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C'è un grande prato verde dove nascono speranze. I giovani tra cinema e televisione negli anni Sessanta

I giovani fra tradizione e innovazione

Come è stato osservato e sottolineato nel precedente capitolo, i giovani fanno la loro apparizione sullo schermo televisivo solo a partire dal 1960 mentre, già dalla seconda metà degli anni Cinquanta, sono protagonisti di numerose pellicole cinematografiche. Il cinema infatti comprende molto prima della televisione le trasformazioni in atto nella società italiana e attira, almeno fino alla metà degli anni Sessanta, il pubblico dei giovani che non si sente per nulla soddisfatto dai palinsesti televisivi e trova invece rappresentati nel cinema le proprie ansie e inquietudini di rinnovamento, i problemi legati ai rapporti familiari, al lavoro o ai sentimenti, ma anche i nuovi gusti musicali, dal rock, al twist fino al beat che irrompono sulla scena musicale italiana e internazionale.

I primi protagonisti sullo schermo sono i giovani belli, allegri e spensierati di Poveri ma belli (1956) e del sequel Belle ma povere (1957), per la regia di Dino Risi, dove tradizioni e comportamenti all’antica si affiancano con nuove mode e consumi. Al centro della narrazione del primo film vi sono dei personaggi maschili che la fanno da padroni e non esitano a rimproverare sorelle e fidanzate utilizzando spesso anche sonori schiaffoni. Romolo, interpretato da Maurizio Arena, richiama più volte la sorella quindicenne, Marisa (Lorella De Luca), per gli atteggiamenti assunti, in particolare per l’utilizzo di alcuni indumenti che si diffondono proprio in quegli anni. [...]

In particolare il film di Risi pone l’attenzione sul cambiamento che avviene anche nei corpi maschili. I due protagonisti, Romolo e Salvatore, interpretato da Renato Salvatori, portano sulla scena il cosiddetto “uomo in canottiera”. I corpi dei due attori sono possenti, messi in evidenza dai blue jeans, dalle magliette e dai pantaloncini attillati.
"Con i pantaloni all’americana i giovani iniziano a vivere nella moda un’esperienza di gruppo: l’uso convenzionale della giacca e della cravatta che fino a quel momento avevano omologato le classi di età al di sopra dell’infanzia vengono poco alla volta sostituiti dai bluejeans, dalle Tshirt, dai giubbotti di pelle o di stoffa a quadri e dalle scarpe di gomma" (Simonetta Piccone Stella, La prima generazione: ragazze e ragazzi nel miracolo economico italiano )

Questo brano è tratto dalla tesi:

C'è un grande prato verde dove nascono speranze. I giovani tra cinema e televisione negli anni Sessanta

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Informazioni tesi

  Autore: Rossella Daniele
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Salerno
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Teoria della comunicazione
  Relatore: Pietro Cavallo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 198

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