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Ricerca, individuazione e sviluppo del talento atletico

Un'attenta analisi dell'attuale situazione sociale e demografica del nostro Paese evidenzia che, in questi ultimi anni, lo sport italiano ha vissuto e sta vivendo una fase di sviluppo ed un processo di trasformazione senza precedenti. I 15 milioni di praticanti, suddivisi fra tesserati a Federazioni sportive (5 milioni), partecipanti ai Giochi della Gioventù, C.A.S. ecc. (5 milioni) ed altre attività promozionali (5 milioni), unitamente all'aumento della vita media ed al calo demografico, pongono nuove problematiche che bisogna affrontare con progetti originali ed improntati a proposte di elevata qualità. Questo accade perché si assiste ad una spietata concorrenza fra le varie Federazioni, le quali tentano di attuare un reclutamento sempre più ampio e precoce, nella convinzione che dai "grandi numeri" possano nascere i "campioni". Il bacino di utenza giovanile in costante diminuzione, sia per il citato calo demografico e sia per l'aumentata concorrenza, impone due scelte strategiche precise: a) programmare un reclutamento mirato e più ampio possibile; b) non disperdere le risorse umane acquisite che, a qualunque titolo, si sono avvicinate all'atletica. D'altro canto il conseguimento di affermazioni e prestazioni di prestigio nelle più importanti manifestazioni internazionali rappresenta uno degli obiettivi prioritari della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL). La simultanea e costante concomitanza di fattori esterni (il contesto internazionale in cui si svolgono le singole manifestazioni) ed interni (riferito ai livelli organizzativi delle Società Sportive e delle Federazioni) accresce in modo esponenziale la complessità del panorama in cui si deve agire e rende quanto mai ardua ed irta di ostacoli la strada del successo dell'atletica leggera, proprio per la crescente concorrenza internazionale. Si rende pertanto necessaria la costituzione di uno specifico settore federale che ponga come obiettivo strategico del proprio operato lo sviluppo delle attività tecniche periferiche (SATP), sia per quanto riguarda l'evoluzione della carriera dei singoli atleti, sia per ciò che concerne l'accrescimento delle conoscenze tecniche, metodologiche e didattiche degli allenatori sociali interessati. Definire un "talento" non è cosa da poco, poiché non esiste ancora una teoria (scientifica) adatta a definirlo; infatti la tematica del talento sportivo ci porta a conoscenze, dette "scientifiche", basate solo sulla evidenza della pratica, ossia sul risultato finale. Tale risultato è l'unità di misura che viene preso in considerazione e a cui ci si affida per capire quale ragazzo/a di un gruppo sportivo è un atleta di successo e, quindi, il "portabandiera" di una squadra Il risultato è un valore sufficiente per capire se un atleta è o sarà un "talento" ? Dalle statistiche del Comitato Regionale della FIDAL del Friuli Venezia Giulia degli ultimi dieci anni, si può notare che ragazzi/ e che "vantavano" buoni risultati in un dato periodo, in un periodo successivo non riuscivano più a emergere come prima; addirittura molti o quasi tutti hanno abbandonato il loro sport. Perché?
CARATTERISTICHE STATICHE DEL TALENTO
Talento sportivo può definirsi una persona che dispone di premesse – principalmente di carattere genetico - per raggiungere e levate prestazioni e che dimostra una disponibilità a raggiungere tali prestazioni. E' una persona che raggiunge risultati che testimonino la sua attitudine, ma ha bisogno anche di trovare un ambiente idoneo che renda l'impresa possibile. a) Predisposizione, che presuppone una capacità; b) Disponibilità, che mette in luce la volontà; c) Ambiente sociale, che offre le possibilità; d) Risultati, che documentano la prestazione raggiunta;
CARATTERISTICHE DINAMICHE DEL TALENTO
Lo sviluppo del talento sportivo è un processo di modificazione attivo che viene regolato intenzionalmente tramite l'allenamento e che forma il fondamento per il conseguimento di un elevato livello prestativo a-posteriori. Qualora il riconoscimento di un talento sportivo preveda l'orientamento alle capacità (caratteristiche) di sviluppo di un sistema complesso costituito da componenti motorie, psichiche, emozionali, adattive, allora le strategie di riconoscimento sono necessariamente collegate al processo di allenamento. a) Processo adattivo di modificazione (manipolazione); b) Regolazione, tramite una concezione specifica dell'allenamento pluriennale; c) Processo pedagogico.

