Skip to content

Creazione di valore e misure di performance basate sul profitto: il caso MBDA Italia spa

Le teorie che riguardano l’impresa, i suoi obiettivi, il suo modo di progettare il futuro e di operare, la misura e la distribuzione dei suoi risultati sono un momento rilevante e talvolta decisivo nel determinare il successo delle società civili e dei sistemi dei quali le imprese sono il motore.
Negli anni recenti, il cambiamento del contesto politico-istituzionale nonché l’acuirsi della competizione internazionale e la globalizzazione dei mercati, hanno fatto emergere la necessità di rivedere criticamente i modelli e le teorie sino ad oggi elaborate per la gestione delle imprese, i quali hanno dimostrato di non saper mantenere nel tempo la validità strutturale che li aveva precedentemente contraddistinti. L’attuale contesto in cui si trovano ad operare le aziende impone loro di assumere la creazione del valore come obiettivo fondamentale dell’attività d’impresa; ciò per due fondamentali ragioni: perché si deve rendere conto necessariamente agli investitori esterni all’azienda (per crearsi una cerca attendibilità industriale), e perché la misura della creazione di valore è l’occasione per confrontare la propria performance con quella del resto del mercato.
Questa situazione ha dato l’avvio al filone di studi sulla teoria del valore dell’impresa, considerata un elemento in grado di aprire nuove ed interessanti prospettive di ricerca.
Sempre più spesso si valutano le qualità delle performance aziendali in funzione della capacità di creare o distruggere valore per l’azionista, tanto che negli ultimi anni, accademici e società di consulenza hanno proposto sul mercato una grande varietà di metodologie nel nome della creazione. In particolare la nostra analisi si è stata condotta sulle misure di performance basate sul concetto di “profitto”.
Il fondamento teorico di questi metodi è che la creazione di valore per l’azionista è legata ai profitti conseguiti dall’impresa; in ogni caso ciò è vero soltanto se si abbandona il riferimento ai profitti contabili, esposti in bilancio, per rifarsi unicamente al concetto di profitto economico. Quest’ultimo è pari alla remunerazione eccedente quella minima attesa dai portatori di capitale di rischio, ed è un indicatore valido del valore creato nell’esercizio, perchè considera adeguatamente tutte le variabili di calcolo del profitto, vale a dire il reddito, il capitale investito ma anche il rischio relativo all’investimento di capitale. Il riconoscimento di un costo al capitale proprio rappresenta l’aspetto di maggior rilievo dell’approccio in questione.
Da un punto di vista metodologico il presente lavoro è strutturato in quattro capitoli. Il primo capitolo è basato su un’introduzione generale alla teoria della creazione del valore per l’azionista, mettendone in risalto l’importanza acquisita negli anni recenti e indicando i principali metodi di valutazione del capitale economico. Il secondo capitolo approfondisce l’origine del concetto di profitto; una grandezza normalmente data per scontata ma che in realtà è avvinta da profondi equivoci e ambiguità, sia a causa dei differenti significati ad essa associati, che delle sfumature terminologiche associate alla varietà dei linguaggi. Nel capitolo si esaminano inoltre le determinanti fondamentali del profitto, cioè reddito, capitale investito e tasso di costo del capitale, nonché le leve su cui il management può agire per massimizzare il profitto e quindi il valore creato.
Nel terzo capitolo si presenta un’indagine storica che mette in evidenza le diverse fasi di sviluppo e le proposte metodologiche, sul tema della stima del costo opportunità del capitale di rischio nelle valutazioni economiche. Nel resto del capitolo vengono presentati alcuni dei più importanti metodi per la stima delle performance aziendali, basati sul presupposto teorico del profitto: il reddito residuale nell’elaborazione proposta da R.N. Anthony, l’Economic Value Added della Stern Stewart & Co., l’Economic Profit sia nella versione predisposta dalla McKinsey che in quella della Marakon Association, la proposta italiana di Luigi Guatri relativa al Reddito Integrato Economico Residuale. E’ stato inoltre svolto un breve esame su altri indicatori della performance correlati positivamente con la creazione del valore: lo Shareholder Value Added, il CFROI e il Cash Value Added.
Il quarto ed ultimo capitolo è basato sul caso di MBDA Italia S.p.a., azienda facente parte di MBDA, società europea leader nel settore della difesa. L’analisi svolta all’interno dell’azienda ci ha permesso di verificare come viene impostata una gestione aziendale in cui il principio ispiratore è quello della massimizzazione del valore per l’azionista e come una misura basata sul principio del profitto economico sia efficace nell’indirizzare i comportamenti dei membri dell’organizzazione aziendale in coerenza con la creazione del valore.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
Introduzione Le teorie che riguardano l’impresa, i suoi obiettivi, il suo modo di progettare il futuro e di operare, la misura e la distribuzione dei suoi risultati sono un momento rilevante e talvolta decisivo nel determinare il successo delle società civili e dei sistemi dei quali le imprese sono il motore. 1 Negli anni recenti, il cambiamento del contesto politico- istituzionale nonché l’acuirsi della competizione internazionale e la globalizzazione dei mercati, hanno fatto emergere la necessità di rivedere criticamente i modelli e le teorie sino ad oggi elaborate per la gestione delle imprese, i quali hanno dimostrato di non saper mantenere nel tempo la validità strutturale che li aveva precedentemente contraddistinti. L’attuale contesto in cui si trovano ad operare le aziende impone loro di assumere la creazione del valore come obiettivo fondamentale dell’attività d’impresa; ciò per due fondamentali ragioni: perché si deve rendere conto necessariamente agli investitori esterni all’azienda (per crearsi una cerca attendibilità industriale), e perché la misura della creazione di valore è l’occasione per confrontare la propria performance con quella del resto del mercato. Questa situazione ha dato l’avvio al filone di studi sulla teoria del valore dell’impresa, considerata un elemento in grado di aprire nuove ed interessanti prospettive di ricerca. 1 Luigi Guatri, intervento da Atti del convegno: “la teoria di creazione del valore. Una via europea”, Finanza, Marketing e Produzione, n°2/1992.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Il miglior software antiplagio

L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.

Informazioni tesi

  Autore: Cristina Paolelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi della Tuscia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Alessandro Mechelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 365

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.

Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

cash value added
cfroi
economic value added
interesse sul capitale di rischio
profitto economico
shareholder value added
valutazione d'azienda
creazione del valore
mbda italia

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi