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Activa, sistema di immobilizzazione per traumatizzati con sospetta lesione vertebrale

In seguito a traumi si possono verificare movimenti temporanei o permanenti dei segmenti ossei che compongono la colonna vertebrale, con la conseguente riduzione del diametro del canale spinale. Questa è la motivazione per cui vengono attuate procedure di immobilizzazione: ogni movimento può provocare variazioni del diametro del canale vertebrale, ridurre lo spazio disponibile al midollo spinale e aumentare il rischio di lesione di quest’ultimo.
Il trattamento da parte del personale dell’ambulanza mira a stabilizzare le lesioni esistenti e a garantire il trasporto in sicurezza verso una struttura ospedaliera.
L’immobilizzazione permette di diminuire il dolore del traumatizzato, riduce i rischi di lesioni vascolari o nervose secondarie, nonché danni ai tessuti molli, limita il pericolo di embolie che possono verificarsi, disagio per il paziente.
Il sistema di immobilizzazione Activa permette di assorbire e distribuire uniformemente i carichi e gli effetti degli urti e consente un’efficace stabilizzazione dei segmenti ossei a seguito di un trauma. Inoltre è in grado di ridurre gli effetti dannosi derivanti dalle vibrazioni prodotte dal mezzo di soccorso.
Il progetto sfrutta la temperatura di transizione vetrosa oltre la quale il polimero, con cui è realizzato, passa da uno stato rigido e duro ad uno in cui è flessibile e gommoso. Mediante una resistenza elettrica, l’immobilizzatore viene riscaldato dalla temperatura ambiente fino a 65°C. L’azione congiunta del polimero reso flessibile e di alcune cinghie di regolazione, permettono al supporto di aderire e conformarsi al corpo del paziente. In questo modo Activa, raffreddandosi in pochi minuti, viene a costituire una massa unica con il corpo del traumatizzato.
Per produrre calore Activa usa una resistenza in rame posta all’interno del polimero ed in grado di fornire il calore necessario in tempi inferiori a 300 sec., sviluppando una potenza di 1200W. L’energia elettrica occorrente viene ricavata collegandosi con la normale rete o in alternativa con una coppia di accumulatori da 12V collegati in serie.

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Introduzione Il trauma per la sua natura intrinseca è un evento imprevedibile, che mal si assoggetta ad un’opera di prevenzione e profilassi e che può colpire l’uomo a qualsiasi età, in ogni aspetto della sua normale vita privata e di relazione. È un’evenienza che nel giro di pochi secondi può privare chiunque di uno stato di perfetta salute e renderlo invalido per tutta la vita, se non addirittura condurlo alla morte. Nel mondo occidentale i traumi rappresentano la prima causa di morte nel gruppo di età compresa tra 1 e 45 anni e determinano nella fascia di età compresa tra 1 e 34 anni, una perdita di anni di vita produttiva superiore a quella dovuta ad eventi cardiovascolari e tumorali, per non parlare dei casi di invalidità permanente. Tutto ciò comporta oltre ad un alto costo umano, un costo sociale ele- vato sia in termini di spese di gestione dei pazienti (diagnosi, interventi terapeutici e riabilitativi, etc.) che di ore lavorative perse. Lo scaricarsi dell'energia traumatica sul corpo della persona causa le- sioni in un attimo, il trattamento del traumatizzato ha inizio al momento dell'incidente e termina, nei casi più favorevoli, (talora anche dopo mesi di interventi) con il ritorno della persona alla normale attività lavo- rativa precedente all'incidente. Gli incidenti stradali costituiscono la causa più importante di traumi con una incidenza, in alcune zone, superiore al 60%, seguono in per- centuale minore gli infortuni sul lavoro, gli incidenti domestici, gli infor- tuni nel tempo libero (attività sportive), infine i traumi da armi da fuoco o arma bianca. Le ragioni di una tale incidenza degli incidenti stradali sono da ricer- carsi nelle abnormi sollecitazioni cui è sottoposto il corpo umano a se- guito di un urto automobilistico. L’urto frontale di un’auto che viaggia a

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Mastrorilli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Politecnico di Milano
  Facoltà: Architettura
  Corso: Disegno Industriale
  Relatore: Antonio Macchi Cassia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

FAQ

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Parole chiave

colonna vertebrale
design
immobilizzazione
plastica
polimeri
transizione vetrosa
traumatizzati
lesioni vertebrali

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