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L'attività del F.A.I.: strumento di reputazione dei beni culturali

A fronte delle imperfezioni (incompletezza, incertezza e asimmetria) della struttura informativa della maggior parte dei mercati, la reputazione è un segnale forte con cui comunicare qualità e affidabilità all'agente in difetto di informazioni. Si analizza, in particolare, il Fondo per l'Ambiente Italiano (F.A.I.) e il ruolo determinante che il suo capitale di immagine ha nella gestione dei rapporti con varie categorie di stakeholder: volontari, aderenti, sponsor e donatori.

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Introduzione La scelta dell’argomento della mia tesi “L’attività del FAI: strumento di reputazione dei beni culturali” nasce da due motivazioni fondamentali: da un lato, l’essermi preparata con vivo interesse e piacere per sostenere l’esame di Economia della Cultura e dell’Arte, dall’altro una suggestiva visita, qualche anno fa, alla Villa della Porta Bozzolo a Casalzuigno, in provincia di Varese, splendido esempio dell’opera di restauro e valorizzazione di una dimora storica e del suo giardino all’italiana da parte di un ente culturale di cui allora avevo solo vagamente sentito parlare, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Da qui, la mia richiesta alla prof.ssa Angela Besana, docente del corso sopra citato, di affidarmi una tesi che mi consentisse di approfondire la realtà del FAI, come punto d’incontro tra economia e cultura. La tesi si articola in quattro capitoli in cui il campo di analisi, prima ampio e generale, si restringe, focalizzandosi sulla specifica attività del FAI. Il primo capitolo, infatti, è incentrato sui beni culturali e la loro classificazione in beni semipubblici, beni meritori e beni esperienza, secondo criteri propriamente economici; i due mondi dell’arte e dell’economia, un tempo così lontani, appaiono oggi sempre più intercomunicanti, per gli interessi reciprocamente manifestati dagli operatori dei due settori, dato che i beni culturali possono avere, oltre ad un valore intrinseco, anche una valenza economica, che ne permette la lettura in termini di valore, esternalità e beni di consumo con caratteristiche specifiche. Il secondo capitolo è interamente dedicato al Fondo per l’Ambiente Italiano. Dopo un breve excursus sulle più importanti acquisizioni, si espone la missione che dal 1975

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Informazioni tesi

  Autore: Giuditta Guzzi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM)
  Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
  Corso: Relazioni Pubbliche
  Relatore: Angela Besana
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 172

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Parole chiave

beni ambientali
beni culturali
non profit
economia della cultura
economia dell'arte
fondo ambiente italiano

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