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Auguste Choisy: le cupole seriali nell'architettura di Mimar Sinan

L'obiettivo della tesi è quello di studiare l'arte del grande architetto ottomano Sinan riscoprendo gli studi dell'ingegnere e storico francese Auguste Choisy.
Per comprendere le ingegnose soluzioni adottate da Sinan, ci si sofferma con altrettanta attenzione sul periodo pre-Sinan e sugli sviluppi delle tecniche di costruzione.
Gli studi di Choisy presentano una indagine delle tecniche costruttive e geometriche impiegate nella realizzazione di una cupola. Vengono analizzate le varie soluzioni adottate nel corso dei secoli nell'area medio orientale fino ad approdare a quelle eccezionali dei Turchi Ottomani, del quale Sinan è stato l'architetto esponente massimo. Le diverse soluzioni adottate per la costruzione e l'impostazione della cupola costituiscono dunque l'argomento centrale nell'analisi delle opere di questi due grandi maestri. In particolare vengono prese in esame le costruzioni a cupole seriali di Sinan, come le corti delle moschee, madrase o caravanserragli.
Nella sua lunga carriera di architetto, Sinan ha saputo applicare proporzioni geometriche, funzionali e matematiche ai rewak ed a file di celle cupolate. In molti suoi lavori ha mantenuto la corte interna rettangolare, come era abitudine nei suoi predecessori, ma esternamente le linee perimetrali dei muri sono giustificate dalle irregolarità dei siti di costruzione nei quali si trovava spesso ad operare. La Kűlliye Atîk Valide ad Istanbul (1584) è un esempio citato che metterà in luce questa sua abilità.
Al fine di presentare al meglio le combinazioni volumetriche delle varie soluzioni geometriche adottate da Sinan, sono presi a modello i chiari ed esplicativi disegni di Auguste Choisy presentati nelle opere Histoire de l'Architecture (1899 - 2 volumi) e L'art de bâtir chez les Byzantins (1883). Egli sceglie la proiezione assonometrica come unico sistema di rappresentazione per la quasi totalità degli edifici analizzati. Questo metodo di rappresentazione permette di mostrare contemporaneamente la pianta, l'alzato, la sezione e la disposizione spaziale interna dell'oggetto architettonico.
Choisy pone egualmente l'attenzione alla struttura e allo spazio di una costruzione, rappresentando lo spazio dell'oggetto stesso e non l'oggetto nello spazio.
Anche mediante la rivisitazione di queste tecniche di rappresentazione, si intende dimostrare come Sinan rompa la semplice modularità della cella cupolata, variando la giustapposizione dei singoli elementi al fine di mantenere la rigorosa modularità della corte interna. Nella madrasa del complesso di Şehzade Mehmed ad Istanbul (1547) il dershane viene spostato dall'asse d'asimmetria e gli assi delle due file di celle del lato nord non si corrispondono sempre. Ciò nonostante, egli definisce proporzioni armoniche per correlare le due file cupolate.
Tra i casi studio è analizzata anche la disposizione ottagonale della Madrasa Cağaloğlu-Rüstem Pasha (1550 Istanbul). In questa costruzione Sinan riesce ad usare l'intero angolo di 135° tra due celle senza perderne spazio. Interessanti sono anche le soluzioni dei quattro angoli del quadrato circoscritto all'ottagono. Sinan non ha cambiato la tradizione ottomana delle madrase, ma vi ha costantemente aggiunto la sua interpretazione personale.
Nonostante abbia lavorato per oltre 50 anni, Sinan non amava ripetersi nei suoi numerosi lavori e cercò sempre di trovare nuove soluzioni ad ogni problema che si trovò ad affrontare. Ha ripetutamente trovato nuovi impieghi della cella cupolata come in uno dei suoi ultimi capolavori, la Kűlliye di Şemsi Ahmet Pasha (1580), con l'aggiunta di una sola cella ristabilisce una conclusione alla configurazione rettangolare del rewak.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Ciprian
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Architettura
  Relatore: Paola Gennaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 174

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