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Centralità metropolitane. Nuove categorie di interpretazione della conurbazione Pescara-Chieti

Obiettivo della tesi è stato quello di introdurre delle nuove categorie di interpretazione del fenomeno metropolitano (case study la conurbazione Pescara-Chieti) la ricerca intende applicare ad altre realtà metropolitane simili a quella oggetto di studio, al fine di creare un Atlante delle 30 conurbazioni metropolitane italiane di media dimensione. La tesi introduce quattro nuovi parametri di interpretazione delle realtà metropolitane (Area – Città – Dotazione – Centralità) che per la prima volta non coincidono in maniera concentrica tra di loro, ma sono a geometria variabile.

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rispondo a quei parametri, come, ad esempio, il ruolo metropolitano di un aggregato urbano per le sue dimensioni Mistri nel suo testo stila una possi- bile lista di criteri secondo i quali è opportuno classi- ficare le realtà metropolitane di fatto e riguardano: - la popolazione, e dell’area centrale e poi del conglomerato urbano, almeno 50.000 ab.; - il numero di posti di lavoro, almeno 150.000 posti di lavoro nell’area metropolitana; - le relazioni, non solo di pendolarità, ma la varie relazioni che si instaurano nell’area metropolitana tra le diverse parti del’area metropolitana, la densità di queste relazioni; - le funzioni, perchè le città sono gerarchicamente ordinate per funzioni, allora..non so una capitale svolge funzioni politiche, economiche e così via, poi ci sono funzioni di tipo internazionale, funzioni di tipo culturale, ecc. Un ulteriore problema sottoposto all’analisi dei lettori riguarda la fallimentare riforma delle province, secondo cui le province entro le quali stanno le cosiddette città metropolitane diventano (diretta- mente) città metropolitane. Allora qui viene fuori la seconda parte della questione, cioè la densità delle relazioni tra le municipalità, tra le popolazioni delle municipalità che compongono le città metropolita- ne, che chiaramente sono elevate nell’area centrale ma sono minime se rapportate all’area provinciale. La posizione di Mistri è, in conclusione, che una città metropolitana per funzionare, deve vivere su un forte spirito identitario della popolazione, vale a dire se un’opera pubblica viene fatta in uno dei comuni della cintura, gli abitanti della città non si devono sentire sminuiti, perchè c’è una tale compe- netrazione che in fondo un comune della cintura è come un quartiere della città. “Le città tendono ad essere luoghi di accumula- zione di funzioni economiche, sociali e culturali; tendono ad esserlo sempre più man mano che nella attuale epoca il peso demografico delle città, rispetto ai luoghi non urbanizzati, tende a crescere. [...] Mi riferisco anche alle più normali metropoli e ancor più alle normali grandi città, con le loro corone di comuni minori; ancora mi riferisco alle reti formate da nodi urbani che, assieme alle loro cinture, possono dar luogo ad aree metropolitane di diversa grandezza e di diversa strutturazione qualitativa, ma tutte carat- terizzate dal fatto di essere luoghi di aggregazio- ne e di gravitazione di persone, attività e funzio- ni.” (Maurizio Mistri, La città metropolitana una confusa riforma italiana, 2013 Edizioni La Gru.) Partire dall’analisi del testo di Mistri è stato un passaggio fondamentale per cercare di capire entro quali ambiti convergesse il concetto di “area metro- politana”. La tesi che sostiene l’autore è che la città metropolitana, così com’è stata partorita nel nostro Paese in realtà non risponde ad esigenze del territo- rio ma risponde ad un certo afflato politico. Il proble- ma alla base che è stato riscontrato riguarda la mancanza di criteri attraverso i quali una città si potesse dire “metropolitana”. Agganciandosi alla letteratura, esistono varie posizioni che considerano città metropolitana il centro, un’area, una città centrale con i comuni contermini, ma, in assenza di criteri universali, in Italia ci si è ritrovati di fronte ad una individuazione di città metropolitane, alcune delle quali lo sono, altre che non lo sono, secondo le esclusive teorie degli economisti e dei geografi urbani. Questi studi tendono a individuare e a defini- re i criteri e a vedere se determinate realtà urbane INTRODUZIONE 6 IL CONCETTO DI ”AREA METROPOLITANA”

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Altobelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Roberto Mascarucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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Parole chiave

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planning
città
area
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città metropolitana
conurbazione
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