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Agricoltura e innovazioni in Val Padana tra Otto e Novecento

La tesi si articola fondamentalmente in tre capitoli, dedicati alle principali innovazioni che investono le campagne padane tra la crisi agraria e i primi anni del ‘900: conversione colturale, concimazione artificiale e meccanizzazione. Sullo sfondo sono poste le opere di bonifica, l’evoluzione delle forme di conduzione e le nuove associazioni professionali, in particolare padronali. Tutti questi aspetti giocano, infatti, un ruolo determinante nella diffusione delle innovazioni in oggetto.

METODOLOGIA SEGUITA:
La metodologia adottata nella redazione di questa tesi consiste nella consultazione della letteratura agronomica degli anni a cavallo del secolo. La ricerca è stata condotta presso biblioteche specializzate (la biblioteca dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, l’Universitaria e quella dell’Archiginnasio) e si è scelto di privilegiare le pubblicazioni periodiche della Società Agraria, del Comizio Agrario e del Consorzio Agrario bolognesi, poiché indicative dei diversi orientamenti politico-economici della classe proprietaria provinciale e padana. Lo studio delle fonti è stato compiuto alla luce delle diverse tendenze storiografiche sull’agricoltura italiana, ricavate dalle principali monografie e riviste sulla materia, a partire dalla “Rivista di Storia dell’Agricoltura” dell’Accademia dei Georgofili. In tutto ciò, l’attenzione è sempre rimasta rivolta all’introduzione delle specifiche innovazioni.

PRINCIPALI RISULTATI RAGGIUNTI:
Dalla consultazione delle fonti a stampa è emerso il dibattito interno alle élites agrarie locali sulla via da perseguire per la modernizzazione dell’agricoltura. Decisiva in questo senso è apparsa l’adesione al modello agro-industriale, sancito dal sostegno alla politica protezionista e basato sulla coltivazione della barbabietola da zucchero (e sulla connessa industria saccarifera). Fondamentale è poi apparso il ruolo della Federconsorzi per superare i limiti di carattere economico e conoscitivo degli agricoltori. Più concretamente, si è osservato come abbiano avuto fortuna più precoce le innovazioni land saving (concimi), di quelle labour saving (macchine), e tra le macchine agricole quelle a punto fisso (trebbiatrici), rispetto a quelle da campo (aratri, falciatrici, ecc.). Numerosi - e di non sempre univoca interpretazione - sono infine emersi i nessi tra le diverse forme di innovazione.

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7 PREMESSA L’oggetto di studio di questa tesi ha come presupposto metodologico l’analisi dei sistemi agricoli intesi come ecosistemi. Ecosistema è un “sistema di interazione che comprende le specie viventi insieme al loro habitat non vivente”. “Agro-ecosistema” può dunque definirsi un ecosistema sfruttato dall’uomo per dare origine a prodotti utili. Lo sfruttamento dell’ecosistema in funzione della produzione da un certo punto prevede la presenza di input esterni al sistema 3 . Appare per noi particolarmente significativo focalizzare l’attenzione sull’evoluzione del sistema in coincidenza con l’industrializzazione dell’agricoltura. Una delle manifestazioni più evidenti di tale processo risulta il passaggio da un agro-sistema chiuso a un agro-sistema aperto. Ciò avviene in conseguenza della ricezione generalizzata di input esogeni; tale fenomeno è relativo tanto ai fertilizzanti artificiali che alla forza lavoro (con l’introduzione di manodopera salariata esterna al podere, ad esempio), ma incide evidentemente anche sulla produzione, sui consumi e gli scambi commerciali. Prima della rivoluzione industriale infatti i cereali per il consumo diretto sono la coltivazione predominante in Europa. Poi l’incremento della popolazione e dei redditi contribuiscono ad aumentare la domanda di carne e di latte. In più l’abbassamento dei costi di importazione del frumento rende possibile - e per molti versi necessaria - una mutazione colturale in tutto il continente 4 . Accanto a questo va naturalmente considerato il fatto che quando “la produzione dei raccolti viene effettuata con una serie completa di prodotti di origine industriale, il prodotto per ore/uomo è di 30-40 volte superiore a quello dell’agricoltura pre-industriale” 5 . 3 DAVID GRIGG, La dinamica del mutamento in agricoltura, Il Mulino, Bologna 1985, p. 79. 4 Ivi, p. 80. 5 Ivi, p. 91.

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Informazioni tesi

  Autore: Michelangelo Stanzani
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze Politiche
  Relatore: Fabio Giusberti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 172

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Parole chiave

agricoltura
barbabietola da zucchero
bologna
bonifiche
canapa
concimi
età giolittiana
innovazione
meccanizzazione
val padana

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