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Il laboratorio teatrale come forma di espressione e relazione nelle persone con patologie psichiatriche

Il teatro in sé, l’arte in generale, non sono una cura, ma possono intervenire “terapeuticamente” ponendosi in relazione con trattamenti e operatori in un lavoro di gruppo e di confronto. Il laboratorio teatrale mira a nuove modalità dello stare insieme, promuovendo una cultura di partecipazione, sostegno individuale, socializzazione e si differenzia dal teatro tradizionalmente inteso perché non finalizza il suo risultato al prodotto estetico, al mercato o alla ricerca, a valere sono il processo e il percorso di produzione e di interazione. Infatti il prodotto spettacolare finale non è lo scopo primario, può anche essere controproducente se punta al compiacimento, all’esibizione, al successo, o al pietismo, mostrando la “diversità” anziché accorciare le distanze.

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14 1.1. Identità e identificazione nell’esperienza teatrale L’identificazione è quel processo attraverso il quale l’individuo assume una diversa identità, che corrisponde a quella del personaggio con cui si è identificato. L’identità è la corrispondenza tra l’immagine e l’esperienza concreta di se stessi che conferma la propria autorappresentazione. È l’esperienza dunque, che permette all’individuo di formare l’immagine di se stesso. Questa immagine diventa identità solo se si stabilizza nel susseguirsi del vissuto esperienziale. Nel teatro vengono esaltati i due aspetti fondamentali dei complessi meccanismi dell’identità: il primo è il ruolo insostituibile dell’immaginazione. Nella finzione scenica l’immaginazione allarga gli spazi esperienziali attraverso un gioco d’identificazioni fittizie che riguardano sia gli attori che gli spettatori. Oltre all’immaginazione sono necessari meccanismi proiettivi adeguati, attraverso i quali portare sul personaggio frammenti di sé. Il secondo è il rapporto tra identità e identificazione che fornisce una spiegazione di come ‘ruoli diversi (identificazioni parziali) possano, o meglio, debbano convivere tra loro, facendo sì che l’identità risulti composta, come un albero, con tronco, rami e foglie, di diverse sottoarticolazioni’. 10 Questa è una condizione necessaria nella vita reale in quanto un medesimo individuo può essere, ad esempio, figlio, marito, padre, contemporaneamente. Lo sviluppo delle capacità immaginative e proiettive nella pratica teatrale, così come la costruzione di processi d’identificazione parziale, costituiscono uno strumento importante nella riorganizzazione di quel bagaglio esperienziale, fonte strutturale dell’identità, più che mai compromesso nei soggetti portatori di disagio psichico. 11 10 Ruggeri V., (2001), L’identità in psicologia e teatro, Ed. Scientifiche Ma.Gi., Roma, in Ba G. (2003), Strumenti, cit., pag. 334. 11 Ba G. (2003), Strumenti, cit., pp. 333-334.

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Informazioni tesi

  Autore: Maddalena Di Zozza
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Ferrara
  Facoltà: Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche
  Corso: Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica
  Relatore: Daniele Seragnoli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 103

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