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L'informatizzazione dell'attività amministrativa

La progressiva affermazione dell’informatica solleva difficili questioni di ordine politico, giuridico, sociale e culturale.
A fronte della consolidazione di un evento che invero pare irreversibile, si sono moltiplicati i dibattiti sull’opportunità ed i limiti della sua introduzione. Sollevando un vivace confronto fra tradizionalisti ed innovatori, lo shock informatico tocca oggi l’amministrazione pubblica più di ogni altro settore della società.
Il crollo del mito certificativo non rappresenta un’innovazione di pura forma.
Esso è invece l’indizio di una vera e propria rivoluzione del modo di rapportare l’apparato ai cittadini. Se la trasparenza della funzione amministrativa è un obiettivo imprescindibile verso una riforma dell’amministrazione seriamente ispirata ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento, l’impiego dello strumento informatico ne rappresenta, invero, la principale precondizione di operatività. Dal punto di vista del cittadino questo fatto implica ovviamente un cambio di prospettiva. La telematica e l’informatica possono contribuire con decisività a trasformare il cittadino-utente in cittadino-cliente, superando il formalismo autoritativo-burocratico, sì da porlo finalmente e con pienezza di diritto in una posizione pretensiva verso l’amministrazione. In ciò se si vuole, v’è l’occasione per rimarcare la possibilità di superare un paradosso del nostro ordinamento, il paradosso per cui l’individuo è cittadino nell’ambito costituzionalmente garantito, ma spesso rimane suddito nei confronti dell’amministrazione.
L’informatizzazione può dunque fornire l’occasione per una rivoluzione nei rapporti. Ma a questa rivoluzione nei rapporti non può non corrispondere una speculare rivoluzione dell’organizzazione. Realizzandosi le condizioni destinate a favorire una relazione diretta tra cittadino e amministrazione, indubbiamente si accentua altresì la possibilità che a quest’ultima siano estesi i processi aziendalistici di arricchimento funzionale, sino a raggiungere l’ambizioso traguardo di un’amministrazione consulente, realmente capace di porsi al servizio dei suoi fruitori.
Nella misura in cui si condividano queste premesse, non sarà difficile derivarne che la sopraggiunta trasparenza dell’azione amministrativa imponga in una più larga misura, maggiore trasparenza anche nell’azione politica.
Sin dalle prime pagine di questo lavoro, e pur nei suoi circoscritti limiti, intendiamo allora rimarcare che l’accentuazione della responsabilità non rappresenta un processo da ridursi nel campo dell’amministrazione, ponendo e presupponendo la più generale incrementabilità delle occasioni di controllo politico. Per questo, di fronte alla portata epocale di tali cambiamenti, il rischio di una reviviscenza del tradizionale trasformismo del nostro ceto dirigente è forte, com’è forte il rischio che, siccome il potere costituito non può sottrarsi alle istanze di cambiamento provenienti dalla società, alla fine si addivenga alla soluzione gattopardesca, che cambi tutto purchè non cambi niente.
La minaccia delle posizioni di potere consolidate dentro e fuori dall’amministrazione, giustifica intanto la perdurante presenza di resistenze all’innovazione, ma anche la necessità che, nell’economia di questo studio, l’analisi dell’informatizzazione stricto sensu amministrativa sia perciò stesso preceduta da qualche sintetico cenno ai problemi della giuritecnica, della legimatica e della teledemocrazia.

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1.2 L’INFORMATICA GIUDIZIARIA 1 . Il problema giustizia rappresenta oggi nel nostro Paese una delle tematiche di maggiore attualità. Se l’annosa questione posta dalla conflittualità tra poteri deborda palmarmente dai limiti di questo studio 2 , non altrettanto può dirsi per quanto attiene alla valutazione della qualità del rapporto tra la giustizia ed il cittadino. Nel contesto di un’analisi rivolta ad apprezzare il possibile impatto dell’evento tecnologico nel campo del diritto pubblico può anzi essere di una qualche utilità verificare le possibili opzioni prospet- tantesi in merito all’informatica giudiziaria, qui vista con particola- re riferimento al settore amministrativo. A nostro modesto avviso, e come si cercherà di dimostrare diffusa- mente, gli odierni problemi della giustizia impongono la necessità di una seria riflessione, da incentrarsi non solo sull’aspetto relazio- nale, nella ricerca di (nuovi) possibili equilibri tra poteri, sibbene anche (e soprattutto) sul versante operativo. Ragionando in tal sen- so, si muoverà dalla constatazione che la giustizia, ancor prima d’essere potere, è servizio da garantire al cittadino. Una concisa a- nalisi dell’informatica giudiziaria intende per l’appunto indicare le modalità attraverso le quali se ne può migliorare la produttività, pur con tutti i distinguo che l’impiego di questo termine può susci- tare nel settore che ci occupa. Presupposto imprescindibile del suo svolgimento dovrà allora essere la constatata promulgazione di una normativa che, tanto a livello legislativo che a livello regolamentare tiene conto del mez- zo informatico, considerandolo, se non come un fenomeno da in- centivare con sistematicità, quantomeno come un fatto compiuto da legittimare. L’informatica giudiziaria nasce intorno ad una vocazione pura- mente documentale. Ciò accade perché la struttura stessa del processo, segmentata com’è in precise fasi, manifesta una complessità di svolgimento, e quindi un fabbisogno conoscitivo, che l’informatica si presta a ristorare per sua naturale vocazione. La maggiore occasione di impiego (e di sperimentazione) delle banche dati è stata costituita dallo sforzo nella lotta alla criminalità organizzata. Al riguardo è stata infatti approvata un’apposita legge, la 121/1981, sì consen- tendo che i corpi di polizia e la magistratura possano condividere 1 Sull’informatica giudiziaria, FROSINI, La giuritecnica: problemi e proposte, Informatica e diritto, 1975; FROSINI, Giustizia e informatica, Informatica e diritto, 1977; GIURDANELLA, Lo stu-dio legale online, Napoli, 2003; IASELLI, Informatica giuridica, Napoli, 2002; RIEM, Il processo civile telematico, Napoli, 2002. 2 Ma si veda CASSESE, Legittimi sospetti, Il Sole 24 ore, 4/8/02 e GUARNIERI, E le riforme aspettano, Il Sole 24 ore, 14/8/03.

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Informazioni tesi

  Autore: Pierpaolo Matarazzo
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: Economia
  Corso: Operatore Giuridico d'Impresa
  Relatore: Tammaro Chiacchio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 116

FAQ

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