Principali problematiche di attuazione del disegno di federalismo fiscale in Italia

Dopo aver specificato il concetto di governo e finanza locale ed aver proseguito la trattazione attraverso lo studio dei possibili modelli, forme e vantaggi con cui la decentralizzazione può caratterizzarsi, occorre ora procedere con l'analisi delle maggiori problematiche a cui i governi decentrati sono chiamati a rispondere.
I sistemi giuridici che prevedono l'articolazione delle funzioni legislative, amministrative o tributarie su più livelli di governo devono risolvere sostanzialmente due ordini di problemi. Il primo relativo all'attribuzione delle competenze tra i diversi livelli di governo. Mentre il secondo riguarda l'assegnazione delle risorse necessarie per il finanziamento delle competenze stesse.
Questioni di grande rilevanza in quanto proprio le due dimensioni, insieme ad un terzo elemento, l'acceso (inteso come la capacità delle èlites locali di entrare in diretto contatto con i policy-makers nazionali e di premere su di essi per ottenere decisioni a loro favorevoli), costituiscono le tre misure fondamentali per la valutazione del grado di autonomia di qualsiasi ente territoriale, come teorizzato in una trattazione dagli studiosi Page e Goldsmith (Central and Local Government Relations: A Comparative Analysis of West European Unitary States, Sage, London 1987).
Inoltre in una configurazione efficiente questi due aspetti sono tra di loro correlati poiché: una stretta corrispondenza fra funzioni di spesa e responsabilità di finanziamento rende più stringente il vincolo di bilancio di un ente. I diversi contributi teorici in materia di decentramento hanno quindi evidenziato la necessità che gli enti di governo locali dispongano di risorse finanziarie non solo commisurate alle funzioni svolte, ma anche opportunamente manovrabili, in modo tale che ciascun ente sia nella condizione di bilanciare ogni decisione che incrementa le proprie spese con interventi di uguale entità sulle risorse a sua disposizione.