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Normative di Basilea: l'analisi e la misurazione del rischio di credito

Questa tesi ha l’obiettivo di inquadrare un argomento di rilevanza mondiale, il quale ha preso avvio negli anni settanta e tutt’ora si trova in fase di sviluppo; è un tema pertanto attuale e riguarda l’analisi del rischio di credito, le normative del Comitato di Basilea, il sistema bancario in generale e il monitoraggio del credito erogato ai clienti.
Nel primo capitolo di questo assunto vengono esposte le regole e le normative emanate dal governo di Basilea a partire dal 1988 per la misurazione dell’adeguatezza patrimoniale, anno in cui viene elaborata Basilea 1 la quale porta innovazione ma ha anche dei limiti. Viene quindi elaborata un’altra normativa, più articolata, fondata su tre pilastri principali; essa articola anche dei metodi di valutazione del rischio, cambia il rapporto tra la banca e l’impresa, ma presenta delle lacune che vogliono essere sanate con Basilea 3, la cui normativa troverà piena applicazione del 2019 e si basa come Basilea 2 su tre linee direttrici che riguardano il capitale, la liquidità, e il rischio sistemico. Nel secondo capitolo si trova una argomentazione riguardo al monitoraggio del credito, ovvero il controllo in tempo reale dell’andamento dei crediti; alcuni crediti che non si trovano in ottimo stato devono essere comunicati a un ente, la Centrale dei Rischi. Di seguito c’è una descrizione dei crediti deteriorati e della crisi del 2008 in cui si è registrato un peggioramento dei suddetti crediti. Per ultima cosa sono illustrati degli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti nei prossimi anni.
Negli ultimi decenni l’attività bancaria ha subito una notevole evoluzione originata dalla turbolenza del contesto ambientale di riferimento e dalla conseguente necessità di instaurare delle strategie di mantenimento e rafforzamento delle posizioni di equilibrio.
Il comportamento strategico delle aziende di credito si è indirizzato verso la ricerca di adeguati livelli di efficienza ed efficacia, sempre più complicati da raggiungere soprattutto dopo la crisi della fine degli anni Settanta che ha interessato il sistema bancario italiano. Inoltre, la complessità è stata alimentata dalla globalizzazione economica e finanziaria e dalla frenetica evoluzione dei mercati finanziari internazionali. 
Il comitato di Basilea per la vigilanza bancaria è un organo di cooperazione internazionale, istituito nel 1974 dalle banche centrali e dalle autorità di vigilanza bancaria dei Paesi del G10 (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia, Svizzera), ovvero i 10 paesi più forti economicamente, ai quali nel 1964 si aggiunge la Svizzera, ma il nome rimane invariato. Il Comitato formula delle linee guida, e le sue proposte sono accettate come normativa vincolante in più di 100 Paesi; i suoi lavori vogliono rendere efficace la regolamentazione di vigilanza bancaria ed estenderla a tutte le istituzioni bancarie del maggior numero di Paesi possibili, per assicurare stabilità al sistema finanziario globale, la quale in questi anni non può definirsi efficiente e a livelli accettabili. Questa vigilanza bancaria e stabilità vogliono essere assicurate tramite vari accordi, ad esempio quelli sui requisiti minimi di capitale che da anni ormai disciplinano i requisiti patrimoniali delle banche.

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3 INTRODUZIONE Questa tesi ha l’obiettivo di inquadrare un argomento di rilevanza mondiale, il quale ha preso avvio negli anni settanta e tutt’ora si trova in fase di sviluppo; è un tema pertanto attuale e riguarda l’analisi del rischio di credito, le normative del Comitato di Basilea, il sistema bancario in generale e il monitoraggio del credito erogato ai clienti. Nel primo capitolo di questo assunto vengono esposte le regole e le normative emanate dal governo di Basilea a partire dal 1988 per la misurazione dell’adeguatezza patrimoniale, anno in cui viene elaborata Basilea 1 la quale porta innovazione ma ha anche dei limiti. Viene quindi elaborata un’altra normativa, più articolata, fondata su tre pilastri principali; essa articola anche dei metodi di valutazione del rischio, cambia il rapporto tra la banca e l’impresa, ma presenta delle lacune che vogliono essere sanate con Basilea 3, la cui normativa troverà piena applicazione del 2019 e si basa come Basilea 2 su tre linee direttrici che riguardano il capitale, la liquidità, e il rischio sistemico. Nel secondo capitolo si trova una argomentazione riguardo al monitoraggio del credito, ovvero il controllo in tempo reale dell’andamento dei crediti; alcuni crediti che non si trovano in ottimo stato devono essere comunicati a un ente, la Centrale dei Rischi. Di seguito c’è una descrizione dei crediti deteriorati e della crisi del 2008 in cui si è registrato un peggioramento dei suddetti crediti. Per ultima cosa sono illustrati degli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti nei prossimi anni. Negli ultimi decenni l’attività bancaria ha subito una notevole evoluzione originata dalla turbolenza del contesto ambientale di riferimento e dalla conseguente necessità di instaurare delle strategie di mantenimento e rafforzamento delle posizioni di equilibrio. Il comportamento strategico delle aziende di credito si è indirizzato verso la ricerca di adeguati livelli di efficienza ed efficacia, sempre più complicati da raggiungere soprattutto dopo la crisi della fine degli anni Settanta che

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Fanzutti
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Udine
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Massimo Lembo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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Parole chiave

rischio di credito
ponderazione
normative di basilea
monitoraggio del credito

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