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Accudimento, attaccamento e dinamiche familiari nell'anoressia nervosa

La presente tesi si propone di mettere in risalto come la patologia mentale dell’anoressia nervosa scaturisca da un intreccio di fattori di diversa natura.
La modalità di accudimento della madre nei confronti del bambino, la relazione di attaccamento del bambino alla madre e le dinamiche familiari, alla base disfunzionali, compromettono lo sviluppo armonico della persona.
L’analisi di tali aspetti deve essere giustificata attraverso una prospettiva che tenga conto della soggettività, ovvero del vissuto della persona in relazione agli eventi.
La trattazione teorica e la conseguente analisi del caso clinico hanno come obiettivo quello di accrescere la sensibilizzazione al trattamento del disturbo del comportamento alimentare, inducendo riflessioni in merito all’importanza di considerare la struttura delle dinamiche relazionali del soggetto in questione e proponendo possibili modalità terapeutiche. Mentre, le considerazioni derivate da elementi concreti, esperiti in prima persona, hanno come scopo quello di dare delle dimostrazioni cliniche atte ad avvalorare la seguente tesi.

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6 1.2 La scoperta dell’anoressia Una delle prime descrizioni di una patologia molto simile all’anoressia nervosa risale all’epoca medioevale e riguarda una seguace dei dettami di San Geremia 4 , la santa Vilgeforte, settima figlia del re del Portogallo che contrariamente al suo volere fu promessa sposa al re di Sicilia. Per evitare le nozze la vergine iniziò a pregare Dio con una intensità sorprendente, chiedendo di essere privata della bellezza. Così smise di alimentarsi. Da qui il collegamento della patologia con la sfera religiosa: il digiuno come rifugio al desiderio di esilio dal mondo, dalla vita in società, dal matrimonio e dalla sessualità 5 . Il raggiungimento della magrezza quindi rappresentava una lotta contro gli istinti. I primi casi di anoressia erano quindi legati a motivazioni di tipo religioso-culturale, che lo scrittore Rudolph Bell definisce «Santa Anoressia» 6 . Ciò è testimoniato dal fatto che dopo la riforma della Chiesa avvenuta nel XI secolo ai canoni di santità, che presupponevano la mortificazione del corpo, si sostituirono quelli che contemplavano il perseguimento delle opere di bene e ciò portò come conseguenza la diminuzione del numero delle sante anoressiche. Nel 1600 il medico inglese Richard Morton propose una accurata e rigorosa descrizione del quadro clinico di quella che oggi è definita anoressia nervosa, pubblicando nel 1689 un trattato intitolato Phthisiologia, seu Exercitationes de Phthisi in cui descriveva i casi clinici delle pazienti che osservava, le quali registravano un progressivo deperimento fisico, simile a quello della tubercolosi ma che se ne differenziava per l’assenza di febbre e di tosse e il cui sintomo iniziale era la scarsa alimentazione, congiunta a l’iperattività fisica e all’amenorrea 7 . Nel XIX secolo due contributi di estrema rilevanza arrivarono dall’inglese Sir William Withey Gull e dal francese Ernest Charles Lasegue. 4 Geremia è uno dei quattro grandi profeti d’Israele, nacque verso il 650 a.C. nel villaggio di Anatot presso Gerusalemme; visse e predicò nel regno di Giuda tra il 622 fino oltre il 587 a.C. 5 M. CLERICI et al., Disturbi alimentari e contesto psicosociale. Bulimia Anoressia e obesità in trattamento ospedaliero, Milano, Franco Angeli, 1996, p. 48. 6 Ivi, p. 49. 7 Ibidem.

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Informazioni tesi

  Autore: Marina Carlotta Peruzzo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2018-19
  Università: IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Giovanna Borsetto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 120

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Parole chiave

anoressia
disfunzioni
attaccamento
disturbo
accudimento
comportamento alimentare

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