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La Disciplina dell'Istituto del TRUST nella comparazione tra Ordinamenti Tributari Moderni

La preparazione di questa tesi si è rivelata occasione per prendere con rigoroso impegno di studio la conoscenza dell’istituto del trust, per comprenderne meglio le caratteristiche e le criticità, ma anche per capire se il trust, che ha suscitato non poche difficoltà di contrasto con i principi fondamentali degli ordinamenti dei paesi di diritto civile, può diventare nel nostro Paese uno strumento di ampia diffusione.
C’è infatti da evidenziare che non solo l’uso del trust è frequentissimo nelle piazze bancarie e finanziarie inglesi ed americane, ma il suo schema fondamentale si trova richiamato ed imitato nelle prassi finanziarie di tutto il mondo grazie al fatto che i modelli tecnici cui si ispirano tali prassi sono quasi sempre di origine anglosassone e circolano tra gli operatori del settore assai più velocemente di quanto non accada per i modelli giuridici. Conoscere il funzionamento dei trust è, per conseguenza, pressoché obbligatorio quando si debbano affrontare questioni attinenti ad operazioni finanziarie internazionali e non. La ricerca, lettura e studio dei materiali è stata abbastanza impegnativa ed estesa,specialmente per chi, come me, non è della materia ed ha alle spalle studi in economia. E’ opportuno primariamente considerare che il trust è un istituto giuridico fiduciario di origine anglosassone, di tradizione pluricentenaria, sviluppatosi nei paesi di Common Law, paesi di matrice giuridica non derivante dal diritto romano.Tant’è che in inglese esso significa principalmente “fiducia”. Ed è proprio sulla fiducia che si basa questo innovativo strumento di pianificazione patrimoniale, conosciuto in Italia solo da pochi anni, ma che ha vissuto, e sta vivendo tuttora, un grande sviluppo sulla scia delle infinite opportunità di impiego per il perseguimento di soluzioni le più efficaci possibili nel sistemare le complesse e delicate questioni di natura patrimoniale e di relazione interpersonale che sorgono nell’ambito dei rapporti familiari, societario, finanziario e sociale.Il trust è tale e vive di vita propria poichè rende attuabile una netta separazione tra il patrimonio del disponente (di colui, in pratica, che dà vita al trust stesso) e quello dell’effettivo beneficiario e del trustee stesso: durante lo studio si è giunti infatti a comprendere quali siano le tecniche e gli effetti per raggiungere questo risultato e quali soluzioni occorrerà adottare ai fini del prelievo fiscale. La tesi ha avuto come obiettivo primario quello di approfondire analiticamente gli aspetti tributari già a conoscenza di gran parte della dottrina ed individuare, attraverso un atteggiamento critico, le forme e le tematiche di natura tributaria che sono state considerate. La motivazione per la stesura della tesi discussa nasce proprio da questa osservazione. E’ stato messo in evidenza pertanto come il trattamento tributario diretto ed indiretto delle fattispecie reddituali che possono manifestarsi nel corso della vita di un trust, in capo ai soggetti che a vario titolo intervengono nella vita dello stesso, costituisce un aspetto essenziale non soltanto ai fini della diffusione e competitività dell’istituto ma anche rispetto ad altri strumenti dagli effetti similari. E visto che il trust si presta a molteplici usi, soprattutto a quello diretto all’ottimizzazione della variabile fiscale, ciò oltre a destare l’attenzione di molti studiosi ha,ovviamente, sollecitato l’attenzione dell’Amministrazione finanziaria, la quale non vede tale istituto di buon occhio ma in realtà come strumento di evasione (delocalizzazione del reddito verso paradisi fiscali) e/o di elusione fiscale. Tuttavia l’intervento legislativo interno ha comportato la nascita di nuove problematiche e complessità ancora di dubbia interpretazione che sono state enucleate ed analizzate nel contesto del lavoro.
La ricerca e lo studio sono stati attuati anche attraverso un confronto internazionale tra la situazione italiana e mirati riferimenti alla realtà di alcuni ordinamenti di matrice civilistica, di common law o situati in un contesto giuridico per molti aspetti simile a quello inglese.

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5 INTRODUZIONE La proposta di questo lavoro nasce da un mio interessamento all’istituto del trust, desiderosa di comprenderne meglio le caratteristiche e criticità, ma anche per capire se il trust può diventare nel nostro Paese uno strumento di ampia diffusione. La preparazione di questa tesi, quindi, si è rivelata occasione per prendere con rigoroso impegno di studio la sua conoscenza, anche se per chi, come me, non è della materia ed ha alle spalle studi in economia un avvicinamento alla conoscenza dell’istituto è stata direi necessariamente costruita. Scopo prevalente della presente tesi di laurea è stato quello di effettuare uno studio finalizzato ad approfondire le molteplici tematiche correlate alla materia tributaria e le modalità con cui viene condotta la relativa procedura di prelievo fiscale. E’ opportuno primariamente considerare che il trust è un istituto giuridico fiduciario di origine anglosassone, di tradizione pluricentenaria, sviluppatosi nei paesi di Common Law, paesi di matrice giuridica non derivante dal diritto romano, che crea non poche difficoltà di contrasto con i principi fondamentali degli ordinamenti dei paesi di diritto civile. Ma in lingua inglese esso significa principalmente “fiducia”. Ed è proprio sulla fiducia che si basa questo innovativo strumento di pianificazione patrimoniale, conosciuto in Italia solo da pochi anni, ma che ha vissuto, e sta vivendo tuttora, un grande sviluppo sulla scia delle infinite possibilità di utilizzo per il perseguimento di soluzioni le piø efficienti possibili nel regolare i complessi e delicati problemi di natura patrimoniale e di relazione interpersonale che sorgono nell’ambito dei rapporti familiari, societario, finanziario e sociale. Tuttavia le fattispecie non si esauriscono così brevemente, l’utilizzo del trust è talmente vasto che fornire un quadro esaustivo delle possibili

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Informazioni tesi

  Autore: Roberta De Cesare
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze Economiche e Bancarie
  Relatore: Maria Assunta Icolari
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 165

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