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Nuovi spazi della transitorietà - Notarbartolo

La ricerca alla base di questa tesi di laurea è stata rivolta alla lettura di uno spazio, l’area della stazione ferroviaria Notarbartolo di Palermo, privo di una specifica identità ma ricco di frammentari ed eterogenei elementi rintracciabili e riconoscibili per il loro carattere autonomo, allo scopo di indicarne le potenzialità e tracciare delle ipotesi progettuali.
I risultati della lettura, indubbiamente soggettiva e parziale derivando dalla cultura e dalla sensibilità dell’osservatore, hanno condotto a un approccio progettuale in cui confluiscono due aspetti interconnessi: uno tecnico-scientifico, relativo al campo dei trasporti su ferro, in rapporto anche alle previsioni comunali, nazionali ed europee; ed uno antropologico-architettonico, in funzione dei diversi modi che ha avuto finora l’architettura del sito di rapportarsi all’area ferroviaria e delle abitudini d’uso degli abitanti-viaggiatori locali verso la stazione ferroviaria e le aree annesse.
La scelta dell’area di progetto si lega all’interesse sviluppato in Italia verso la progettazione delle stazioni ad Alta Velocità, nato a seguito dei concorsi internazionali indetti dalle F.S. per le città di Roma, Torino, Firenze, Napoli e Bologna, unitamente ai recenti interventi di riqualificazione delle principali stazioni storiche italiane ad opera della società Grandi Stazioni s.p.a.
Ciò rientra nell’interesse europeo rivolto all’estensione della rete ad all’Alta Velocità e alla riorganizzazione e modernizzazione delle strutture ferroviarie esistenti, vedendo nella ristrutturazione e/o progettazione delle stazioni ferroviarie un’occasione di investimenti economici uniti a interveti di riqualificazione urbana estesi sia al quartiere che all’intera città.
Per incrementare i rapporti tra l’Europa e l’Africa è previsto l’utilizzo della Sicilia come porta navale e aerea - potenziando le infrastrutture navali e aeree esistenti, realizzando la chiusura dell’anello ferroviario e introducendo l’Alta velocità nell’isola - e l’utilizzo di Palermo come centro di un sistema di intermodalità porto-ferrovia.
L’area della stazione Notarbartolo si offre in tal modo alla ricerca progettuale nel campo architettonico data la sua natura di nodo di una rete globale di spostamenti con una elevata potenzialità economica per investimenti pubblici e privati.
A tal fine in questa ricerca vengono indicate le nuove stazioni ferroviarie come “piazze urbane” collegate a una rete di servizi quali parcheggi, hotel, parchi pubblici, centri commerciali, ristoranti, edifici congressuali e amministrativi, cinema, e quanto altro raggiungibile in treno che sia di interesse a scala urbana e/o regionale, che, come le stazioni, utilizzano linguaggi generici e intercambiabili quali tapis roulant, scale mobili, fast food, pannelli elettronici rivolti al cittadino-viaggiatore che lavora, mangia, compra lungo il suo perenne viaggio.

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Nuovi spazi della transitorietà Notarbartolo La ricerca alla base di questa tesi di laurea è stata rivolta alla lettura di uno spazio, l’area della stazione ferroviaria Notarbartolo di Palermo, privo di una specifica identità ma ricco di frammentari ed eterogenei elementi rintracciabili e riconoscibili per il loro carattere autonomo. I risultati di lettura, indubbiamente soggettiva e parziale, hanno condotto a un approccio progettuale in cui confluiscono due aspetti inteconnessi : uno tecnico-scientifico, relativo al campo dei trasporti su ferro, in rapporto anche alle previsioni comuncali, nazionali ed europee; ed uno antropologico-architettonico, in funzione dei diversi modi che ha avuto finora l’architettura del sito di rapportarsi all’area ferroviaria e delle abitudini d’uso degli abitanti-viaggiatori locali verso la stazione ferroviaria e le aree annesse. La scelta dell’area di progetto si lega all’interesse sviluppato in Italia verso la progettazione delle stazioni ad Alta Velocità, nato a seguito dei concorsi internazionali indetti dalle F.S. per le città di Roma, Torino, Firenze, Napoli e Bologna, unitamente ai recenti interventi di riqualificazione delle principali stazioni storiche italiane ad opera della società Grandi Stazioni s.p.a. Ciò rientra nell’interesse europeo rivolto all’estensione della rete ad Alta Velocità e alla riorganizzazione e modernizzazione delle strutture ferroviarie esistenti, vedendo nella ristrutturazione e/o progettazione delle stazioni ferroviarie un’occasione di investimenti economici uniti a interventi di riqualificazione urbana estesi sia al quartiere che all’intera città. Per incrementare i rapporti tra l’Europa e l’Africa è previsto l’utilizzo della Sicilia come porta navale e aerea – potenziando le infrastrutture navali e aeree esistenti, realizzando la chiusura dell’anello ferroviario e introducendo l’Alta Velocità nell’isola – e l’utilizzo di Palermo come centro di un sistema di intermodalità porto-ferrovia. L’area della stazione Notarbartolo si offre in tal modo alla ricerca progettuale nel campo architettonico data la sua natura di nodo di una rete globale di spostamenti con una elevata potenzialità economica per investimenti pubblici e privati. A tal fine in questa ricerca vengono indicate le nuove stazioni ferroviarie come “piazze urbane” collegate a una rete di servizi quali parcheggi, hotel, parchi publici, centri commerciali, ristoranti, edifici congressuali e amministrativi, cinema, e quanto altro raggiungibile in treno che sia di interesse a scala urbana e/o regionale, che, come le stazioni, utilizzano linguaggi generici e intercambiabili quali tapis roulant, scale mobili, fast food, pannelli elettronici rivolti al cittadino-viaggiatore che lavora, mangia, compra lungo il suo perenne viaggio.

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Informazioni tesi

  Autore: Daniela Ragusa
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Francesco De Simone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 304

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Parole chiave

progettazione architettonica
stazioni ferroviarie
stazione notarbartolo

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