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Uno sguardo sulla poetica di G. Lukomnikov: un esempio di avanguardia post-sovietica.

La poesia visiva

Nell’opera di Lukomnikov, la poesia visiva è molto presente e compare in forme e ipostasi molto diverse. Alcune delle sue opere creano, attraverso la disposizione dei versi, immagini molto spesso (anche per motivi pratici) di tipo geometrico; altre invece evocano rappresentazioni trans-verbali grazie a elementi come le pause e i segni di interpunzione. Uno degli esempi più eloquenti di opera visiva di Lukomnikov è costituito dalla poesia praprapraprapraprapradeduškaprapraprapraprapraprapraprap.
L’interpretazione di questi versi non è semplice, poiché ritengo che racchiudano diversi significati e abbiano differenti chiavi di lettura. Si vede chiaramente che la poesia consta di due parti, ma la divisione non è solamente visiva, bensì anche concettuale: è una differenziazione di genere. Nella parte superiore la presenza dominante è quella maschile in cui sono inseriti tutti gli avi, che compongono questa sorta di albero genealogico, e il padre; in quella inferiore, viceversa, predominano le figure femminili insieme alla madre. Tutto questo è rappresentato sotto forma di clessidra, che qui simboleggia lo scorrere del tempo, ma in un’accezione più ampia: è il tempo che scorre nel passaggio da una generazione all’altra, fino ad arrivare a quella odierna, ma è anche il tempo ciclico della storia. Rivoltando la clessidra, infatti, si può ricominciare a calcolare il tempo daccapo fino all’infinito, quindi potrebbe indicare il ciclico ed eterno riproporsi degli eventi e dei fenomeni naturali come la procreazione.
Questo conferisce alla poesia un tocco di eternità, che la rende adatta ad ogni tempo: passato, presente o futuro.
La divisione in avi maschili e femminili non raffigura solamente una clessidra, ma l’immagine che risulta dalla disposizione dei versi è analizzabile anche dal punto di vista della specularità. Vediamo l’uomo (bisnonno, nonno, padre) che gradualmente si fonde con la donna (bisnonna, nonna, madre) fino a diventare totalmente donna, sparendo altrettanto gradualmente dopo la fusione. Ma naturalmente si tratta pur sempre di una clessidra, quindi questo processo può anche essere invertito. Possiamo trovare l’unione dei due sessi esattamente nel fulcro della poesia, il collo della clessidra: la parola ‘ja’. Questo io potrebbe rappresentare un figlio generico, il prodotto della fusione dei sessi, oppure (più plausibilmente) indica il ‘poeta’, privo di sesso, neutro, un’entità astratta che è sia uomo che donna e al contempo non è nessuno dei due, quindi si trova nel mezzo. E Lukomnikov ha voluto porlo (porsi) proprio al centro della poesia, tra due figure che rappresentano il ruolo che rivestono nella procreazione: il papà e la mamma (papa e mama).
La divisione tra avi maschili e femminili però, così tratteggiata, può anche significare altro: se partiamo dal centro della poesia e procediamo verso l’alto, sempre secondo la visione dell’albero genealogico, il primo personaggio che si incontra è il padre. Sopra al padre troviamo una presenza preponderante della parte maschile della sua famiglia, ma anche un esponente femminile della stessa. Questo potrebbe significare che in ogni uomo c’è anche una (seppur minima) componente femminile; viceversa, guardando la parte inferiore della poesia, in ogni donna è presente una (seppur minima) componente maschile. è una visione riconducibile oltre che alla biologia, anche alle filosofie orientali come il taoismo. Quest’ultima interpretazione induce, quindi, a modificare il senso della lettura, poiché, se inizialmente si era cercato di leggere la poesia, ora non se ne vede più la necessità e la si guarda solamente, scorgendo una figura concettualmente simile a quella di un Tao.

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Uno sguardo sulla poetica di G. Lukomnikov: un esempio di avanguardia post-sovietica.

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Informazioni tesi

  Autore: Elettra De Simone Sacca
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Scienze della mediazione linguistica
  Relatore: Nadia Caprioglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 44

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