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Effetti della prematurità sull'attenzione, sulla memoria di lavoro e sulla teoria della mente in età prescolare

La presente ricerca ha lo scopo di indagare lo sviluppo delle Funzioni Esecutive e della Teoria della Mente nei bambini nati pretermine a medio e lieve rischio in età prescolare. A tal fine sono stati messi a confronto un gruppo di bambini nati pretermine con un gruppo di bambini nati a termine differenziati in base all’età 3 vs 4 anni. Il campione finale era costituito da 74 bambini (39 nati a termine e 35 nati pretermine) suddivisi un 4 gruppi di età: 3 anni nati a termine vs 3 anni nati pretermine, 4 anni nati a termine vs 4 anni nati pretermine. Ai soggetti è stata somministrata una batteria computerizzata costituita da una prova di attenzione visiva selettiva (Barrage), due prove di memoria di lavoro (spaziale e visiva) e una prova di teoria della mente. Gli stimoli delle prove sono stati presentati attraverso uno schermo touch-screen che consentiva di registrare i tempi di risposta del bambino. L’ANOVA univariata sulle prestazioni dei bambini ha messo in evidenza un pattern consistente prevalente: i bambini di 3 anni nati pretermine ottengono delle prestazioni significativamente peggiori rispetto ai bambini di 3 anni nati a termine; mentre a 4 anni le differenze tra le due popolazioni si annullano. In particolare, i bambini nati pretermine a 3 anni nella prova di attenzione visiva selettiva trovano un numero maggiore di target e commettono un numero maggiore di errori rispetto ai bambini di 3 anni nati a termine. Inoltre, nella prova di memoria di lavoro spaziale i bambini di 3 anni nati pretermine riconoscono un numero di item significativamente minore rispetto al gruppo di 3 anni nati a termine. Nella prova di memoria di lavoro visiva le differenze prestazionali tra i bambini pretermine e quelli nati a termine si registrano sia a 3 anni che a 4 anni, per cui il gruppo dei nati pretermine riconosce correttamente un numero di item significativamente minore rispetto al gruppo dei nati a termine. In conclusione, i risultati rivelano la possibilità di un recupero di alcuni deficit precoci riscontrati a 3 anni nei bambini pretermine.

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4 INTRODUZIONE Le funzioni esecutive (FE) vengono definite come quelle abilità cognitive necessarie per programmare, mettere in atto e portare a termine un comportamento finalizzato. Includono, quindi, processi cognitivi e di autoregolazione che consentono il monitoraggio e il controllo di pensieri e azioni, quali l’inibizione, la pianificazione, la flessibilità attentiva, l’individuazione e correzione di errori e la resistenza alle interferenze. Le FE sono funzioni cognitive di tipo trasversale, in quanto solo in parte sono isolabili e identificabili come singole funzioni, non essendo dominio-specifiche. I processi cognitivi riconducibili al costrutto di FE sono considerati abilità di ordine superiore nell’evoluzione filogenetica e per questo motivo lo studio della loro emergenza e sviluppo ha suscitato particolare interesse. Negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad un aumento della produzione scientifica centrata sulle FE in età evolutiva, grazie anche al superamento dell’idea che non è possibile analizzare tali abilità in soggetti in cui le regioni frontali, considerate correlati neurali delle FE, sono ancora immature. Il presente lavoro di tesi espone i risultati di uno studio sullo sviluppo delle funzioni esecutive e della teoria della mente nei bambini nati pretermine a “medio-lieve rischio”, durante il periodo prescolare. Nello specifico, il primo capitolo propone una descrizione del concetto di funzioni esecutive e dei meccanismi cognitivi fondamentali che possono essere ricondotti ad esso. Inoltre, un paragrafo è dedicato alla presentazione delle strutture neuroanatomiche che la letteratura associa alle FE e che in relazione ai compiti specifici possono essere suddivise in due macro-aree: cognitive (dorsolaterali) e motivazionali (orbitali). Nello stesso capitolo vengono trattate nel dettaglio due abilità delle FE, attenzione e working memory, facendo riferimento ai principali modelli neuropsicologici che hanno tentato di spiegare i processi di sviluppo. Poiché in letteratura è documentata la relazione tra FE e altri domini cognitivi, ai fini del lavoro di tesi viene approfondito il rapporto tra FE e teoria della mente (ToM) e delle diverse ipotesi avanzate per spiegare l’influenza dell’una sull’altra. Il secondo capitolo è dedicato alla nascita pretermine e alla descrizione dei fattori di rischio per lo sviluppo associati ad essa. La trattazione di tale aspetti è dettata dall’esistenza di numerose evidenze empiriche, le quali dimostrano che, anche in assenza

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Sferra
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Tiziana Aureli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 99

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