La Russia di Putin attraverso la stampa italiana (2000 - 2007)

Al momento della nomina di Putin a Presidente provvisorio della Federazione Russa, sulla poltrona più importante d'America sedeva già da sette anni e mezzo William Jefferson "Bill" Clinton.
Fino alla metà del marzo 2000, ovvero fino alla elezione vera e propria, Vladimir Vladimirovic si preoccupò di curare soprattutto la propria immagine interna, trascurando i viaggi e gli incontri con gli altri capi di Stato. Ma, naturalmente, i due non avrebbero potuto ignorarsi per molto e così, dopo che le formalità del voto furono espletate, all'inizio del giugno del 2000 a Mosca si tenne il tanto atteso summit.
Di argomenti da trattare ce n'erano in abbondanza, primo tra tutti la proposta cara a Clinton di creare uno scudo spaziale in Europa per proteggerla da eventuali attacchi a sorpresa con missili intercontinentali. A seguire l'andamento delle consultazioni per "La Repubblica", l'inviato Vittorio Zucconi.
Che qualcosa tra i due presidenti non funzionasse, se n'erano accorti in tanti: il carisma ed il fascino sfoggiati da Bill in diverse occasioni non avevano avuto presa sull'algido Vladimir e questo aveva reso l'americano meno sicuro di sé e più nervoso, proibendogli di cercare di forzare la mano con poche carte che aveva a disposizione. Il meeting si concluse con la firma di due accordi senza dubbio minori: uno riguardava la conversione di sessantotto tonnellate di plutonio arricchito per scopo militari in fini civili e l'altro la condivisione di un sistema di allarme per lanci di missili balistici e veicoli spaziali, con relativo scambio di informazioni satellitari e radar.