Skip to content

L’odio ai tempi della Rete. Il caso Kyenge tra hate speech e razzismo diretto

A chi quotidianamente frequenta i social network, per lavoro o per semplice svago, non può essere sfuggito un aspetto macroscopico e, a mio parere, inquietante legato al comunicare in rete: facebook, ma non solo, più che per mantenere i contatti con le persone della propria vita, è spesso usato per esprimere insofferenza, quando non vero e proprio odio, verso determinate realtà/visioni del mondo verso e coloro che le rappresentano. Sotto i colpi di questa penna virtuale cadono o, perlomeno, barcollano, a turno le figure più diverse: i vegani, le donne,i gay, gli immigrati, il personaggio o il ministro di turno. Se poi il ministro di turno è donna, immigrata e pure nera ( e, diciamolo, messa lì proprio allo scopo di infiammare gli animi) la bomba è innescata. L'esercizio dell'odio in rete è facile, gratuito, e raramente soggetto a sanzioni: "odiatori" di tutto il mondo unitevi e lanciate i vostri anatemi virali.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
3 Introduzione L’idea di sviluppare una tesi sui discorsi d’odio diffusi in rete mi è venuta frequentando quotidianamente il maggiore sito di social network del momento, Facebook, e osservando come spesso, più che per mantenere i contatti con le persone della propria vita, sia usato come vetrina per esprimere sentimenti di vario tipo, ma soprattutto di insofferenza verso determinate realtà, intese come idee/visioni del mondo e persone che le rappresentano (più o meno consapevolmente). Mi sono stupita e irritata, inizialmente, per le innumerevoli vignette offensive nei confronti delle donne, abbondantemente condivise e apprezzate - perfino dai soggetti femminili - e quindi spesso in primo piano nella home del sito, per poi osservare come l’invettiva colpisse i soggetti più svariati, dagli immigrati ai vegani. A turbarmi sono state la violenza degli attacchi, l’assoluta scorrettezza, la quantità di consensi e, soprattutto, la distanza siderale da una polemica civile. Difficilmente si può immaginare qualcosa del genere non solo nella comunicazione faccia a faccia, ma anche in quella mediata: questo tipo di aggressione sembra peculiare del web 2.0, come spiega l’antropologo Marino Niola nella sua rubrica Miti d’oggi sul Venerdì di Repubblica, facendo riferimento all’etologia. Poiché il web predetermina le forme e i toni del dialogo (“il medium è il messaggio” 1 !), la comunicazione 2.0 favorirebbe oggettivamente l’aumento dell’aggressività trasformando di fatto il dialogo in un monologo. Mancano, qui, quelli che gli etologi chiamano “inibitori di specie”, ovvero quei segnali di resa e pacificazione contenuti nel volto e nel corpo dell’interlocutore, che abbassano la carica aggressiva. In pratica l’altro è ridotto a icona (dialogo in differita), bersaglio, più simile al personaggio di un videogioco che a una persona reale. È proprio questa smaterializzazione che deresponsabilizza la violenza, rendendola facile e gratuita. Il monitor si trasforma così in un pulpito da cui lanciare anatemi apparentemente senza conseguenze, con la stessa facilità con cui si clicca “sì” per sostenere una qualsiasi causa online. Chiunque, dal personaggio pubblico al malcapitato protagonista di un singolo fatto di cronaca, può rischiare il pestaggio mediatico, in qualsiasi momento: l’esigenza di introdurre delle regole si scontra costantemente con la concezione di internet come zona franca in cui 1 Affermazione attribuita a Marshall McLuhan, sociologo canadese (1911-1980), considerato uno dei pionieri degli studi sugli effetti dei mass media. Ne parlerò più avanti.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Elisa Pordon
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Vincenzo Romania
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 70

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

immigrazione
razzismo
web 2.0
facebook
tautologia della paura
nativi digitali
hate speech
kyenge
italiano vero
kabobo

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi