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Protesi inversa di spalla in traumatologia indicazioni e risultati nell'esperienza della clinica ortopedica di Padova

Il trattamento delle fratture dell’omero prossimale a tre e quattro frammenti rimane un argomento dibattuto. I risultati imprevedibili e poco soddisfacenti ottenuti con l’osteosintesi con placca e con l’emiartroplastica hanno determinato un sempre maggiore utilizzo della protesi inversa di spalla per trattare questo tipo di fratture. I risultati inferiori ottenuti mediante l’osteosintesi con placca sono stati spesso dovuti all’osteonecrosi della testa omerale e alla perdita di fissazione. L’emiartroplastica, utilizzata a lungo come trattamento delle fratture a 3 o 4 frammenti, ha riportato in molti casi risultati insoddisfacenti legati principalmente alla mancata reinserzione o all’unione non anatomica delle tuberosità. Questa evenienza è stata superata con l’utilizzo della protesi inversa di spalla per cui non è necessaria l’integrità della porzione postero-superiore della cuffia dei rotatori.
Lo scopo di questo studio è di analizzare i risultati clinico-funzionali e le complicazioni riscontrati in seguito al trattamento con protesi totale inversa (RTSA) in seguito a fratture a 3 e 4 frammenti dell’omero prossimale.
Si tratta di un’analisi retrospettiva dei pazienti trattati con protesi totale inversa, da gennaio 2004 a novembre 2018. La casistica oggetto di studio si compone di 70 pazienti: 9 maschi e 61 femmine, con un’età media di 77,8 anni (range, 54 – 94 anni). La diagnosi è stata di frattura a 3 frammenti in 25 casi (dei quali 6 casi di frattura-lussazione) e frattura a quattro frammenti in 45 casi (dei quali 10 casi di frattura-lussazione).
I risultati funzionali sono stati valutati tramite il Constant score e il Disabilities of the Arm, Shoulder and Hand questionnaire.
L’analisi delle correlazioni fra le variabili di cui sopra è stata effettuata mediante l’utilizzato dell’Indipendent T-test considerando come statisticamente significativa una p<0,05.
Dal punto di vista funzionale ad un follow-up medio di 3,4 anni (con range da 1 mese a 10,1 anni) i pazienti hanno riportato un punteggio medio del Constant score di 59,7/100 e un DASH score di 43,1/100. Si sono verificati 17 (17/70, 24,3%) casi di complicazioni: 9 casi di scapular notching, dei quali 4 di grado 2 e 5 di grado 1, 3 fratture diafisarie, trattate con fili, 1 arterioressi della succlavia, trattata da un chirurgo vascolare con un bypass, 2 casi di deficit del nervo radiale, uno dei quali risoltosi in seguito a riabilitazione specifica e 2 casi di lussazione, risolti con revisione chirurgica.
La RTSA configura la migliore opzione ricostruttiva in caso di fratture complesse dell’omero prossimale, garantendo una funzionalità della spalla superiore rispetto alle altre opzioni ricostruttive. Le uniche controindicazioni assolute per il posizionamento di questa protesi sono: lesione irreversibile del nervo ascellare, disfunzione globale del muscolo deltoide e un deficit globale del plesso brachiale.

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5 INTRODUZIONE Le fratture di omero prossimale rappresentano il 4-10 % di tutte le fratture nella popolazione e riguardano principalmente i soggetti anziani di età maggiore di 65 anni. Studi recenti hanno dimostrato che in questa tipologia di pazienti i patterns di frattura più frequenti sono le fratture complesse e le fratture associate a lussazione anche se, in termini percentuali, queste sono solo meno del 5% della totalità delle fratture di omero prossimale [1] . La scelta terapeutica e gli obiettivi del trattamento per questi pazienti sono condizionati dall’aspettativa di vita e dalla funzionalità dell’arto prima del trauma. È fondamentale quindi ricercare non tanto la restitutium ad integrum quanto la soddisfazione del paziente e il recupero delle funzionalità basilari nella vita quotidiana. [1] Le fratture di omero prossimale composte o solo minimamente scomposte possono essere trattate conservativamente, mentre, per le fratture complesse è quasi sempre necessario l’intervento chirurgico. Le principali tecniche chirurgiche per il trattamento delle fratture complesse sono l’osteosintesi con placca, la protesi anatomica (parziale o totale) e la protesi totale inversa di spalla (RTSA). Questa varietà di tecniche chirurgiche mostra l’effettiva mancanza di un gold standard terapeutico [2] .

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Informazioni tesi

  Autore: Gloria Barbiero
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Medicina e Chirurgia
  Corso: Medicina e Chirurgia
  Relatore: Pietro Ruggieri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 95

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Parole chiave

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frattura
trauma
protesi
ortopedia
spalla
osteosintesi
protesi inversa di spalla
reverse total shoulder arthroplasty
neer

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