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Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni

“Avrei potuto non morire”: Alcesti

L’entrata in scena di Alcesti è abilmente preparata da Euripide: prima di lei, infatti, parlano Apollo, la Morte, il coro e una serva, in un climax che ha l’evidente intenzione di caricare di pathos la scena sublime dell’addio. Il prologo, recitato da Apollo e Thanatos, ha la funzione di “antefatto profetico”: da un lato, informa lo spettatore di quello che è avvenuto prima dell’azione drammatica, mentre dall’altro preannuncia il possibile lieto fine della tragedia rivelando al pubblico la sconfitta di Thanatos e il ritorno di Alcesti tra i vivi. Veniamo così a conoscenza di una complicata serie di vicende tutte legate, in qualche modo, al tema della morte e resurrezione: il sacrificio di Alcesti non è che l’ultimo anello di una catena che aveva visto già diversi tentativi per respingere, o quantomeno ritardare, la morte. In primo luogo Apollo: sappiamo, tramite il dio stesso, che egli si trova nel palazzo di Admeto per espiare una colpa. Il dio del sole, infatti, aveva ucciso i ciclopi, colpevoli a loro volta di aver costruito la folgore con la quale Zeus aveva incenerito il figlio di Apollo, Asclepio. Il suo torto? Uno solo, il più terribile agli occhi di una divinità: resuscitare gli uomini grazie all’arte medica. Eliminato Asclepio, la morte aveva ripreso il suo corso abituale, ma la figura salvifica del medico verrà ricordata più volte dal coro all’interno della tragedia. Il secondo motivo è invece legato direttamente ad Alcesti: sappiamo che la donna era una delle figlie di Pelia, quel re che, ingannato da Medea, aveva creduto di poter recuperare la giovinezza immergendosi nell’acqua bollente, dopo essere stato tagliato in pezzi dalle figlie.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Maltese
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Culture Moderne Comparate
  Relatore: Anna Chiarloni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 126

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