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Deregolamentazione del mercato del lavoro e domanda aggregata secondo l’approccio della Teoria Monetaria della Produzione

Natura, creazione e circolazione della moneta in presenza di incertezza

La moneta ha quindi natura creditizia, come osservato nel rapporto triangolare, permette di differire il pagamento, consente cessioni ed acquisti differiti. Nell'intervallo di tempo tra vendita e acquisto di merci, il soggetto si trova a disporre di una certa scorta liquida (in questo caso la moneta rappresenta uno stock di ricchezza), risultando quindi osservabile. Ma per poter osservare la moneta è anche necessaria la presenza di incertezza nel mercato. Se un soggetto tiene inutilizzata le frattempo una scorta liquida sosterrà dei costi ad esempio prendendo a prestito la stessa somma o in merito al tasso di interesse che gli verrebbe richiesto, per far fronte a qualche forma di incertezza, ad esempio la variazione dei prezzi. L'incertezza sottolinea ancora una volta la centralità della moneta e l'importanza del ruolo delle banche: se un soggetto ancora si procura liquidità preventiva per ripararsi dall'incertezza di effettuare un pagamento si troverà nella posizione di debitore verso la banca per l'apertura di credito, mentre sarà creditore in quanto titolare di un deposito. Quando si assisterà alla creazione della moneta? In questo caso non si è creata moneta poiché non ha avuto luogo un pagamento: la moneta è creata nel momento in cui è effettuato un pagamento, e secondo alcuni economisti, dice Augusto Graziani, quando la banca trasforma la semplice promessa di pagamento di un privato in un mezzo di pagamento capace di circolare in quanto accettato dal mercato, secondo altri ancora quando i contraenti riconoscono nella banca il soggetto atto a regolare i loro rapporti. La moneta viene creata oltre ai pagamenti che avvengono attraverso le transazioni triangolari tra imprese, con le quali un soggetto privato nel regolare un debito risulta indebitato verso la banca, anche quando la Banca centrale fornisce ad una banca la base monetaria a seguito di un debito contratto nei confronti di un'altra banca (risulterà la prima indebitata verso la Banca centrale) e quando il Tesoro, ricevendo la base monetaria dalla Banca Centrale, dovendo effettuare un pagamento verso un privato, si indebita verso la Banca centrale. Tale analisi da parte dei teorici del circuito consente di superare il limite della moderna macroeconomia, secondo cui la moneta è creata in via esogena mediante operazioni di mercato aperto e mediante disavanzo pubblico non tenendo conto del settore privato. I circuitisti quindi prendono le distanze sia dal modello IS-LM di Hicks , Hansen e Modigliani in cui la moneta è una grandezza esogena e che trascura le relazioni tra banca e impresa, l'accettazione della teoria marginalista della produzione, l'aggregazione delle banche e delle imprese in un unico settore. Un unico punto una divergenza emerge anche tra teorici del circuito e la scuola post-keynesiana. I post-keynesiani della prima generazione (Nicholas Kaldor, Joan Robinson, Richard Kahn), non considerano rilevante il problema dell'offerta di moneta, un problema che i teorici Circuitisti considerano un diritto fondamentale. La giustificazione di il post-keynesiani di trascurare l'offerta di moneta si fonda sulla due argomenti principali. La prima è che, poiché il monetaria Le autorità sono costrette a soddisfare la domanda di liquidità a venire dal mercato, l'offerta di moneta tende ad essere infinitamente elastica. Il secondo argomento è che, anche se le autorità monetarie dovrebbero limitare il credito è concesso, il mercato sarebbe sempre in grado di trovare altre forme di liquidità, prevalentemente consistenti in crediti reciprocamente concessi dagli agenti. Ciò consentirebbe agli agenti di svolgere i loro piani di produzione indipendentemente dalla politica di credito gestiti da le autorità monetarie. Nel modello post-keynesiano, la liquidità non è mai un vincolo serio (Kaldor 1985: Leijonhufvud e Heymann 1991).

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Deregolamentazione del mercato del lavoro e domanda aggregata secondo l’approccio della Teoria Monetaria della Produzione

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Informazioni tesi

  Autore: Luigi Giovino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi del Sannio
  Facoltà: Scienze Economiche e Aziendali
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Guido Esposito Tortorella
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 153

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Parole chiave

circuitisti
economia monetaria
domanda aggregata
dimensione spazio-temporale
scenari macroeconomici
paradosso dei profitti
indebitamento privato
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moneta endogena
disoccupazione involontaria
conflittualità
rapporto triangolare
strutturalismo
deregolamentazione mercato del lavoro
teoria monetaria produzione
crisi finanziaria
relazione debito-credito
orizzontalismo
dispositivo alto salario
caduta del saggio di profitto
graziani keynes marx robertson wicksell schumpeter
preferenza per la liquidità
incertezza fiducia aspettative
funzione di reazione prezzi attesi effettivi

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