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Contributo delle indagini sperimentali alla conoscenza degli edifici storici in muratura

La tesi ha affrontato alcune delle principali problematiche connesse all’utilizzo delle indagini sperimentali nella diagnostica del costruito storico in muratura.
Obiettivi sono stati sia un’analisi critica di dette indagini, sia e, soprattutto, una valutazione del loro effettivo contributo, in rapporto alle differenti tipologie di edifici storici in muratura, ovvero in rapporto ai differenti problemi e comportamenti e, conseguentemente, in rapporto ai differenti modelli interpretativi utilizzati nella fase diagnostica.

La tesi è stata organizzata in sei capitoli, nei quali è stato sviluppato l’argomento in esame, tenendo presenti gli obiettivi sopra esposti.
Per quanto riguarda il primo obiettivo, si è ritenuto interessante procedere, in primo luogo, con un “excursus storico” sulle indagini sperimentali, per evidenziare tecniche antiche scomparse o sopravvissute e tecniche moderne importate da altri settori.
L’attenzione si è concentrata, in seguito, sugli edifici storici in muratura, cui tali indagini si applicano. Constatata l’importanza di una classificazione all’interno del vastissimo panorama del costruito storico in muratura, ne è stata proposta una, in base alla quale è stata impostata la successiva analisi. Proprio su tale classificazione sono state esaminate, infatti, le tecniche attualmente in uso, sia singolarmente, sia attraverso un confronto per classi di problemi risolvibili.
Per quanto riguarda il secondo obiettivo, sono state proposte ed esaminate alcune applicazioni a singoli edifici campione, scelti tra quelli tipologicamente differenti in base alla classificazione di cui al precedente punto, così da evidenziare il diverso ruolo delle singole indagini sperimentali nella fase diagnostica, in relazione alle varie tipologie e problematiche.
Ad integrazione delle applicazioni svolte, è stata realizzata, su supporto informatico, la raccolta dei casi di studio disponibili presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale del Politecnico di Milano - responsabile L. Binda -; tale raccolta (database) ha reso possibile una rapida ed ordinata consultazione di tutto il materiale a disposizione, per un confronto delle indagini applicate e dei risultati ottenuti nei diversi casi.
Proprio l’esame critico dei risultati ottenuti nelle applicazioni proposte e dei dati raccolti ha permesso di trarre le conclusioni di questa ricerca sul contributo delle indagini sperimentali alla conoscenza degli edifici storici in muratura.

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PREVIEW La tesi ha affrontato alcune delle principali problematiche connesse all’utilizzo delle indagini sperimentali nella diagnostica del costruito storico in muratura. Obiettivi sono stati sia un’analisi critica di dette indagini, sia e, soprattutto, una valutazione del loro effettivo contributo, in rapporto alle differenti tipologie di edifici storici in muratura, ovvero in rapporto ai differenti problemi e comportamenti e, conseguentemente, in rapporto ai differenti modelli interpretativi utilizzati nella fase diagnostica. Attraverso un excursus storico, che ha preso in esame alcuni dei più importanti trattati sull’arte del costruire scritti nel corso dei secoli, è stata evidenziata la necessità, da sempre sentita, di indagare sperimentalmente le effettive caratteristiche dei materiali dell’edificio, che si andava costruendo o che si era costruito: dalle prime osservazioni, per verificare la qualità dei materiali o del terreno di fondazione della fabbrica, alla sperimentazione in laboratorio, per determinare le proprietà meccaniche dei singoli materiali da costruzione. Per quanto riguarda, più propriamente, le indagini applicate alle costruzioni esistenti, dalla lettura dei testi è emerso un monito costante a ricorrere ad analisi preliminari e sperimentali, prima di intervenire sul manufatto, per interpretare correttamente i fenomeni di degrado e di dissesto in atto, in particolare il quadro fessurativo. Oltre a rilievi e studi in situ, è stato evidenziato come la maggior parte delle indagini sperimentali applicate al costruito sia stata, in realtà, importata da altri settori, con tutte le conseguenti difficoltà di adattamento. Terminato l’esame delle fonti storiche, sono state prese in considerazione le indagini sperimentali attualmente impiegate nella fase diagnostica degli edifici storici in muratura. L’analisi critica è stata impostata su un confronto tra differenti tecniche, in base alle diverse classi di problemi da risolvere ed in base all’applicabilità alle diverse tipologie edilizie e murarie, che caratterizzano gli elementi del raggruppamento considerato. Tale confronto ha messo in evidenza come diverse indagini possano essere utilizzate per risolvere uno stesso tipo di problema, ma, anche e soprattutto, come una stessa indagine possa risolvere problemi diversi. Quest’ultima constatazione, forse così ovvia da essere spesso sottovalutata, presuppone un impiego della tecnica finalizzato, a monte della sua applicazione, indispensabile per poter comprenderne correttamente i risultati. La vastità ed eterogeneità degli elementi, che appartengono all’insieme degli edifici storici in muratura, non ha facilitato la generalizzazione delle osservazioni. Tuttavia, le analogie riscontrate tra tipologie di edifici, in particolare per quanto riguarda i problemi ricorrenti, il comportamento e, conseguentemente, le sue modalità di studio ed interpretazione, hanno suggerito di operare alcuni “distinguo” e di esaminare casi rappresentativi all’interno dei raggruppamenti tipologici creati. Sono state prese in considerazione due categorie di edifici storici: l’edilizia cosiddetta minore dei centri storici in zona sismica ed il singolo edificio monumentale. Questa scelta ha permesso di porre in evidenza le diversità esistenti tra le fasi diagnostiche, proprio in rapporto all’estensione, alle caratteristiche ed alla situazione contingente dei casi, valutando il diverso ruolo, nonché contributo, delle indagini sperimentali all’interno dei rispettivi processi di conoscenza. Nel caso di un gruppo di edifici storici in zona sismica, la fase diagnostica è finalizzata alla valutazione della vulnerabilità al sisma degli edifici e, viste le peculiarità della situazione, richiede indagini ad hoc, soprattutto rilievi e studi in situ, da compiere avvalendosi di tecniche rapide e facilmente ripetibili. L’importanza delle indagini sperimentali emerge nella possibilità di raffinare alcune informazioni. Nello specifico, è stato messo in evidenza il contributo delle prove con singolo e doppio martinetto piatto allo studio delle caratteristiche meccaniche delle diverse tipologie murarie, presenti all’interno del centro storico, aspetto chiave da identificare per la valutazione della vulnerabilità degli edifici. Vista l’estensione del contesto da indagare, l’impiego di tali tecniche su casi campione ha permesso di associare giudizi qualitativi al comportamento di ciascuno di essi, da estendere poi a tutti quelli simili.

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Gallino
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Materiali e Strutture per l'Architettura
Anno: 2004
Docente/Relatore: Silvia Briccoli Bati
Correlatore: LuigiaBinda
Istituito da: Università degli Studi di Firenze
Dipartimento: Dipartimento di Costruzioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 270

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Parole chiave

caratterizzazione dinamica
database
diagnostica
edifici storici
indagini sperimentali
martinetti piatti
muratura
sonica

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