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Il concetto di ''nuove prove'' ai fini della revisione

L'istituto della revisione costituisce tradizionalmente uno dei più delicati punti di equilibrio del nostro sistema processuale penale, perché attraverso la sua disciplina, il nostro ordinamento mira a realizzare una non facile mediazione tra la tendenza autoconservativa del giudicato e la necessità di verificare l'ipotesi di errore giudiziario, così da scongiurare il pericolo che al rigore delle forme siano sacrificate le esigenze di giustizia e verità reale.
Precisato, dunque, che fondamento dogmatico della revisione è quello di dare priorità alle esigenze di giustizia sostanziale, la lettera c) dell'art. 630 c.p.p., disciplina la più classica ipotesi di revisione, quella di sopravvenienza e scoperta di "nuove prove" che da sole o unite a quelle già valutate, dimostrano che il condannato debba essere prosciolto ai sensi dell'art. 631 c.p.p.
In particolare, negli ultimi capitoli della tesi, la novità probatoria viene posta a confronto con l'analisi di alcuni casi specifici, tra cui il "caso Sofri".

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CAPITOLO PRIMO LA REVISIONE QUALE MEZZO D’IMPUGNAZIONE STRAORDINARIA SOMMARIO: 1. Premesse definitorie e fondamento dogmatico. – 2. Condanne soggette a revisione. – 3. Casi di revisione. – 3.1 (segue) Inconciliabilità dei fatti stabiliti a fondamento della condanna con quelli accertati in altra sentenza penale irrevocabile del giudice ordinario o speciale. – 3.2 (segue) Inconciliabilità della condanna con la sentenza civile o amministrativa, successivamente revocata, che ne abbia costituito il presupposto. – 3.3 (segue) Sopravvenienza o scoperta di nuove prove. – 3.4 (segue) Condanna pronunciata in conseguenza di falsità in atti o in giudizio ovvero di altro fatto previsto dalla legge come reato. – 4. Limiti della revisione. – 5. Soggetti legittimati e forma della richiesta. – 6. Declaratoria d’inammissibilità. – 7. Giudizio di revisione. – 8. La sentenza. – 9. I limiti alla riproponibilità della richiesta. – 10. Gli effetti: la riparazione dell’errore giudiziario. – 11. Le altre azioni risarcitorie a favore della vittima dell’errore giudiziario. – 12. Brevi riflessioni sull’errore giudiziario: il caso Barillà. 1. Premesse definitorie e fondamento dogmatico. L’istituto della revisione costituisce tradizionalmente uno dei più delicati punti di equilibrio del nostro sistema processuale penale, perché, attraverso la sua disciplina, l’ordinamento mira a realizzare una non facile mediazione tra la tendenza autoconservativa del giudicato e la necessità di verificare l’ipotesi dell’errore giudiziario 1 , così da scongiurare il pericolo che al rigore delle forme siano sacrificate le 1 DEAN, La revisione, in Gaito (a cura di), Le impugnazioni penali, II, Torino 1998, p. 795; a tal proposito, in generale, v. AUGENTI, Lineamenti del processo di revisione, Padova, 1949, p. 1; CRISTIANI, La revisione del giudicato nel sistema del processo penale italiano, Milano, 1970, p. 79; JANNITTI PIROMALLI, La revisione dei giudicati penali, Roma, 1947, p. 20; NORMANDO,

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Informazioni tesi

  Autore: Mirko Massimo Petrachi
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Rossano Adorno
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 198

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Parole chiave

caso sofri
novità probatoria
novum probatorio
nuove prove
procedura penale
revisione del giudicato
articolo 630 del codice penale

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