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Analisi e studio della diffusione sonora multicanale in ambienti chiusi. Studio e realizzazione di una stanza per l’ascolto surround.

Sistemi Surround

Rappresentano l’evoluzione dei sistemi di diffusione stereo, i quali sono in grado di riprodurre soltanto due canali (destro e sinistro). I normali sistemi stereo lasciano un ”buco” al centro del fronte sonoro, che viene ricostruito virtualmente dal cervello creando un’immagine fantasma. È però da notare che essendo un fenomeno psicoacustico, l’immagine fantasma tende a spostarsi in funzione della posizione dell’ascoltatore.

Per ovviare a questo inconveniente e per fare in modo di ricreare una scena sonora il più possibile immersiva sono stati sviluppati sistemi surround, cioè tecnologie in grado di distribuire il suono attorno all’ascoltatore utilizzando un certo numero di altoparlanti a seconda del formato.

I formati più diffusi sono il 5.1 e il 7.1, dove il primo numero indica la quantità di altoparlanti, mentre il ”.1” indica la presenza di un componente dedicato alla riproduzione delle basse frequenze (il subwoofer).

In questo modo è possibile inviare diversi tipi di segnale alle varie casse. Ad esempio, la riproduzione di film prevede la presenza di segnali corrispondenti a dialoghi principali, che vengono inviati al canale centrale, segnali legati alla musica ed effetti particolari, che vengono inviati alle casse laterali, e segnali corrispondenti a effetti secondari e rumori, che vengono inviati anche ai canali posteriori.

Tutte le componenti a bassa frequenza vengono riprodotte dal canale LFE (Low Frequencies Emitter). Nel caso della riproduzione di eventi reali registrati, questi sistemi permettono una totale immersione nella scena, tutto dipende in realtà anche dalla qualità della registrazione (ottima nei casi di utilizzo ad esempio di una sonda H.O.A. - High Order Ambisonic, cioè 32 capsule disposte su una sfera, equispaziate dal centro e posizionate secondo un certo valore di azimuth ed elevazione. I segnali acquisiti dalle capsule vengono preamplificati, codificati, multiplexati ed infine inviati tramite un cavo ethernet a un’interfaccia collegata a un computer al fine di sintetizzare più microfoni virtuali, i quali in fase di post-produzione possono essere modificati al fine di aumentarne la direttività - o un microfono per l’olofonia).

Il posizionamento delle casse, la loro distanza dall’ascoltatore e la loro altezza non è casuale, ma è standardizzata dalla norma ITU-R BS 775:
- l’altezza deve essere di 1.20 m in modo da essere all’incirca coplanari con le orecchie dell’ascoltatore
- la distanza dall’ascoltatore può essere scelta tra due opzioni: 2.4 m (casse anteriori) e 1.8 m (casse posteriori), oppure 3.5 m (casse anteriori) e 2.4 m (casse posteriori)

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi e studio della diffusione sonora multicanale in ambienti chiusi. Studio e realizzazione di una stanza per l’ascolto surround.

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Informazioni tesi

  Autore: Alberto Ciprian
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Politecnico di Torino
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria informatica
  Relatore: Marco Masoero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 154

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Parole chiave

diffusione audio
audio
riflessione
diffusione sonora
assorbimento
multicanale
rifrazione
suono
rai
diffusori
surround
coibentazione
spazializzazione
psicoacustica

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