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INTRODUZIONE Un'attenta analisi dell'attuale situazione sociale e demografica del nostro Paese evidenzia che, in questi ultimi anni, lo sport italiano ha vissuto e sta vivendo una fase di svilu ppo ed un processo di trasformazione senza precedenti. I 15 milioni di praticanti, suddivisi fra tesserati a Federazioni sportive (5 milioni), partecipanti ai Giochi della Gioventù, C.A.S. ecc. (5 milioni) ed altre attività promozionali (5 milioni), unitamente all'aumento della vita media ed al calo demografico, pongono nuove problematiche che bisogna affrontare con progetti originali ed improntati a proposte di elevata qualità. Questo accade perchè si assiste ad una spictata concorrenza fra le varie Federazioni, le quali tentano di attuare un reclutamento sempre più ampio e precoce, nella convinzione che dai "grandi numeri" possano nascere i "campioni". Il bacino di utenza giovanile in costante diminuzione, sia per il citato calo demografico e sia per l'aumentata concorrenza, impone due scelte strategiche precise: a) programmare un reclutamento mirato e più ampio possibile; b) non disperdere le risorse umane acquisite che, a qualunque titolo, si sono avvicinate all'atletica. D'altro canto il conseguimento di affermazioni e prestazioni di prestigio nelle più importanti manifestazioni internazionali rappresenta uno degli obiettivi prioritari della Federazione Italiana di Atletica Leggera (FIDAL). La simultanea e costante concomitanza di fattori esterni (il contesto internazionale in cui si svolgono le singole manifestazioni) ed interni (riferito ai livelli organizzativi delle Società Sportive e delle Federazioni) accresce in modo esponenziale la complessità del panorama in cui si deve agire e rende quanto mai ardua ed irta di ostacoli la strada del successo dell'atletica leggera, proprio per la crescente concorrenza internazionale. Si rende pertanto necessaria la costituzione di uno specifico settore federale che ponga come obiettivo strategico del proprio operato lo sviluppo delle attività tecniche periferiche (SATP), sia per quanto riguarda l'evoluzione della carriera dei singoli atleti, sia per ciò che concerne l'accrescimento delle conoscenze tecniche, metodologiche e didattiche degli allenatori sociali interessati. Definire un "talento" non è cosa da poco, poichè non esiste ancora una teoria (scientifica) adatta a definirlo; infatti la tematica del talento sportivo ci porta a conoscenze, dette "scientifiche", basate solo sulla evidenza della pratica, ossia sul risultato finale. Tale risultato è l'unità di misura che viene preso in considerazione e a cui ci si affida per capire quale ragazzo/a di un gruppo sportivo è un atleta di successo e, quindi, il "portabandiera" di una squadra Il risultato è un valore sufficiente per capire se un atleta è o sarà un "talento" ? Dalle statistiche del Comitato Regionale della FIDAL del Friuli Venezia Giulia degli ultimi dieci anni, si può notare che ragazzi/ e che "vantavano" buoni risultati in un dato periodo, in un periodo successivo non riuscivano più a emergere come prima; addirittura molti o quasi tutti hanno abbandonato il loro sport. Perchè?

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Informazioni tesi

  Autore: Meri Del Pup
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1995-96
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze Motorie
  Relatore: Romano Di Giacomo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 152

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atletica
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