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La Russia di Putin: le riforme nel quadro istituzionale e federalista delineato nella costituzione del 1993

La Russia di questi anni è un caso di studio davvero molto interessante: è un paese che non ha mai conosciuto, nella sua millenaria storia, altro regime da quello autoritario, fosse esso quello assolutista zarista od il regime comunista. Con il crollo del modello proposto da questi ultimi, il paese si è ritrovato di fronte a dei compiti molto complessi: mutamento politico, ristrutturazione sociale, riforma economica. Il tutto necessariamente da affrontare nel volgere di pochi anni, con le evidenti difficoltà che una tale rivoluzione comporta. Il cammino di questo paese verso la democrazia viene sostenuto dal sistema internazionale, che sollecita mutamenti sia con la diplomazia che con la minaccia, promettendo aiuti (prevalentemente economici) o ventilando indifferenza o addirittura sanzioni. I problemi internazionali maggiormente pressanti del paese riguardano il pagamento del debito estero e la situazione cecena, continua fonte di dissidi da parte dei difensori dei diritti umani. Queste difficoltà si sommano nel quadro generale di uno stato complessivamente destrutturato: senza proporre alcun giudizio dell’opera riformista del primo Presidente della Federazione di Russia, si può affermare che la situazione generale del paese al volgere del 1999 ne giustificasse parzialmente le scuse: “Scusatemi se non ho mantenuto tutte le mie promesse”. Una situazione economica disastrosa e una lenta disgregazione centrifuga della Federazione non necessitavano, forse, nemmeno di scuse.
Il 26 marzo 2000 viene eletto secondo Presidente della Russia Vladimir Putin: delfino di Eltsin, sostenuto dalle élite del paese, votato e voluto dalla popolazione, egli si ritrova a gestire potenzialmente un grande potere, e le sue già amplissime prerogative presidenziali vengono moltiplicate dalla sua più completa legittimazione. La domanda dei cittadini russi, che hanno votato per un politico sconosciuto che in pochissimi anni ha scalato il potere, era che cosa sarebbe avvenuto poi, cosa avrebbe fatto questo nuovo Presidente. Ed ovviamente identica questione si poneva per chiunque osservasse la Russia. Dalla sua elezione sono trascorsi due anni, ed in questo lasso di tempo Putin ha davvero cominciato un’opera di riforma generale del paese. Egli ha concentrato il primo anno di presidenza nel rafforzamento della cd “verticale del potere”, la qual cosa ha ovviamente destato le più vive preoccupazioni da coloro tra i quali il timore di involuzioni autoritarie era più forte. Ma queste riforme hanno avuto uno scarso impatto sociale, e si attendevano ulteriori azioni di riforma. Con il discorso fatto alle camere il 3 aprile 2001, il Presidente presenta al paese un calendario di riforme complete, la cui adozione non sarà semplice nè indolore.
L’intento di questo lavoro è presentare un quadro della situazione del paese che sia il più completo possibile nel descrivere l’opera di Putin. Si è così proceduto nel descrivere innanzitutto la forma di governo russa, cercando di mettere in luce quali siano le prerogative presidenziali, e quindi i mezzi del Presidente, rispetto a quanto contenuto nella Costituzione adottata nel 1993. Questa viene sempre descritta come la “Costituzione di Eltsin”, il quale ha portato al voto referendario un testo che senza dubbio prevede poteri presidenziali vastissimi ed indipendenti, i quali sono comunque da leggere alla luce della storia del paese, senza dimenticare che se nulla può garantire per l’avverarsi della democrazia, questa non può comunque affermarsi nel giro di un giorno. Nel secondo capitolo viene descritto il sistema federale della Russia, la cui forma è all’origine di una parte dei problemi del paese a causa del costituirsi di forti poteri periferici non inseriti in uno stato forte, con conseguenti difficoltà nella gestione del paese. Dopo aver delineato i mezzi istituzionali e le difficoltà federali ed economiche della Russia, il terzo capitolo è dedicato alla descrizione della presidenza di Putin, con una separazione ideale tra le riforme del primo anno di presidenza e quelle del secondo anno.

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6 INTRODUZIONE La Russia di questi anni � un caso di studio davvero molto interessante: � un paese che non ha mai conosciuto, nella sua millenaria storia, altro regime da quello autoritario, fosse esso quello assolutista zarista od il regime comunista. Con il crollo del modello proposto da questi ultimi, il paese si � ritrovato di fronte a dei compiti molto complessi: mutamento politico, ristrutturazione sociale, riforma economica. Il tutto necessariamente da affrontare nel volgere di pochi anni, con le evidenti difficolt� che una tale rivoluzione comporta. Il cammino di questo paese verso la democrazia viene sostenuto dal sistema internazionale, che sollecita mutamenti sia con la diplomazia che con la minaccia, promettendo aiuti (prevalentemente economici) o ventilando indifferenza o addirittura sanzioni. I problemi internazionali maggiormente pressanti del paese riguardano il pagamento del debito estero e la situazione cecena, continua fonte di dissidi da parte dei difensori dei diritti umani. Queste difficolt� si sommano nel quadro generale di uno stato complessivamente destrutturato: senza proporre alcun giudizio dell�opera riformista del primo Presidente della Federazione di Russia, si pu� affermare che la situazione generale del paese al volgere del 1999 ne giustificasse parzialmente le scuse: �Scusatemi se non ho mantenuto tutte le mie promesse�. Una situazione economica disastrosa e una lenta disgregazione centrifuga della Federazione non necessitavano, forse, nemmeno di scuse. Il 26 marzo 2000 viene eletto secondo Presidente della Russia Vladimir Putin: delfino di Eltsin, sostenuto dalle �lites del paese, votato e voluto dalla popolazione, egli si ritrova a gestire potenzialmente un grande potere, e le sue gi� amplissime prerogative presidenziali vengono moltiplicate dalla sua pi� completa legittimazione. La domanda dei cittadini russi, che hanno votato per un politico sconosciuto che in pochissimi anni ha scalato il potere, era che cosa sarebbe avvenuto poi, cosa avrebbe fatto questo nuovo Presidente. Ed ovviamente identica questione si poneva per chiunque osservasse la Russia. Dalla sua elezione sono trascorsi due anni, ed in questo lasso di tempo Putin ha davvero cominciato un�opera di riforma generale del paese. Egli ha concentrato il primo anno di presidenza nel rafforzamento della cd �verticale del potere�, la qual cosa ha ovviamente destato le pi� vive preoccupazioni da coloro tra i quali il timore di involuzioni autoritarie era pi� forte. Ma queste riforme hanno avuto uno scarso

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Informazioni tesi

  Autore: Giorgia Bolognesi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Internazionali e Diplomatiche
  Relatore: Stefano Ceccanti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 188

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Parole chiave

russia
diritto costituzionale comparato
federazione russa
vladimir putin
costituzione della federazione russa

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