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Il Turismo e la Sharing Economy. Il caso Airbnb

In questi ultimi anni si parla molto di Sharing Economy, Peer Economy, Consumo Collaborativo, ecc; allo stesso tempo, si rincorrono sui giornali notizie, articoli, inchieste sull’avvento nel mercato di Uber, Airbnb, Gnammo e tante altre aziende sviluppatesi grazie a questo nuovo sistema economico.
Sicuramente è un fenomeno che ha rivoluzionato il nostro modo di consumare - tant’è che nel marzo 2011 Time identificò l’economia della condivisione come una delle 10 idee che avrebbero cambiato il mondo – soprattutto nel settore turistico: basti pensare, che solo in Italia il 15% delle piattaforme collaborative esistenti riguarda proprio questo settore.
In particolar modo, ad esser fortemente interessato dalla Sharing Economy è stato il settore alberghiero.
Emblematico è il caso di Airbnb, piattaforma statunitense che permette lo scambio di alloggi a fini turistici tra privati, che in pochissimi anni ha conosciuto una crescita esponenziale, arrivando a contare più di 2.000.000 di annunci e 60.000.000 viaggiatori, divenendo uno dei principali competitor internazionali nel campo dell’accoglienza.
Numerose, non a caso, sono le critiche da parte delle associazioni di categoria, che denunciano una mancanza di sicurezza per i clienti e una forte evasione fiscale.
Obiettivo di questo elaborato è di andare a evidenziare come la Sharing Economy interessi e impatti il settore turistico, analizzando, nello specifico, aspetti positivi e negativi generati da Airbnb.

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2 INTRODUZIONE In questi ultimi anni si parla molto di Sharing Economy, Peer Economy, Consumo Collaborativo, ecc. Allo stesso tempo, si rincorrono sui giornali notizie, articoli, inchieste sull’avvento nel mercato di Uber, Airbnb, Gnammo e tante altre aziende sviluppatesi grazie a questo nuovo sistema economico. Sicuramente si tratta di un fenomeno che ha rivoluzionato il nostro modo di consumare - tant’è che nel marzo 2011 Time identificò l’economia della condivisione come una delle dieci idee che avrebbero cambiato il mondo 1 – soprattutto nel settore turistico: basti pensare che, solo in Italia, il 15% delle piattaforme collaborative esistenti riguarda proprio questo settore 2 . In particolar modo, ad essere fortemente interessato dalla Sharing Economy è stato il settore alberghiero. Emblematico è il caso di Airbnb, piattaforma statunitense che permette lo scambio di alloggi a fini turistici tra privati, che in pochissimi anni ha conosciuto una crescita esponenziale, arrivando a contare più di 2.000.000 di annunci e 60.000.000 viaggiatori, divenendo uno dei principali competitor internazionali nel campo dell’accoglienza. Numerose, non a caso, sono le critiche da parte delle associazioni di categoria, che denunciano una mancanza di sicurezza per i clienti e una forte evasione fiscale. Obiettivo di questo elaborato è di evidenziare come la Sharing Economy interessi e impatti il settore turistico, analizzando, nello specifico, aspetti positivi e negativi generati da Airbnb. Nel primo capitolo si andrà ad inquadrare il fenomeno dell’economia collaborativa, illustrando le sue caratteristiche, cosa ha favorito il suo 1 B.Walsh, 10 Ideas that will change the world. Today smart choice: don’t’own. Share, «Time» del 17/03/2011 in rete: http://content.time.com/time/specials/packages/article/0,28804,2059521_2059717,00.html 2 M.Mainieri, Sharing economy:La mappatura delle piattaforme italiane 2015, «Collaboriamo», del 16/11/2015 http://www.collaboriamo.org/risorse/sharing-economy-la-mappatura-delle-piattaforme- italiane-2015/?pwat_ref

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Matteoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2014-15
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Barbara Antonioli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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Parole chiave

hotel
turismo
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airbnb
sharing economy tourism

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