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Un secolo in testa al gruppo: cenni di storia della Gazzetta dello Sport

La tesi mira a ricostruire i primi 105 anni di storia di quello che ormai è considerato come il primo quotidiano sportivo nel mondo: "La Gazzetta dello Sport". Ne ricostruisce la genesi, lo sviluppo, i grandi momenti di svolta, elaborando una periodizzazione storica che divide questi 105 anni in quattro grandi periodi. E' un piccolo tentativo di dare un contributo alla STORIA di un giornalismo, quello sportivo, che in Italia rappresenta da sempre un fenomeno importanete che però non è mai stato degnato di attenzione. La ricostruzione storica, basata sull'analisi DIRETTA di TUTTI i numeri usciti dal 3 aprile 1896 al settembre del 2001, mira anche a mettere in relazione i mutamenti del giornale con i cambiamenti della società circostante (guerre, fascismo, ...) e, chiaramente, con i grandi campioni e le loro imprese sportive. E' inoltre il contenitore di tanti articoli (soprattutto parti di essi) dei più grandi giornalisti sportivi (e non) del ventesimo secolo, che hanno scritto pagine memorabili della Gazzetta: da Gianni Brera a Gualtiero Zanetti, da Giorgio Bocca ad Enzo Biagi.

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5 INTRODUZIONE L’editoria sportiva in Italia è caratterizzata da un’anomalia che la distingue da tutti gli altri paesi del mondo, ossia la contemporanea presenza di tre quotidiani sportivi a diffusione nazionale: la Gazzetta dello Sport (Milano, 1896), Tuttosport (Torino, 1945) e il Corriere dello Sport – Stadio, nato nel 1977 dalla fusione del Corriere dello Sport (Roma 1924, diventato il Littoriale nel 1927, tornato Corriere nel 1943) e Stadio (Bologna, 1945). L’importanza della stampa sportiva all’interno del panorama editoriale italiano, la possiamo distinguere su due livelli: un livello diffusionale ed un livello di contenuti. Per quel che riguarda il primo livello, le tre testate segnalate sopra, sono costantemente fra le prime otto che si dividono giornalmente la metà delle vendite, assieme a quotidiani del calibro del Corriere della Sera (oltre le 650 mila copie), Repubblica (600 mila) e il Sole-24 Ore (350 mila). La Gazzetta dello Sport ha una tiratura media di 400-450 mila copie, il Corriere dello Sport-Stadio si attesta sulle 240 mila, mentre Tuttosport arriva sulle 150 mila. E’ soprattutto grazie allo sviluppo della stampa sportiva che negli anni ’80 la stampa italiana è riuscita ad andare oltre la fatidica soglia dei 6 milioni di copie 1 . Se poi andiamo a vedere il numero di lettori, ci accorgiamo che la Gazzetta dello Sport è il primo quotidiano ad aver superato i tre milioni di lettori nel 1983, in seguito al boom della stampa sportiva seguito alla vittoria dell’Italia ai mondiali di Spagna del 1982. Per gran parte degli anni ’80 la Gazzetta sarà il quotidiano italiano più letto in assoluto, con circa 3.400.000 lettori nel giorno medio e oltre 6.200.000 il lunedì. Negli anni ’90 la sua leadership sarà costante, in quanto si manterrà sempre nelle prime tre posizioni, alternandosi con quotidiani del calibro di Repubblica e del Corriere della Sera (sempre oltre i 3.000.000 di lettori). Per quel che riguarda invece la distribuzione di lettori nella cerchia dei tre quotidiani sportivi, negli ultimi dieci anni, le percentuali all’interno dei quotidiani sportivi, si sono distribuite più o meno su queste cifre: 54% la Gazzetta dello Sport; 33% il Corriere dello Sport – Stadio, 13% Tuttosport. A livello di contenuti invece, il giornale sportivo sublima la propensione del nostro paese ad essere costituito da 56 milioni di potenziali commissari tecnici della nazionale di calcio. In Italia domina la chiacchiera sportiva, la Gazzetta o il Corriere piuttosto che Tuttosport, troneggiano sui tavolini e sui frigoriferi dei gelati di tutti i bar del paese: il quotidiano sportivo ha surrogato la mancanza di quello popolare, portando a livelli impareggiabili la cultura da "Bar Sport". Come sottolinea Franco Arturi, attuale vice direttore della Gazzetta dello Sport, “un quotidiano popolare in Italia non ha mai attecchito probabilmente perché nessun’altra espressione pubblica può essere più popolare del giornalismo sportivo. Che si serve di un linguaggio semplice ed efficace al punto di essere mutuato da altre forme medianiche, interpreta i sentimenti più popolari, descrive 1 Paolo Murialdi, Storia del giornalismo italiano, il Mulino, Bologna 1996, p.279.

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Informazioni tesi

  Autore: Matteo Pucci
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Giovanni Gozzini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 271

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Parole chiave

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gianni brera
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