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Infanzia negata. Il lavoro in età minorile nella letteratura italiana dell'Otto-Novecento.

Il panorama dell’infanzia nell’Ottocento

Si apre qui la sezione dedicata al tema del lavoro minorile visto dagli scrittori e letterati del secolo Diciannovesimo, in particolare in opere successive all’Unità d’Italia, quando il fenomeno comincia a divenire sempre più evidente, tanto che da più parti arrivano voci di protesta, per quella che si può ben considerare una piaga della società.
Sono numerosi i romanzi o le novelle che, soprattutto nell’Ottocento, riportano all’attenzione le dure condizioni di vita di bambini e ragazzi, segnati da una misera condizione di vita e costretti a lavorare fin dalla più tenera età. Si tratta soprattutto di autori che appartengono all’area meridionale della Penisola, ma non mancano anche autori del Nord e del Centro Italia.
Prima però di passare in rassegna buona parte della produzione letteraria relativa al caso dello sfruttamento del lavoro minorile, bisogna delineare un quadro generale della condizione infantile nel corso dell’Ottocento.
Il secolo in cui è avvenuta l’Unità d’Italia, dal punto di vista del lavoro minorile, è caratterizzato dal fenomeno dell’emigrazione.
Quando le disuguaglianze sociali ed economiche nei paesi dell’Occidente determinano massicci flussi migratori dai paesi più poveri verso quelli più ricchi, partono dall’Italia non solo adulti ma anche bambini e ragazzi, per svolgere all’estero i più diversi mestieri. Ci sono bambini che seguono i genitori e nei luoghi di arrivo sono impiegati in un precoce lavoro, non diversamente da quanto accadrebbe loro in patria; ma ci sono anche bambini che gli stessi genitori cedono per contratto a padroni o incettatori, i quali li impiegano in numerose attività, da quella più antica e tradizionale dei piccoli suonatori ambulanti a quella più recente dei minori sfruttati nelle fabbriche.
Nei primi decenni dopo l’Unità, quando l’emigrazione minorile è prevalentemente costituita da mestieri ambulanti come quelli degli spazzacamini, dei figurinai, dei suonatori d’arpa, di violino o d’organetto, sono soprattutto questi ultimi, la cui attività è ormai percepita come affine alla mendicità, ad attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica all’estero e poi in Italia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Infanzia negata. Il lavoro in età minorile nella letteratura italiana dell'Otto-Novecento.

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Chiodini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filologia moderna
  Relatore: Enrico Elli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 232

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