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Lo sviluppo economico dei paesi del Mediterraneo dal 1950 al 2013

La presente Tesi Sperimentale si propone, mediante un approccio analitico e interdisciplinare, di esaminare i tratti salienti dello sviluppo economico dei paesi del Mediterraneo nel periodo compreso dal 1950 al 2013, nonchè di esaminarne le principali problematiche, le cause, ed infine i possibili scenari futuri. La scelta di un simile approccio, allo stesso tempo sperimentale e interdisciplinare, deriva dal fatto che il “Mediterraneo” può (e deve) essere analizzato attraverso una molteplicità di punti di vista: storico,sociale,economico,politico, culturale,geografico. E proprio l’insieme di tali differenti fattori ha determinato, nel corso del tempo, un ampliamento dei gap di sviluppo dei paesi mediterranei. In particolare, fu proprio dopo il secondo conflitto mondiale, specie durante il periodo coloniale, che l’unità di sviluppo del Mediterraneo finì per spezzarsi. I nuovi assetti geo-politici, l’ottenuta indipendenza di diversi paesi coloniali, il traguardo dell’Europa comunitaria, il fallimento per molti versi delle politiche di partenariato europeo-mediterraneo, nonché i crescenti fenomeni di instabilità dovuti alle c.d. “Primavere arabe” e agli effetti della Grande Recessione scaturita nel 2007, hanno determinato, nel medio-lungo termine, un indebolimento delle prospettive di integrazione tra le due rive del bacino, ampliando così il divario tra i paesi più sviluppati dell’area latina, rispetto ai restanti paesi del mediterraneo. Più precisamente, i gap nei divari di sviluppo hanno interessato non soltanto la dimensione meramente economica di tali paesi, ma anche (e talvolta soprattutto) quella qualitativa relativa al c.d. “sviluppo umano”. In sintesi, così come viene fatto notare da alcuni autori, “Siamo di fronte a un ambiente articolato e complesso che riproduce su scala «regionale» le problematiche del sistema-mondo”.
La prima parte del presente lavoro è incentrata unicamente sull’analisi dello sviluppo economico dei 25 paesi che formano il c.d. Mediterraneo “in senso stretto”. Partendo da un’analisi statica dello scenario economico attuale e da un confronto prospettico a livello mondiale, si è cercato di effettuare un’analisi dinamica delle traiettorie di sviluppo, concentrandosi su quelle che sono state le fasi principali di convergenza e divergenza economica tra i differenti paesi dagli anni ’50 sino al 2013. E ciò, non soltanto per quanto riguarda i divari di sviluppo del Mediterraneo in generale, ma anche per quanto concerne i divari di sviluppo tra le differenti aree del Mediterraneo e poi, all’interno di ciascuna area, tra i singoli paesi. Inoltre, ci si è focalizzati, su quelli che sono stati gli effetti della recente “Grande Recessione” del 2007 sui divari di sviluppo tra i diversi paesi del Mediterraneo, nonchè sulle conseguenze che la crisi ha determinato in relazione ai processi di convergenza e divergenza tra le economie. Il secondo capitolo della tesi è stato, invece, completamente dedicato all’analisi della dimensione qualitativa dello sviluppo umano, nonché delle sue principali determinanti. Anche qui, seguendo il medesimo approccio analitico e sperimentale, si è cercato di effettuare dapprima un’analisi prospettica dei divari attuali tra le diverse aree del Mediterraneo, effettuando anche un confronto a livello mondiale, per poi proseguire ad analizzare le diverse dinamiche di sviluppo umano tra le diverse aree nel corso del tempo. In particolar modo, attraverso degli opportuni indicatori ci si è proposto di analizzare gli effetti delle diseguaglianze sulla popolazione tramite lo studio delle componenti principali dello sviluppo umano, i trend delle diverse aree, nonché il confronto di quest’ultime rispetto al trend mondiale. Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, sono state analizzate quelle che nel gergo economico vengono definite le cause prossime e fondamentali dei divari di sviluppo economico (ed umano). Qui ci si è focalizzati sia sui fattori di natura “endogena”, sia su quelli di natura “parzialmente esogena”. Con riferimento ai primi è stata analizzata la struttura delle economie e, di conseguenza, la produttività dei paesi diversi paesi mediterranei e loro crescita demografica, ponendo così enfasi sull’incidenza di tali input sulla crescita economica. Invece, con riferimento alle cause parzialmente esogene della crescita economica, è stato analizzato il ruolo dei sistemi istituzionali dei diversi paesi, nonché la loro incidenza sullo sviluppo economico. L'ultimo aspetto che è stato analizzato riguarda i fattori relativi all’integrazione internazionale tra le diverse economie mediterranee, ovvero il commercio estero e gli Investimenti Diretti Esteri, nonchè le opportunità e le potenzialità ancora non sfruttate per rilanciare l’integrazione internazionale e commerciale delle diverse economie mediterranee.

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6 INTRODUZIONE «Che cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate l’una sulle altre. Viaggiare nel Mediterraneo è trovare il mondo romano in Libano, la preistoria in Sardegna, le città greche in Sicilia, la presenza araba in Spagna, l’Islam turco in Iugoslavia... È incontrare molte vecchie cose ancora vive, che si affiancano all’ultramoderno: accanto a Venezia, falsamente immobile, la pesante agglomerazione industriale di Mestre; accanto alla barca del pescatore, che è ancora quella di Ulisse, il peschereccio devastatore dei fondali marini o le enormi petroliere. È a un tempo immergersi nell’arcaismo dei mondi insulari e sorprendersi di fronte alla giovinezza delle vecchie città, aperte a tutti i venti della cultura e del profitto, e che dopo secoli, sorvegliano e mangiano il mare» (F. BRAUDEL, Il Mediterraneo, Bompiani, Milano 1987, p. 12.) Il termine “Mediterraneo” è di per sé un termine che può essere analizzato da molteplici angoli visuali: si può propriamente parlare del Mediterraneo come mare, o come lo spazio geografico che viene definito “mediterraneo” a causa delle sue caratteristiche ambientali e soprattutto climatiche; così come si può considerare l'area mediterranea come un insieme di diversi spazi politici, economici, sociali e culturali, ciascuno caratterizzati dalla storia di quelle civiltà che hanno occupato per millenni i territori ubicati sulle sponde del “Grande Mare” 1 . Quello che è certo è che, il Mediterraneo, per le sue molteplici caratteristiche intrinseche, quali la sua conformazione orografica, la mitezza del clima, le risorse strategiche di cui esso dispone, nonché la 1 S. BONO, Il Mediterraneo. Da Lepanto a Barcellona, Morlacchi Editore, Perugia 1999, pp. 233

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Vonella
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Catanzaro Magna Grecia
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Vittorio Daniele
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 187

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