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La responsabilità sociale d'impresa

CSR. Indagine sul punto di vista dei lavoratori

Nel 2008, nella provincia di Bologna, è stata condotta da Lorenzo Morri un’indagine circa l’opinione dei lavoratori sulla CSR. Lo scopo è di concettualizzare empiricamente la responsabilità sociale d’impresa, catturando una costellazione di significati condivisi, in un dato tempo, da diversi gruppi di lavoratori. Questi ultimi, rispetto all’alta dirigenza, esprimono una concezione semantica di CSR libera da connotazioni ideologiche e caratterizzata, piuttosto, dalla proiezione delle proprie attese sociali, che cambiano in relazione all’operato dell’impresa.
La ricerca si focalizza principalmente sulla prospettiva dei lavoratori dipendenti, visti come i principali artefici e, al contempo, beneficiari delle pratiche socialmente responsabili (Murru 2008). A diversi livelli di appartenenza gerarchica corrispondono attese e interpretazioni differenti. È significativo come i soggetti appartenenti alle fasce medio-basse considerino l’impegno sociale da parte delle aziende come un’azione promozionale, un uso strumentale della CSR, sfruttata per valorizzare la propria immagine. Più ottimista e fiduciosa è, invece, l’opinione dei lavoratori in fascia apicale, come manager e dirigenti, i quali ricevono una forte influenza da parte dell’alta direzione. Scendendo verticalmente, in via gerarchica, le attese degli individui diventano quindi sempre più autonome e meno condizionate.

Tra le aree indagate nella ricerca, emerge il duplice tema della formazione, intesa, da un lato, come attuazione della CSR, ossia come promozione del lifelong learning in ambito professionale, dall’altro, come educazione al concetto di CSR. Nel primo caso, la maggioranza dei soggetti, di tutte le fasce, ritiene che garantire una formazione adeguata e continua rientri tra i compiti di un’impresa socialmente responsabile, soprattutto a fronte del sempre più intenso dinamismo che caratterizza le occupazioni e della necessità di mantenersi efficienti e competitivi. Nel secondo caso, si analizza, invece, il grado di formazione impartita: il numero di coloro che hanno potuto usufruire di una formazione sulla CSR è omogeneo tra le parti, ma molto esiguo, mentre emerge che l’impresa, per favorire un processo di identificazione, sembra più attenta a trasmettere i propri valori, soprattutto ai lavoratori in fascia apicale.

Relativamente alla questione circa quali siano i soggetti che promuovono la CSR, si rileva che sia il sindacato, sia le istituzioni pubbliche hanno, di fatto, un ruolo marginale e che l’autoformazione sia la pratica più diffusa. La lettura di libri e di giornali, il dialogo con i colleghi e in famiglia sembrano essere i principali fattori che influenzano la maturazione delle idee dei lavoratori circa la CSR.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La responsabilità sociale d'impresa

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Informazioni tesi

  Autore: Laura Scivoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Discipline della ricerca psicologico sociale
  Relatore: Stefano Castelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 52

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