L'internazionalizzazione delle PMI familiari: il caso MVM

In relazione al carattere dimensionale della PMI familiari sono stati notati degli atteggiamenti “tipici” di tali imprese relativamente all’internazionalizzazione e questo atteggiamento è cambiato nel corso dei decenni. Si era soliti, infatti, nei decenni passati, attribuire alle PMI un atteggiamento etnocentrico, ma questo comportamento è stato smentito negli ultimi tre decenni.
Secondo Perlmutter (1969) un’impresa etnocentrica è un’impresa home-oriented ossia un’impresa in cui il management ha una visione orientata al Paese d’origine; ciò comporta una forma organizzativa complessa nel Paese d’origine contrapposta ad un’organizzazione meno strutturata nelle sussidiarie estere, nonché l’attribuzione di poteri decisionali alla casa madre e un sistema di comunicazione monodirezionale (dalla casa madre alle sussidiarie), traducendosi concretamente in una forma semplice di internazionalizzazione come l’esportazione in mercati simili a quello domestico.

Ultimamente, però, questo atteggiamento è stato affiancato, e in parte sostituito, da un atteggiamento geocentrico. Questo si manifesta in un’azienda in cui i dirigenti hanno una mentalità aperta non identificabile né con quella del Paese in cui operano né con quella del Paese d’origine (world-oriented). In questo tipo di aziende le responsabilità vengono assegnate in base alle qualità dei manager e non in base alla nazionalità, la comunicazione tra casa madre e sussidiarie è bidirezionale e la forma organizzativa è complessa con forte interdipendenza tra le unità periferiche che collaborano tra loro.
Tutto ciò risulta in approcci nuovi verso il mercato globale; infatti, a differenza di quanto si pensa comunemente, il mercato globale non segna la fine delle differenze locali, ma anzi rappresenta un campo in cui si moltiplica la varietà dei beni e la PMI, ben consapevole di ciò, decide sempre più spesso di servire non il mercato-mondo ma un segmento ristretto di esso. La PMI, infatti, spesso sceglie di produrre un prodotto uniforme per una nicchia di mercato o un prodotto adattato alle esigenze del singolo cliente perseguendo una strategia customer-oriented piuttosto che market-oriented.

Se prima quindi ad un atteggiamento etnocentrico si accompagnava un gradualismo che vedeva l’internazionalizzazione come un ciclo a tappe oggi invece le PMI hanno anche il “coraggio” di entrare in mercati esteri direttamente attraverso forme più radicate di internazionalizzazione. Più complesso, invece, diventa il discorso sul rapporto tra internazionalizzazione e il carattere familiare della PMI: gli studi sono oggi ancora molto limitati e il campo è in gran parte inesplorato.