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Il Mandato d'arresto europeo nel contesto normativo e giurisprudenziale

La tesi in Diritto Costituzionale - elaborata nel giugno 2018 a conclusione del corso triennale di laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza - ha inteso tracciare una sistematica ricostruzione del mandato d'arresto europeo alla luce della complessiva ricognizione normativa, giurisprudenziale e dottrinale, che ha riguardato tra l'altro pronunce della Corte di Giustizia Europea, sentenze della Corte di Cassazione anche in Sezioni Unite e sentenze della Corte Costituzionale.
L'obiettivo è stato quello di delineare un quadro chiaro dell'Istituto, con univoche interpretazioni, in una chiave di lettura di pratica connotazione per gli operatori. In effetti, chi ha elaborato l'approfondimento è oggi un Ufficiale di Polizia Giudiziaria che ha voluto in questo modo offrire un contributo oggettivo a lui stesso e a tanti colleghi che, nella loro quotidiana missione a servizio degli alti valori della Costituzione, si trovano a dover operativamente interloquire con situazioni che possono riguardare il mandato d'arresto europeo.
L'utilità pratica si evince immediatamente considerando sinteticamente che il mandato d'arresto europeo - che rappresenta la prima forma di attuazione, nel Diritto Penale, del principio del reciproco riconoscimento tra Stati delle decisioni giudiziarie assunte nei singoli Paesi - ha sostituito di fatto la procedura di estradizione con un sistema che vuole essere autonomo da contenuti politico-amministrativi, diretto ed orientato alla celerità, pur nel rispetto doveroso di tutti i diritti che un equo processo deve garantire alla difesa dell'imputato.
Tutto questo si colloca in un contesto in cui l'interpretazione ormai consolidata a livello nazionale ed europeo conferma la propensione verso un Ordinamento teso a superare le individualità nazionali, ma mantenendo costante l'attenzione al rispetto dei diritti fondamentali che accomunano i vari Paesi e, tra questi, in primis, la salvaguardia di tutti i diritti fondamentali della persona a cui ciascun operatore (Autorità politiche, Giurisprudenza, Autorità amministrative e Polizia Giudiziaria, Dottrina, Comune Sentire sociale) non può non fare costante e primario riferimento.

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Pag. 30 di 61 3 Legge 22 aprile 2005 n. 69 in materia di recepimento dei contenuti della Decisione Quadro 2002/584/GAI del Consiglio Europeo 3.1 Inquadramento sistematico La Legge 22 aprile 2005 n. 69 (di seguito, per brevità, anche “Legge 69/2005” o “Legge di recepimento”) è rubricata quale contenente «Disposizioni per conformare il diritto interno alla decisione quadro 2002/584/GAI del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al mandato d'arresto europeo e alle procedure di consegna tra Stati membri». In effetti la Legge 69/2005 - nel rispetto della gerarchia delle Fonti cui si è fatto cenno al primo capitolo del presente lavoro e secondo quanto espressamente indicato all’art. 1, comma 4, della Legge stessa - vuole costituire attuazione dell’azione comune in materia di cooperazione giudiziaria penale ai sensi del Trattato sull’Unione Europea, con particolare riferimento alle disposizioni di cui all’art. 31, paragrafo 1, lettere a), b), e all’art. 34, paragrafo 2 lettera b); paragrafo, quest’ultimo, che ribadisce il carattere vincolante di Decisioni Quadro adottate all’unanimità, ferma restando la competenza delle Autorità nazionali in merito alla forma ed ai mezzi dell’attuazione 9 . In tale contesto, risulta quindi più agevole la lettura interpretativa della norma italiana in argomento che sostanzialmente ripercorre i contenuti della Decisione Quadro (i) nella forma del più elevato provvedimento normativo in ambito costituzionale interno (la Legge) e (ii) con ulteriori adattamenti che ne costituiscono mezzo per rendere tali contenuti procedimentalmente operativi. Non mancano tuttavia - come si ha modo di analizzare più in dettaglio nel prosieguo - alcuni aspetti che hanno destato dubbi di legittimità costituzionale 9 Sul punto giova considerare la considerazione formulata dalle Sezioni Unite della Cassazione, in occasione dell’emanazione della Sentenza n. 4614 del 5 febbraio 2007, la quale ha precisato che «…il valore delle decisioni quadro è … assimilabile a quello giò assegnato alle direttive (non autoapplicative) dall’art. 249, comma 3, CE …».

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Papa
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze Giuridiche della Sicurezza
  Relatore: Antonio D'Atena
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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Parole chiave

mae
mandato d'arresto europeo
legge 22 aprile 2005 n. 69
decisione quadro 2002/584
sentenza della corte di cassazione n. 4614 del 5 f
sentenza della corte costituzionale n. 227 del 21

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