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Mangiare e bere nel Medioevo: valenza sociale, economica, culturale e religiosa del cibo anche attraverso i ricettari

Anna Francesca Pischedda

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Quando, più di cinque anni fa, ho iniziato a raccogliere il materiale per una tesi sull’alimentazione, ero convinta di dover affrontare un tema che, nonostante l’importanza, forse esulava un po’ troppo dai consueti schemi di studio. Nonostante la certezza che la storia è una disciplina viva, e che come tale rifugge dagli stereotipi e dai dogmi, mi spaventava il pensiero di dover affrontare un qualcosa di così quotidiano e materiale, che niente, secondo me, aveva a che vedere con le leggendarie orde barbare, col Carlomagno descritto da Manzoni, con le crociate, i monasteri, e tutti gli altri simboli di cui il Medioevo abbonda. Mi spaventava moltissimo anche il lunghissimo corso temporale che mi era stato indicato. Ho lavorato moltissimo e per quanto riguarda la veste grafica - la tesi è correlata di moltissime immagini che purtroppo sono andate perdute - sono stata aiutata da diverse persone.
Colgo l’occasione per ringraziarle tutte una seconda volta:
- innanzitutto il mio fidanzato del tempo, il Dott. Ing. Marco Atzori per la sua infinita pazienza;
- la Prof.ssa Barbara Fois per la fiducia che ha sempre dimostrato davanti alle mie "iniziative" talvolta un po' eccessive e il Dott. L. Gallinari per il materiale messomi a disposizione al CNR;
- il Dott. Giuseppe Pili, per aver curato la parte informatica e per avermi erudito un po’ sulla parte artistica del quarto capitolo;
-mia Zia, la Sig.ra Francesca Parisi per i suoi continui incoraggiamenti e per avermi trattato come una figlia per tutti gli anni dell'Università.
-mia sorella Paola e Riccardo Nardelotto, per avermi messo a disposizione l’intera collezione della rivista «Medioevo»;
- infine Valentina Casula, che con la sua biblioteca fornitissima di libri di storia della gastronomia, ha dimostrato che la sua bravura in cucina non può essere improvvisazione di una serata.


Studi

  • Laurea in Lettere
    conseguita presso Università degli Studi di Cagliari nell'anno 1998-99
    con una votazione di 110 e lode
  • Diploma di maturità conseguito presso il

Conoscenze informatiche

  • Livello buono