapposte. Da una parte, infatti, il

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Brianda
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Sassari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giampaolo Demuro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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Parole chiave

globalizzazione
reato
multiculturalismo
culturale
assimilazionismo
escissione genitale
pusceddu
cultural defence
esimente culturale
reato culturalmente orientato

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