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Le Regioni e il patrimonio culturale nel diritto internazionale, europeo e nazionale. Casi di studio e comparazione tra Italia, Francia e Spagna

Il livello internazionale. ll diritto internazionale a tutela del patrimonio culturale ed il ruolo delle Regioni

La Comunità internazionale ha maturato un crescente interesse alla protezione del patrimonio culturale a partire dai primi anni del secolo scorso, epoca in cui il diritto della guerra si evolve e le distruzioni sistematiche del patrimonio artistico e religioso, la predazione dei beni, la pratica del saccheggio non sono più accettati.

Il dibattito giuridico-politico si misura sull'intuizione che sia indispensabile proteggere il patrimonio storico ed artistico degli Stati in conflitto, al quale si riconosce un ruolo centrale nella costruzione dell'identità culturale dei popoli.

L‘Organizzazione delle Nazioni Unite, costituita per mantenere la pace e la sicurezza internazionale e tra i cui obiettivi è enunciato anche quello dell'impiego di strumenti internazionali per promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli, nell'art. 1 comma 3 del proprio Statuto si prefigge di "Conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario, e (di) promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione".

Compito dell'Organizzazione è di creare le condizioni di stabilità e di benessere che sono necessarie per avere rapporti pacifici ed amichevoli fra le Nazioni, basate sul rispetto del principio dell'uguaglianza dei diritti o dell'autodecisione dei popoli; per perseguirlo promuove la soluzione dei problemi internazionali economici, sociali, sanitari e simili, e la collaborazione internazionale culturale ed educativa.

L'intuizione di fondo è che la pace tra le Nazioni non si realizzi soltanto nelle cancellerie, ma sia fondata su comprensione e rispetto tra i popoli. Sulla base di queste premesse, nel 1945 venne costituito l‘Unesco, l‘Istituto specializzato dell'Onu a cui fu affidato il compito di promuovere la collaborazione tra le Nazioni nelle aree dell'istruzione, della scienza, della cultura e della comunicazione.

La pressoché totalità degli Stati del mondo è membro dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e dell'Unesco e, conseguentemente, il peso delle determinazioni assunte sia dall'Onu sia dalla sua Istituzione specializzata è estremamente significativo: per quanto riguarda l‘Unesco, si deve infatti ricordare che le Convenzioni sono adottate con la maggioranza qualificata dei 2/3 dei componenti della Conferenza generale, in cui siedono i delegati degli Stati membri ed associati, mentre per le raccomandazioni è richiesta la maggioranza semplice.

Numerosi altri organismi hanno adottato nel tempo dichiarazioni e documenti relativi alla preservazione sotto vari aspetti dei beni culturali,1 ma pur senza nulla togliere alla rilevanza degli apporti di tali numerose istituzioni internazionali, che in alcune occasioni son stati trasfusi in disposizioni giuridiche di portata maggiore, gli strumenti più ampiamente consistenti sono senz'altro quelli promossi dall'Unesco, approvati dai rappresentanti degli Stati che siedono nell'Assemblea Generale e che a tali Enti sovrani si rivolgono; in alcuni casi il consenso espresso dagli Stati è stato altissimo sia all'atto dell'adozione che della ratifica e quest'aspetto pone in luce il carattere universale delle disposizioni in esame.

Gli strumenti giuridici proposti ed adottati dall'Unesco nel campo del patrimonio culturale sono molteplici, di varia natura e mirano alla protezione di oggetti diversi: si tratta di atti di soft law come le Raccomandazioni e le dichiarazioni di principio, oppure maggiormente vincolanti come le Convenzioni, finalizzati alla tutela del patrimonio sia materiale, costituito da beni mobili o immobili, archeologici o appartenenti al patrimonio subacqueo sia immateriale, come la lingua, le tradizioni, la musica ed i costumi di vita. Trattandosi di norme e disposizioni internazionali, sono rivolte agli Stati che liberamente si vincolano al loro rispetto e che dispongono affinché all'implementazione, sul fronte interno e nel quadro della propria legislazione domestica, contribuiscano tutte le articolazioni periferiche e locali.

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Le Regioni e il patrimonio culturale nel diritto internazionale, europeo e nazionale. Casi di studio e comparazione tra Italia, Francia e Spagna

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Informazioni tesi

  Autore: Candida Bertoli
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in istituzioni, Amministrazioni Politiche Regionali
Anno: 2011
Docente/Relatore: Jacques Ziller
Istituito da: Università degli Studi di Pavia
Dipartimento: Economia, Statistica e Diritto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 365

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