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L'integrazione dei fornitori in progettazione e la gestione delle informazioni: un modello di analisi

Il processo di sviluppo dei nuovi prodotti si è evoluto negli ultimi anni per affrontare la crescente spinta competitiva in mercati sempre più esigenti. Tale evoluzione ha come principale obiettivo la compressione del tempo di sviluppo. La parallelizzazione dei processi e il coinvolgimento di un gran numero di attori (dai progettisti al management, ai fornitori), che ne derivano, hanno favorito l’instaurarsi di attività collaborative. Queste attività sono sovente considerate marginali nella realtà industriale e spesso sono mal gestite, anche se sono fondamentali per la riuscita dei progetti di sviluppo. L’obiettivo di questo lavoro è di mettere in luce quali sono queste attività e, attraverso un opportuno modello di analisi, caratterizzare gli scambi informativi che esse producono. Pertanto sarà possibile stabilire quali tra le informazioni scambiate sono critiche per il processo di sviluppo e adottare i provvedimenti debiti per ridurre tali criticità. Si analizzeranno alcuni casi studio di aziende molto diverse fra loro, e per ciascuno si condurrà un’analisi sulle attività collaborative e sulla gestione delle informazioni.

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- 5 - Introduzione Questa tesi è stata condotta per la maggior parte (settembre 2003 – febbraio 2004) presso il laboratorio GILCO 1 dell’Institut National Polytechnique di Grenoble (Francia) e per il resto (luglio 2003 e marzo 2004) presso il DTG a Vicenza. Essa si colloca nella cornice del progetto di ricerca ISOCELE 2 , che implica numerose entità accademiche e industriali della Regione Rhône-Alpes (Francia) da cui è finanziato. L’obiettivo di questo progetto di ricerca è quello di sviluppare degli strumenti e dei metodi per la costruzione di sistemi informativi dedicati alla progettazione collaborativa nell’ambito dell’impresa virtuale 3 . Il contesto problematico che questo progetto di ricerca affronta è quello dell’approccio attuale allo sviluppo dei nuovi prodotti, che appare come un insieme di attività complesse che coinvolgono un gran numero di entità e necessitano di competenze distribuite. Questa distribuzione dipende dalle scelte operate dall’impresa in materia di divisione del lavoro e di partizione del progetto, e si può analizzare secondo tre dimensioni: organizzativa, geografica e cognitiva. Organizzativa perché i partecipanti allo sviluppo, oltre che ad essere numerosi, appartengono ad entità economiche ed organizzative differenti, basti pensare ai fornitori o anche alle varie funzioni aziendali. La distribuzione geografica scaturisce dal fatto che i siti dedicati allo sviluppo sono spesso lontani fra loro o addirittura localizzati in diversi paesi. Poi la dimensione cognitiva è importante poiché i progettisti muovono competenze diverse e le loro logiche d’azione sono diverse, compatibilmente con le attività che svolgono. Queste non vengono differenziate soltanto dai modelli e dalle rappresentazioni di prodotto, ma anche dall’impostazione dei problemi da risolvere e dalle scale di valutazione soggettive. È necessaria quindi un’analisi dei processi dell’ingegneria come base per l’organizzazione del lavoro e per la scelta degli strumenti operativi. Si tratta dunque di definire dei dispositivi di coordinamento adatti affinché si possano incontrare i punti di vista dei vari partecipanti allo sviluppo, e che i vincoli possano essere espressi chiaramente. A questo proposito numerosi studi hanno mostrato l’aumentata importanza della diffusione di informazioni preliminari durante lo sviluppo dei nuovi prodotti. La sovrapposizione delle attività dei diversi partecipanti alla progettazione, sempre più comune nella realtà industriale, richiede agli stessi di lavorare con delle informazioni che sono solo parzialmente validate e mature. Dunque i processi non possono essere interamente formalizzati a priori ed evolvono in maniera dinamica a seconda delle difficoltà e delle opportunità incontrate. I sistemi di gestione di dati attuali non si adattano bene a queste nuove esigenze: questi tool di gestione si occupano soltanto di dati validati, risultato definitivo delle tappe a monte del processo di sviluppo. Essendo ancora legati al modello sequenziale della progettazione, questi sistemi non trattano le informazioni preliminari, dinamiche e non mature presenti nelle attività di progettazione. Lo scopo del progetto ISOCELE è proprio quello di proporre dei nuovi modelli che aiutino i progettisti e i project manager a qualificare le 1 Gestion Industrielle Logistique et COnception, http://gilco.inpg.fr 2 Ingénierie des Systèmes d’information Ouverts pour la Conception collaborative dans l’Entreprise virtuelle, durata: settembre 2003 – luglio 2006 3 Si veda la definizione al par. 3.1

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Informazioni tesi

  Autore: Omar Cadamuro
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Roberto Filippini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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