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L'Mlu nel parlato del bambino

Il linguaggio è una delle funzioni cognitive più complesse di cui l’uomo dispone ed è lo strumento per eccellenza, anche se non il solo, che permette di trasmettere e di ricevere delle informazioni attraverso un sistema di segni, assicurando l’interazione tra gli individui di una stessa comunità. È concepito come un sistema per codificare i contenuti intrapsichici in segni convenzionali, al fine di trasmettere il proprio pensiero agli altri.

Il linguaggio ci consente di esprimere i concetti relativi al mondo che ci circonda, dimostrando indirettamente come tali concetti siano mentalmente organizzati; inoltre viene utilizzato a scopi comunicativi, per realizzare scambi interpersonali.

Quando due persone comunicano, si scambiano informazioni non solo formulando degli enunciati, ma anche mettendo in atto tutta una serie di attività paralinguistiche, prosodiche, gestuali, contestuali e cinesiche.

Nel presente lavoro si è cercato di puntualizzare le diverse definizioni di enunciato riportate in letteratura, in quanto rappresentano il focus di molti tipi di analisi, soprattutto centrate sulla realizzazione di comunicazioni attraverso il canale orale.

Gli studi centrati sull’analisi del parlato sono stati condotti per la maggior parte su bambini, allo scopo di valutare l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio sia in soggetti ''normali'', sia in soggetti con patologia. Facendo riferimento a tale considerazione, in questo lavoro è stato tracciato uno schema generale delle tappe dell’acquisizione del linguaggio, con particolare attenzione all’evoluzione del parlato spontaneo nei bambini e alla graduale comparsa delle strutture frasali.

Sono state prese in considerazione diverse ricerche, svolte in differenti settori, come il rapporto madre-bambino e padre-bambino, l’influenza dell’ambiente sociale, la ripercussione del parlato materno e il rapporto tra gioco convenzionale e linguaggio nei bambini normali. È stato anche fatto un confronto tra diverse metodologie utilizzate dagli studiosi per osservare l’acquisizione del linguaggio infantile, in particolare l’MLU in parole e in morfemi. Infine si sono illustrate le variazioni dell’MLU in bambini con patologia, quali sordi, cerebrolesi, autistici, affetti da sindrome di Down e di Williams e bambini con SLI.

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Introduzione Il linguaggio è una delle funzioni cognitive più complesse di cui l’uomo dispone ed è lo strumento per eccellenza, anche se non il solo, che permette di trasmettere e di ricevere delle informazioni attraverso un sistema di segni, assicurando l’interazione tra gli individui di una stessa comunità. È concepito come un sistema per codificare i contenuti intrapsichici in segni convenzionali, al fine di trasmettere il proprio pensiero agli altri. Il linguaggio ci consente di esprimere i concetti relativi al mondo che ci circonda, dimostrando indirettamente come tali concetti siano mentalmente organizzati; inoltre viene utilizzato a scopi comunicativi, per realizzare scambi interpersonali. Quando due persone comunicano, si scambiano informazioni non solo formulando degli enunciati, ma anche mettendo in atto tutta una serie di attività paralinguistiche, prosodiche, gestuali, contestuali e cinesiche. Nel presente lavoro si è cercato di puntualizzare le diverse definizioni di enunciato riportate in letteratura, in quanto rappresentano il focus di molti tipi di analisi, soprattutto centrate sulla realizzazione di comunicazioni attraverso il canale orale. Gli studi centrati sull’analisi del parlato sono stati condotti per la maggior parte su bambini, allo scopo di valutare l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio sia in soggetti "normali", sia in soggetti con patologia. Facendo riferimento a tale considerazione, in questo lavoro è stato tracciato uno schema generale delle tappe dell’acquisizione del linguaggio, con particolare attenzione all’evoluzione del parlato spontaneo nei bambini e alla graduale comparsa delle strutture frasali. Sono state prese in considerazione diverse ricerche, svolte in differenti settori, come il rapporto madre-bambino e padre-bambino, l’influenza dell’ambiente sociale, la ripercussione del parlato materno e il rapporto tra gioco convenzionale e linguaggio nei bambini normali. È stato anche fatto un confronto tra diverse metodologie utilizzate dagli studiosi per osservare l’acquisizione del linguaggio infantile, in particolare l’MLU in parole e in morfemi. Infine si sono illustrate le variazioni dell’MLU in bambini con patologia, quali sordi, cerebrolesi, autistici, affetti da sindrome di Down e di Williams e bambini con SLI.

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Informazioni tesi

  Autore: Adele Bortolina Berardelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Marta Panzeri
  Lingua: Italiano

FAQ

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Parole chiave

linguaggio
mlu
sindrome di williams
psicologia dello sviluppo
sindrome di down
acquisizione del linguaggio
sviluppo infantile
mean length of utterance

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