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Applicazione dell'analisi discriminante alle previsioni di insolvenza. Una analisi per il settore imprese tessili.

La crisi economica globale che ha travolto i mercati finanziari e che ancora oggi rende instabile la finanza mondiale, ha portato nuovamente all’attenzione le problematiche relative alla valutazione del merito creditizio.
L’importanza di questa tematica era già stata affrontata nel 1988 con gli accordi di Basilea I nei quali, coerentemente con i rischi connessi all’investimento, veniva richiesta una particolare attenzione da parte degli istituti di credito riguardo i livelli sempre più stringenti di patrimonializzazione.
All’origine degli interventi si pone la problematica questione delle conseguenze che un evento come l’insolvenza di un intermediario finanziario a seguito della mancata riscossione dei crediti concessi porta in termini di costi sociali, perdita di fiducia verso l’intero settore bancario, e come è ben noto l’effetto contagio verso altri operatori.
Queste condizioni rendono quindi ancor più necessario per un istituto di credito elaborare dei modelli di previsione delle insolvenze al fine di ottenere una valutazione attendibile sui propri clienti riguardo al merito creditizio.
La concessione del credito può essere ricondotta ad un problema di tipo decisionale, risolvibile attraverso il riconoscimento o meno del merito, questa scelta di tipo dicotomico viene basata su un ampio insieme di informazioni, relative alle caratteristiche individuali del soggetto richiedente, sia esso un’azienda o una persona, ma anche su fattori di contesto, come il settore di appartenenza del soggetto e l’area geografica di localizzazione.
L’elaborazione di queste informazioni porta a una valutazione, sulla probabilità di ottenere un rimborso.
Diviene quindi di rilevanza fondamentale effettuare una approfondita analisi circa la capacità futura dell’impresa di onorare i propri debiti, attraverso la valutazione delle capacità economiche, finanziarie e patrimoniali, siano esse attuali o future, su cui basare la decisione di affidamento.
L’obbiettivo principale del presente lavoro rientra nel suddetto ambito di problematiche ed è quello di verificare la validità applicativa del metodo dell’analisi discriminante per effettuare la previsione dell’insolvenza di una impresa attraverso la organizzazione e effettuazione di una analisi condotta sulle imprese tessili italiane dal periodo di inizio dell’attuale crisi economica.
In relazione a tale obbiettivo la tesi è strutturata in due parti: la prima di natura teorica; la seconda di ricerca applicata con riguardo ad un importante settore dell’economia italiana, quello delle imprese tessili, che ha subito pesantemente le conseguenze della crisi.
Il lavoro si conclude con brevi considerazioni sui risultati ottenuti e sulla validità dei modelli di analisi discriminante per effettuare previsioni di insolvenza, almeno con riferimento al caso specifico del settore delle imprese tessili.

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4 Introduzione La crisi economica globale che ha travolto i mercati finanziari e che ancora oggi rende instabile la finanza mondiale, ha portato nuovamente all’attenzione le problematiche relative alla valutazione del merito creditizio. L’importanza di questa tematica era già stata affrontata nel 1988 con gli accordi di Basilea I nei quali, coerentemente con i rischi connessi all’investimento, veniva richiesta una particolare attenzione da parte degli istituti di credito riguardo i livelli sempre più stringenti di patrimonializzazione. All’origine degli interventi si pone la problematica questione delle conseguenze che un evento come l’insolvenza di un intermediario finanziario a seguito della mancata riscossione dei crediti concessi porta in termini di costi sociali, perdita di fiducia verso l’intero settore bancario, e come è ben noto l’effetto contagio verso altri operatori. Queste condizioni rendono quindi ancor più necessario per un istituto di credito elaborare dei modelli di previsione delle insolvenze al fine di ottenere una valutazione attendibile sui propri clienti riguardo al merito creditizio. La concessione del credito può essere ricondotta ad un problema di tipo decisionale, risolvibile attraverso il riconoscimento o meno del merito, questa scelta di tipo dicotomico viene basata su un ampio insieme di informazioni, relative alle caratteristiche individuali del soggetto richiedente, sia esso un’azienda o una persona, ma anche su fattori di contesto, come il settore di appartenenza del soggetto e l’area geografica di localizzazione. L’elaborazione di queste informazioni porta a una valutazione, sulla probabilità di ottenere un rimborso. Diviene quindi di rilevanza fondamentale effettuare una approfondita analisi circa la capacità futura dell’impresa di onorare i propri debiti, attraverso la valutazione delle capacità economiche, finanziarie e patrimoniali, siano esse attuali o future, su cui basare la decisione di affidamento. L’obbiettivo principale del presente lavoro rientra nel suddetto ambito di problematiche ed è quello di verificare la validità applicativa del metodo dell’analisi discriminante per effettuare la previsione dell’insolvenza di una impresa attraverso la organizzazione e effettuazione di una analisi condotta sulle imprese tessili italiane dal periodo di inizio dell’attuale crisi economica.

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Savi
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Luigi Biggeri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 147

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