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Strumenti per la protezione dei diritti d'autore nella distribuzione dei brani musicali in formato digitale. Il caso Sony

Questo lavoro ha l’obiettivo di mostrare il livello tecnologico raggiunto per fruire appieno dell'arte della musica.
L’elemento di fondo che funge da intelaiatura per tutte queste nuove tecnologie e dispositivi è la Rete delle reti: Internet.
In seguito si analizza un’ulteriore evoluzione subita dal commercio elettronico, in particolare nel settore della musica: la possibilità di personalizzare il proprio acquisto e di assecondare propri gusti personali.
In pratica si è passati dalla vendita di un intero compact disc audio ad una singola canzone; da un formato, un package, identico per tutti, standardizzato, da accettare così come ideato e costruito dal produttore, ad una singola canzone di esso, probabilmente diversa per molti individui, in base ai propri gusti musicali, a dei ricordi, a delle emozioni.
La novità però in questo cambio di tendenza, in questa nuova strategia commerciale, è che essa non è scaturita dai piani alti delle grandi major discografiche, dagli strateghi economici del web, ma è nata da coloro che utilizzano Internet ogni giorno, per divertimento o per studio e che, quali semplici ascoltatori e fruitori delle canzoni contenute negli album, si sono resi conto che si poteva creare un metodo nuovo per ottenere le proprie canzoni preferite a casa propria, pagando solo il costo di una telefonata.
Il sistema è stato talmente geniale quanto semplice: scambiarsi le singole canzoni da computer a computer, sfruttando la rete telematica mondiale, cercando l’individuo, tra tutti gli utilizzatori di Internet in tutto il pianeta, che avesse il brano desiderato, oppure scaricare la canzone direttamente da un archivio già fornito e costantemente aggiornato dagli utenti stessi.
La chiave di volta è stata l’invenzione di un sistema, l’mp3, che permettesse di comprimere la canzone di un normale cd audio fino a dieci volte, in termini informatici, in pratica in byte, con una differenza qualitativa impercettibile rispetto all’originale.
Tramite questo sistema le canzoni che viaggiano all’interno della Rete sono quindi ridotte a meri file in formato digitale, occupanti pochi megabyte sul disco fisso di un computer, in modo da permettere il veloce trasferimento sul proprio pc, ma anche dei tempi accettabili di invio ad altri utenti della comunità virtuale così creatasi.
Dopo numerose cause intentate per frenare questi continui scambi di musica attraverso Internet, il vero cambiamento di rotta è stato quello, da parte delle case discografiche, di sfruttare il fenomeno Napster.
La vicenda di Napster è ormai un caso esemplare: da paladino della ribellione alle istituzioni, del libero scambio della musica, si è dovuto obbligatoriamente inchinare ai tempi e ai modi della legge ed ora è la società potenzialmente più forte per la distribuzione legale e a pagamento dei brani musicali di tre delle cinque più grandi case discografiche mondiali.
Un fenomeno, quello degli mp3, sfruttato non soltanto dalle major, ma anche, tempo prima, dai grandi nomi dell’elettronica di consumo.
Ora, divenuta normalità la possibilità di scaricare brani musicali dalla Rete e con l’evoluzione tecnologica che ha fatto da padrona anche, ma soprattutto, in questo campo, si sono affacciati sul mercato mondiale tutta una serie di piccoli gioielli, per godere della propria musica preferita in tutta libertà, di cui Sony è certamente uno degli interpreti principali e maggiormente apprezzati.
Caratteristiche fondamentali di questi lettori di file in formato mp3 sono infatti le ridotte dimensioni e la leggerezza, il fatto di registrare la musica su dei microchip di memoria, quindi esente da salti durante l’ascolto in movimento ed infine la possibilità di collegare questi apparecchi al proprio pc e cambiare di volta in volta la compilation di brani memorizzati in essi in pochi minuti, brani che ricordiamo avere una qualità audio paragonabile a quella di un cd.
L’arma in più di Sony è stata quella di proporre, oltre al celeberrimo mp3, anche l’evoluzione di un formato già di sua proprietà, ottimamente collaudato e di buon successo, l’ATRAC , utilizzato appunto per il mini-disc, realizzando l’ATRAC 3, con una qualità e una compressione ancora maggiori rispetto al più diffuso rivale.
Il tutto inventando e sfruttando delle piccole memory card chiamate Memory Stick, utilizzabili per memorizzare i brani musicali, ma da utilizzare anche con tutta una serie di altri apparecchi Sony predisposti.

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1 INTRODUZIONE Questo lavoro ha l’obiettivo di mostrare il livello tecnologico raggiunto per fruire appieno di una di quelle che, fin dai tempi dell’antica Grecia, era considerata una delle sette arti liberali, attività fondamentale in funzione di una possibilità d’espressione, di una crescita personale, per il completamento del corpo e dello spirito: la musica. L’elemento di fondo che funge da intelaiatura per tutte queste nuove tecnologie e dispositivi, che riesce a mettere in contatto settori in precedenza incompatibili, che permette a ciascuno di noi di poter fare, modificare, personalizzare, cose prima inimmaginabili è la Rete delle reti: Internet. Proprio da essa parte questa trattazione, per spiegare la sua nascita, dai primi prototipi telematici all’interno dei laboratori del Ministero della Difesa statunitense, alla sua crescita nelle università e nei dipartimenti di ricerca internazionali, fino alla sua evoluzione nella forma e nei mezzi che conosciamo oggi. Internet è sinonimo di contatto, comunicazione, interrelazione continua tra persone; quindi cosa poteva naturalmente svilupparsi e prendere forma all’interno di questo modernissimo mondo virtuale, se non uno dei comportamenti più antichi e naturali dell’umanità, una delle spinte generatrici di qualsiasi civiltà del passato, che ha portato i popoli a viaggiare, incontrarsi, conoscersi e anche combattersi? Il commercio. La possibilità offerta da questo nuovo strumento di instaurare rapporti di scambio 24 ore al giorno, tutti i giorni della settimana, con tutto il mondo, nel tempo di pochi secondi, è stata un’attrattiva troppo grande per lasciarsela sfuggire. Sono sorti siti come Amazon.com che, a partire dalla vendita di beni appartenenti ad un solo genere merceologico (libri), in breve tempo hanno allargato la propria vetrina virtuale fino a 27 generi diversi 1 , diventando in pratica un grande magazzino (il primo, il più grande e più conosciuto della Rete, arrivato persino a farsi quotare al Nasdaq americano). Anche le imprese private, dalle grandi multinazionali fino alla piccola azienda familiare, hanno visto attraverso Internet la possibilità sia di dialogare costantemente con la clientela ed i partner già consolidati, ma soprattutto l’opportunità di essere 1 Fonte: sito Internet http://www.amazon.com

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Luigi Palladino
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Sandro Pezzoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 125

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