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L'intervento riabilitativo nell'atassia

Il termine atassia, dal greco ataxiā (disordine, scoordinazione), indica uno specifico disturbo della funzione motoria e sarà il principale argomento di discussione di questo elaborato. Si tratta di una alterazione sia della direzione e dell’ampiezza del movimento volontario che delle contrazioni muscolari volontarie o riflesse necessarie al mantenimento della postura e dell’equilibrio. L’atassia è dovuta ad una compromissione cerebellare, della sensibilità o vestibolare.
Data la vastità dell’argomento, sarà necessario suddividere la tesi in tre capitoli: nel primo capitolo verrà fornita un’introduzione neuroanatomica, fisiologica e funzionale del sistema cerebellare. Sappiamo che il cervelletto riveste un ruolo primario nell’organizzazione del movimento volontario, e, mediante le sue connessioni con la corteccia cerebrale e con le vie sensitive, riceve sia un feed-back interno, proveniente dall’encefalo, sul progetto di movimento, sia un feed-back esterno, proveniente dal midollo spinale, relativo all’esecuzione del movimento durante il suo svolgimento; nel secondo capitolo verranno trattate i vari tipi di atassia, classificate su base anatomica, in base alla causa, al decorso clinico e all’ereditarietà; il terzo capitolo, infine, si concentrerà sulla neuroriabilitazione, sul trattamento neuroriabilitativo del paziente con atassia, sugli obiettivi dell’iter riabilitativo ed sul ruolo della figura professionale del fisioterapista.
L’atassia è una patologia ad alto potenziale invalidante e la Medicina Riabilitativa è chiamata ad affrontare i più svariati quadri clinici, tutti diversi fra loro, e purtroppo non di rado con insuccesso, a causa delle comorbidità e delle complicanze spesso associate. La complessità del disturbo atassico lascia ampio spazio alla ricerca riabilitativa in tale campo, ma, ad oggi, le attuali conoscenze propongono al paziente atassico dei protocolli riabilitativi personalizzati, mirati e validi, garantendo una presa in carico multidisciplinare da parte di un’équipe riabilitativa che ha certamente un’influenza positiva sulla qualità di vita del paziente, sul suo grado autonomia e sul potenziamento del residuo funzionale, e che ha come nobile obiettivo quello di permettere al paziente di vivere al meglio la sua quotidianità.

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1 INTRODUZIONE Il termine atassia, dal greco ataxiā (disordine, scoordinazione), indica uno specifico disturbo della funzione motoria e sarà il principale argomento di discussione di questo elaborato. Si tratta di una alterazione sia della direzione e dell’ampiezza del movimento volontario che delle contrazioni muscolari volontarie o riflesse necessarie al mantenimento della postura e dell’equilibrio. L’atassia è dovuta ad una compromissione cerebellare, della sensibilità o vestibolare. Data la vastità dell’argomento, sarà necessario suddividere la tesi in tre capitoli: nel primo capitolo verrà fornita un’introduzione neuroanatomica, fisiologica e funzionale del sistema cerebellare. Sappiamo che il cervelletto riveste un ruolo primario nell’organizzazione del movimento volontario, e, mediante le sue connessioni con la corteccia cerebrale e con le vie sensitive, riceve sia un feed-back interno, proveniente dall’encefalo, sul progetto di movimento, sia un feed-back esterno, proveniente dal midollo spinale, relativo all’esecuzione del movimento durante il suo svolgimento; nel secondo capitolo verranno trattate i vari tipi di atassia, classificate su base anatomica, in base alla causa, al decorso clinico e all’ereditarietà; il terzo capitolo, infine, si concentrerà sulla neuroriabilitazione, sul trattamento neuroriabilitativo del paziente con atassia, sugli obiettivi dell’iter riabilitativo ed sul ruolo della figura professionale del fisioterapista. L’atassia è una patologia ad alto potenziale invalidante e la Medicina Riabilitativa è chiamata ad affrontare i più svariati quadri clinici, tutti diversi fra loro, e purtroppo non di rado con insuccesso, a causa delle comorbidità e delle complicanze spesso associate. La complessità del disturbo atassico lascia ampio spazio alla ricerca riabilitativa in tale campo, ma, ad oggi, le attuali conoscenze propongono al paziente atassico dei protocolli riabilitativi personalizzati, mirati e validi, garantendo una presa in carico multidisciplinare da parte di un’équipe riabilitativa che ha certamente un’influenza positiva

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Parente
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Fisioterapia
  Relatore: Domenico Dragone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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Parole chiave

mobilità
neurologia
riabilitazione
atassia
semeiotica
cervelletto
neuroanatomia
sistema cerebellare
atassia di friedreich
ruolo del fisioterapista

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